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politica a Saronno
 

 

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La mia osservazioni sull'intervento ex Cemsa

Post n°222 pubblicato il 30 Maggio 2019 da strada.robi

 

 Egregio Sig. Sindaco
del Comune di SARONNO
Settore Programmazione del Territorio
Urbanistica
Piazza della Repubblica
21047 SARONNO

 

 

 

Oggetto:  Osservazioni  delibera del consiglio comunale 28/02/2019, n.13 “variante al programma integrato di intervento – AREA EX CEMSA – (ambito via Varese, Via Ferrari, comparto B2) adozione”

 

Il sottoscritto ROBERTO STRADA cittadino di Saronno, ivi residente, in merito all’argomento in oggetto:

 

premessa:
Le aree industriali dismesse di Saronno comprese tra le vie Varese e Milano e la rete ferroviaria delle Ferrovie Nord  sono da molti anni oggetto di lunghi dibattiti tra le forze politiche, dibattiti che nel passato hanno coinvolto  centinaia di cittadini.
Questi processi decisionali sono stati una ricchezza per la città, che ha sperimentato una positiva stagione di democrazia partecipata, con il coinvolgimento di associazioni cittadine, di categoria e forze sociali, arrivando a produrre  nell’ottobre del 1997 in collaborazione con il Dipartimento di Scienze del Territorio del Politecnico di Milano e l’assessorato all’urbanistica del Comune un piccolo volumetto denominato: “il riutilizzo delle aree dismesse: il contributo dei cittadini, Progetto Isotta” incentrato soprattutto sulla qualità e le caratteristiche del Parco Urbano che avrebbe dovuto realizzarsi sul 51% dell’area e sulle funzioni da insediare nell’intero comparto.

 

Nel corso degli anni la Politica cittadina ha cambiato rotta e a tale partecipazione democratica sulle scelte nella gestione del Territorio non si è più dato seguito.
Come cittadino, sensibile alle problematiche ambientali e interessato al futuro del territorio ho sempre considerato cruciali e di grande importanza le aree dismesse in questione, sia per la loro posizione strategica all’interno della città, sia per il futuro di Saronno, dal momento in cui, in una città urbanizzata all’80% , con una notevole densità abitativa e con pochissimo suolo libero da edificazioni,  queste aree sono oramai le uniche di un certo rilievo che devono essere – consumate – con parsimonia, mantenendo, come da direttive dei Piani Regolatori prima e del Piano di Governo del Territorio oggi, la possibilità che le stesse abbiano una superficie a verde pari al 51 % Tenendo come riferimento l’esigenza che in un territorio così densamente abitato e costruito l’importanza ambientale del suddetto Parco Urbano.

 

 

 

Inoltre non possiamo ignorare la situazione ambientale del territorio saronnese, attraversato da direttrici stradali importanti e sempre trafficate (ex statali 233 e 527 e autostrada A9 dei laghi), che insieme al notevole traffico locale portano il comprensorio saronnese ad aver sorpassato la soglia d’attenzione per quanto riguarda i superamenti dei livelli di polveri sottili nell’aria per più di 40 giorni all’anno negli ultimi anni.

 

 

 

Anche per i motivi esposti in premessa ritengo doveroso sottoporre le seguenti osservazioni :

 



1) La nuova variante al programma integrato di intervento “Area ex Cemsa” ha come base la convenzione stipulata nell’anno 2006 dalla allora proprietà I.S.I. e il Comune di Saronno, convenzione della durata di anni 10.
Dopo 13 anni  la convenzione risulta ancora in essere, nonostante essa sia scaduta dopo 10 e il nuovo attuatore subentrato alla società I.S.I. ha avuto l’esigenza di ridefinire la distribuzione delle aree, mantenendo comunque gli obblighi della convenzione originaria:
se in base all’articolo 6 della convenzione (Cessione di aree per urbanizzazione secondaria) sia sempre in essere da parte dell’attuatore la cessione di mq. 18693 (il 51% dell’area sarebbe circa 25000 mq.) di area verde a Parco e se sempre sia in essere, in base all’articolo 7 della convenzione , che l’attuatore a proprie spese sia tenuto,  alla loro realizzazione.
Se la convenzione del 2006 stabiliva che entro quattro anni dalla data della stipula  della stessa avvenisse la consegna definitiva delle aree indicate in convenzione come aree a Parco,  specificatamente di almeno l’80% del Parco e entro il termine di validità della convenzione per la porzione di Parco residua (convenzione, art.6 comma 6.2)

 

si chiede

 

come mai nel crono programma presentato viene disattesa la convenzione originaria,  dal momento in cui si prevede  la realizzazione del Parco solo in ultima fase,  facendo quindi mancare l’importante interesse pubblico, l’unico  che nella convenzione originaria si intendeva salvaguardare imponendo la cessione e la realizzazione del Parco (80% dell’area)  entro anni 4.

