Creato da avv.pentita il 10/10/2010
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Dagli all'untore

Post n°27 pubblicato il 11 Aprile 2011 da avv.pentita
 

Tutti a dire che fare discriminazioni è brutto, illegale, che è cattivo.

Ma vi dico io da chi veramente dovete assolutamente tenervi lontani/e:

quelli che si presentano come sfigati/e, quelli che ci tengono ad apparire come tali, quelli che a volte sembrano perfino veramente e sinceramente sfigati.

 

Ecco, queste persone vanno evitate come la peste, anzi, più della peste.

 

Di me, invece, fidatevi quando vi dico che sono sfigata, perché è nient'altro che la verità.


 

 
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Sorpresa!

Post n°26 pubblicato il 23 Marzo 2011 da avv.pentita
 
Tag: sfiga

Le cose mi vanno male oltre ogni aspettativa negativa.

 
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Compleanno di un adulto

Post n°25 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da avv.pentita

Se io dovessi restituire alla vita ciò che essa ha dato a me,

dovrei rovesciarle addosso una palata di letame.


Meno male che non sono vendicativa.

 
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Così è la vita.

Post n°24 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da avv.pentita

Toh, piangete anche voi.

 
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Ve lo do io!...

Post n°23 pubblicato il 08 Dicembre 2010 da avv.pentita
 

Quasi un'intera giornata al pc.

Oddio, non che sia un evento eccezionale...ma tutto il giorno davanti allo STESSO computer e sulla stessa sedia...

Dover sistemare il materiale da studiare (raccolto qua e là) per l'ultimo concorso del 2010 e, contemporaneamente, dover tenere a bada l'esasperazione interiore: mica facile.

Si potrebbe telefonare/scrivere a qualcuno, magari a quei soliti che - quando li becchi accidentalmente - ti esortano: "Oh, ma fatti sentire quando hai voglia di sfogarti" e che, quando sei a terra, puntualmente latitano. Ma a me non importa veramente di loro e, a dirla tutta, neanche l'esasperazione è più così esasperante.

Oggi mi sono sentita vecchia. Oddio, è da quasi un paio d'anni che mi succede; una sensazione, più che una questione di capelli bianchi. In un altro blog ho perfino cercato di spiegare in cosa consista questo presentimento: più o meno, nella consapevolezza che non si avrà più una seconda possibilità e che la fine è vicina.

Se Dante non l'avesse provata, probabilmente non avrebbe scritto la "Commedia".

Viene naturale, in questo stato, tracciare dei bilanci, ma anche questa non è più una novità: il resoconto della mia vita (decennio 80-90: bello ed ingenuo, alla faccia dei problemi che comunque avevo; 90-00: disastro totale; 2000-2010: lenta ed estenuante risalita) è l'unica forma di bilancio in cui io sia disinvolta, visto che per natura sono incapace a far di conto.

Insomma, mentre sistemavo la roba da studiare (sistemare+studiare: non vi pare un colossale spreco di tempo?), interrompevo di continuo per cercare su Google qualsiasi roba mi venisse in mente. E così viaggiavo silenziosamente e velocissimamente tra i mondi più vari e tra i rispettivi abitanti.

Gente che ancora crede a qualcosa: a Dio, alla musica, ai cantanti, alla bellezza, agli Dei, alle tradizioni (di qualsiasi tempo e luogo), ai soldi, alla cultura, all'amore (!), al potere di qualsiasi cosa.

Ed io, alla fine, mi sono ritrovata una volta di più a volare sopra tutta questa marea di cazzate. Mi spiace: stavolta non parlo più da persona depressa (anche perchè da un quasi anno ne sono decisamente fuori) e sono lucida. Di quante inutilità si illudono i miei simili!

E non lo dico nemmeno per presunzione. Magari per qualcuno il personaggio tratteggiato in queste pagine potrà apparire una sorta di "eroe" (giovane avvocato che sta fallendo professionalmente e cerca di ritrovare un posto nella società) ma io parlo da comunissimo essere umano: credere in qualcosa/qualcuno è pura ingenuità.

Click!

 

 
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