Creato da 9plc il 24/01/2012
Il Rispettese è un linguaggio garbato, misurato, attento

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Cari Bloggers che siete capitati in queste pagine, vi ringrazio in anticipo per la visita e per eventuali messaggi, o richieste di amicizia.

Cercherò di rispondere ogni volta che posso, e mi piacerebbe fare due chiacchiere sui vari argomenti di cui ognuno di voi si occupa, molti dei quali interessanti e stimolanti. Ma non ho molto tempo e in certi giorni potrò solo dare un’occhiata ai vostri spazi vivaci, curatissimi e sempre aggiornati. Mi perdonerete quindi se a volte sembrerò scomparsa…

Il mio semplicissimo blog invece è finalizzato ad un’unica particolare ricerca: la ricerca di persone che abbiano voglia di raccontare episodi all’insegna del Rispettese. Piccole pillole di Civiltà che vorrei raccogliere e mettere a disposizione di tutti.

Grazie!

 

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Post n°2 pubblicato il 24 Gennaio 2012 da 9plc
Foto di 9plc

 

Se cercherete "Rispettese" su libri e dizionari, cartacei o virtuali, non lo troverete.

E' un termine che ho voluto inventare per indicare più che un linguaggio, un atteggiamento mentale, una disposizione dell'animo, improntati al Rispetto.

Lanciare o rilanciare il Rispetto nei rapporti tra le persone e tra le persone e il mondo è una grande sfida, quasi una follia, soprattutto perché mi piacerebbe che fosse un movimento trasversale, scollegato cioè da ideologie, religioni, dottrine.

  

Rispetto verso chi?

Verso se stessi, le altre persone, gli animali, le piante, persino gli oggetti, che siano propri o altrui.

Quindi verso la vita, il pensiero, le regole, gli spazi, il tempo, di tutti gli esseri viventi e non viventi.

  

Come si esprime il rispetto?

Con l’educazione, la gentilezza, l’attenzione, l’esercizio della prudenza e l'arte dell'empatia.

Con la “forma” che diventa sostanza e la sostanza che non può non servirsi della forma.

  

In un’epoca in cui abbiamo continue dimostrazioni di eclatante mancanza di rispetto, al punto che quasi non cogliamo più l’anomalia e la natura distruttiva dei nuovi barbari, vorrei invitare ad una maggiore consapevolezza riguardo ai nostri comportamenti  e ai comportamenti degli altri, affinché si cominci a recuperare la capacità di individuare i piccoli insulti quotidiani, le piccole prepotenze, le distrazioni e le negligenze, perpetrate da piccoli nuovi barbari, i barbarini. Piccole cose, in cui si può però riconoscere l’indifferenza e il disinteresse di chi è talmente concentrato su se stesso da non accorgersi  più dell’universo che lo circonda e in cui è immerso. Volete qualche esempio? C’è un elenco di barbarini, necessariamente incompleto, descritti alla rinfusa in situazioni che tutti conosciamo e a cui, purtroppo, ci siamo abituati.

 

E a proposito di assuefazione, non vorrei che si generasse un equivoco: Rispetto non equivale a mitezza, remissività, tolleranza. Ci sono cose che non possono, non devono essere tollerate. Anzi, se ci fosse più rispetto, non sarebbe necessaria la tolleranza, perché nessuno si porrebbe nella condizione di dover essere tollerato.

 

Un altro equivoco, credo molto diffuso, consiste nel pensare che “il rispetto bisogna guadagnarselo”. Si guadagnano la stima, l’ammirazione, l’affetto, ma il rispetto si deve a tutti, non va guadagnato.  Paradossalmente, si dovrebbe rispetto proprio a ciò che pensiamo non meriti il nostro apprezzamento. Altrimenti basterebbe che qualcuno o qualcosa non ci piace per sentirsi autorizzati a mancare di rispetto.

 

Ma avrò modo, forse, di spiegarmi meglio in futuro, se questo “lancio” troverà degli estimatori, persone che, come me, vivono ormai con crescente disagio un società che non riconoscono e in cui non si riconoscono. Penso sia necessario “contarci”: potremmo scoprire di essere in tanti, sentirci meno soli, potremmo persino convincere qualcuno che vivere e comportarsi in modo civile non costa nulla, è conveniente per tutti, è rassicurante e costruttivo, insomma è bello.

 

A questi potenziali futuri compagni di viaggio propongo di partecipare a questo Blog, un blog all’insegna del Rispettese. Ad essi chiedo di leggere attentamente questo che chiamerei “manifesto” se non mi sembrasse troppo pretenzioso, e di aderire solo se davvero convinti di poterne condividere le finalità e i principi.

  

Le regole della casa

   

Vi chiedo di partecipare raccontando esclusivamente episodi in cui  il Rispetto viene esercitato in tutte le forme possibili, dalla semplice buona educazione al galateo più raffinato, alla disponibilità inaspettata, alla gentilezza gratuita.  Raccontate del vicino di casa che vi ha sorriso senza motivo, del collega che ha elogiato un vostro lavoro, del parrucchiere che vi ha fatto la fattura senza farsela chiedere, del bambino che ha cercato un cestino per gettare la carta o del signore che ha raccolto i regalini del proprio amico con la coda senza prima guardarsi intorno per controllare se qualcuno lo guarda.           

     

Perché non desidero che questo blog diventi l’ufficio reclami delle mille cose che non vanno? Perché la rete ne è piena, i giornali, le televisioni, le radio ne sono pieni. Perché ho bisogno, e spero che altri ne abbiano bisogno, di sapere che c’è ancora qualcosa di buono in questa società. Che le persone che si comportano bene non si sono estinte, è solo che non fanno notizia e, per definizione, sono discrete e quasi invisibili. Parafrasando Lord Brummel, che diceva che "La vera eleganza deve far passare inosservati", si potrebbe dire che le persone civili sono quelle che non si fanno notare.

Questo blog è uno spazio dedicato a tali persone invisibili, perché si palesi e si diffonda un altro modo di vivere, un modo forse di altri tempi, dirà qualcuno. E allora? Ci sono cose sempre valide seppur vecchie, così come non tutto ciò che è moderno è buono e giusto.

Usando, ovviamente, il Rispettese, un linguaggio garbato, misurato, rispettoso anche della lingua. Cercare il termine giusto, non cedere alle banalità e ai luoghi comuni, riesumare grammatica sintassi e punteggiatura, non solo consente di esprimere meglio il proprio pensiero, ma è un modo di dimostrare rispetto e interesse nei confronti di un interlocutore.

Vi chiedo di lasciare le abbreviazioni agli sms e a twitter, e di dedicare un po’ di tempo e pazienza per curare i vostri post come fossero le letterine di un volta. Però non esagerate in lunghezza…

A chi vorrà registrarsi chiedo solo, se possibile, di indicare l’età e la zona in cui vive.

 

Se ravviserò una qualsiasi mancanza di rispetto, una strumentalizzazione, un tentativo di creare polemiche inutili o di snaturare l’obiettivo di questo blog, interverrò cancellando i post dei disturbatori cosi come le pubblicità e i link non pertinenti. Spammers e trolls sono avvertiti...

 

 

A presto!

               Brunilde

   

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