Post n°12 pubblicato il 23 Luglio 2007 da BOTTONCINO70
26 LUGLIO ORE 10 P.ZZA MONTECITORIO L’idea nasce come spontanea conseguenza di una rapida analisi del presente.
Post n°11 pubblicato il 29 Maggio 2007 da BOTTONCINO70
Post n°10 pubblicato il 08 Maggio 2007 da BOTTONCINO70
Post n°9 pubblicato il 08 Marzo 2007 da BOTTONCINO70
10 febbraio: Giornata Nazionale del Ricordo. Sbaglia chi pensa che la legge che istituisce questa giornata sia una vittoria. E’ stata, bensì, l’ atto dovuto di un governo nei confronti di un popolo, ma è stata anche un buon punto di partenza. Per tanti anni i militanti di azione giovani si sono impegnati in prima persona, in tutte le parti d’Italia per raccontare i drammatici fatti avvenuti al confine nord-orientale italiano subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, senza che nessuno li aiutasse. Oggi abbiamo una legge. Un punto di partenza, si. Niente altro che questo: poiché le tragedie che si sono consumate in quegli anni a danno di nostri compatrioti rei solo della loro orgogliosa appartenenza nazionale, meritano una giustizia che è di gran lunga superiore a quella di un Tribunale o di un Parlamento. Decine di migliaia di persone furono uccise, circa centocinquantamila costrette all’esodo dalle loro terre e molte altre umiliate, torturate e per miracolo sopravvissute per mano delle truppe comuniste del Maresciallo Tito. Il dolore della nostra gente ed i 60 anni di colpevole silenzio istituzionale potranno essere riscattati soltanto dalla giustizia della storia e della consapevolezza delle nuove generazioni. 10 febbraio ore 9.00. Le luci in sala sono accese, i ragazzi sono in molti e il brusio è forte. Parlano tra loro, scherzano, finiscono le patatine comprate al bar del teatro. D’un tratto giù le luci, ancora qualche risata, il canonico caos di chi prende posto in fretta. Un attimo di silenzio, si inizia. Il video proietta sullo schermo immagini in bianco e nero di uomini e donne ridotti come scheletri dalla fame, di corde tese che tirano fuori bare di legno da fosse profonde, di anziane signore che mettono sui carretti le poche cose di rimaste prima di abbandonare la città. Termina il filmato in un raggelante silenzio che descrive stupore, rispetto e smarrimento. Qualcuno bisbiglia al vicino di posto :”ma cosa è?” e l’altro risponde insicuro : “bho, una cosa sulle foibe”. Nello stesso silenzio,sul palco, si alza in piedi una signora sui 65 anni e senza esitare inizia, con voce sottile, il racconto di una vita passata tra fratelli usciti di casa la mattina e mai più ritornati, corpi straziati dei genitori riconosciuti da lembi dei vestiti che indossavano al momento della scomparsa. Il racconto prosegue e,attraversando la tragedia di Norma Cossetto, provoca la prima reazione della sala. Una reazione di sdegno e di disgusto nei confronti dei suoi carnefici, ma anche di disprezzo per la targa che alla stazione di Padova la ricorda come “Uccisa dai nazi-fascisti”. L’anziana signora termina la sua testimonianza. Non una lacrima riga il suo volto, non un attimo di esitazione nella sua fragile voce. E’ lei, la figlia di un popolo che ha combattuto con la morte, che è stato cacciato dalla sua terra, che è stato offeso dai politici che dovevano difenderlo ma che non ha mai perso la sua dignità. Hanno combattuto per avere giustizia, hanno lottato perché emergesse la verità, hanno ineluttabilmente scelto di essere ieri, oggi e sempre italiani. La signora si risiede, la platea si alza. Circa mille i ragazzi delle scuole superiori che insieme cantano: “Perché in Italia, non dimentichiamo, quanto a sofferto il popolo Istriano. “ Con il racconto dell’ anziana signora termina anche il 10 febbraio del 2007, accompagnato dal commento di uno dei ragazzi seduto tra le ultime file: “meno male che erano bravi i comunisti!”
Post n°8 pubblicato il 26 Febbraio 2007 da BOTTONCINO70
La vergogna della politica italiana! No, non Prodi perchè è di sinistra ma perchè oggi è il massimo esponente di un sistema che fà schifo. Intollerabile come il fatto che un Consiglio dei Ministri perda la sua credibilità perdendo la maggioranza al Senato, che un Presidente del Consiglio presenti le dimissioni al Presidente della Repubblica e che non si torni alle urne. Mille spiegazioni mille scuse..un solo aggettivo: schifosi!
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