 

 

 

2) A proposito degli oneri di urbanizzazione  osservo:
come si possa considerare congrua  per la realizzazione di 17460 mq di Parco una spesa di 261900 euro, mentre per aree verdi e aiuole della futura piazza statuto e del futuro svincolo in progetto (mq.3530) siano previste spese per 158850.

 

 

 

 

 

 

 

3)  Considerato che il territorio comunale interessato all’intervento si colloca in una zona critica, densamente trafficata,  dove nelle ore di punta:  transitano e/o parcheggiano una notevole quantità di automobili

 

Considerato che l’area in oggetto è  in via Varese, nel tratto compreso tra la rotonda di via Volonterio e la rotonda di viale Lombardia,
considerato che dal sottopasso di via I maggio, si raggiunge la stazione e il centro cittadino

 

considerato che le nuove costruzioni e il centro commerciale comporteranno un ulteriore aumento del traffico viabilistico.

 

considerato che le nuove edificazioni si inseriranno in un contesto cittadino già critico, con un transito stimabile nelle ore di punta, secondo i rilievi del piano urbano del traffico redatto nel 2007,  di circa 3000 veicoli/ora

 

considerato che la stessa via Varese è interessata dal passaggio ciclistico e pedonale di centinaia di studenti che si dirigono verso le scuole superiori,

 

considerato l’esigenza di tutelare la mobilità dolce, pedonale e ciclabile

 

considerato l’esigenza di intervenire per migliorare la sicurezza stradale, in previsione dell’incremento dei passaggi automobilistici.

 

Si chiede

 

se e non si considera insufficiente lo studio di rilevamento del traffico commissionato dalla proprietà alla società Ci.tra Srl, studio che si ferma ad analizzare le capacità delle rotatorie di via Milano- Via Varese e di Via Pacinotti – Via Varese, rotatorie che interessano l’insediamento commerciale, ma che non vengono inserite nel contesto della viabilità generale cittadina, in quanto nessun dato viene rilevato riguardo le due rotonde “critiche” di via Giuliani – Via Varese e di via I Maggio – Via Novara – Via Varese, nessuna considerazione riguardo gli attraversamento di via Varese nella direzione Centro cittadino, autostrade e quartiere Matteotti.  

 

 

 

4)  Per quanto riguarda il futuro Parco e la prevista porta d’ingresso allo stesso,  rilevo che sarebbe necessario specificare le essenze che si prevede di piantare la loro collocazione, il sistema di irrigazione, di illuminazione,e il possibile arredo urbano. Manca inoltre il piano ciclopedonale di collegamento con il centro cittadino, sottolineo che nell’originale progetto Botta era previsto  e descritto il percorso pedonale che, scavalcando i binari, avrebbe connesso la nuova area verde con il centro storico,  l’area d’ingresso al futuro parco sembra una semplice cessione di standard non un progetto fondamentale per l’intera città, dal momento in cui il Parco sulle aree dismesse dovrebbe essere fruibile e raggiungibile dal centro cittadino con percorsi ciclopedonali segnalati e protetti.

 

 

 

5)  nella planimetria riguardante i collegamenti viari e la nuova viabilità, oltre che il discutibile e non chiaro tracciato di un asse viario parallelo alla ferrovia, rilevo che viene “progettata” una rotatoria in via Varese all’altezza circa della via Meucci, da tale rotatoria viene poi disegnata una nuova via di collegamento con via Milano.  Dal momento in cui l’area interessata al Piano non comprende le altre proprietà del comparto, mi pare prematuro e fuorviante che la variante al programma integrato d’intervento “Cemsa” vada a programmare, senza una visione generale sul complesso delle attività e servizi previsti, una nuova viabilità in aree non ancora interessate alla  pianificazione urbanistica.

 

Si chiede quindi:

 

che, come da convenzione I.S.I. , il Parco Urbano venga realizzato entro i primi 4 anni e non come ultimo punto del crono programma

 

che venga progettato il Parco e che lo stesso acquisti un importanza primaria all’interno del Programma integrato d’intervento

 

che venga attivato un piano della mobilità per mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali lungo la via Varese e programmare in sicurezza percorsi ciclopedonali verso il centro cittadino, verso il quartiere Matteotti, verso il retro stazione e verso le scuole

 

che non venga presa in considerazione il progetto della strada che da via Varese porta all’interno delle aree per poi uscire in via Milano

 

 

 

Il cittadino
ROBERTO STRADA

 

 

 

Saronno 11 aprile 2019

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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