romolo ricapito

Ho seguito la partecipazione della cantante Rihanna nel telefilm Bates Motel, trasmesso a tarda notte da Rai Due per i contenuti altamente drammatici.
La popolare cantante aveva il ruolo che nel film originale (Psycho) era di Janet Leigh, ovvero la ladra Marion Crane.
Mi aspettavo che Rihanna morisse sotto la doccia come nella sceneggiatura originale, invece Norman Bates (il killer psicopatico) a sorpresa la salva mentre accoltella sempre nella doccia un uomo, ovvero un uomo sposato, che illude l'ingenua ragazza.
La cosa che mi ha più colpito è che la violenza originale si è sposata su un "maschio" con intenti punitivi per il suo comportamento scorretto nei confronti delle donne.
Il fatto poi inquietante è che il personaggio ucciso giace nella stessa posizione di Janet Leigh nel film originale.
Una differenza che mi è parsa corretta : la serie, pure se approfondisce il personaggio di Norman, non segue pedissequamente l'originale, ma propone nuove situazioni in attesa del finale a sorpresa.RR

Alessandro Borghi: non so chi sia. Ode comunque a questo poco conosciuto attore, che ha già un buon curriculum, come leggo su internet.
Confesso di essermi perso le sue interpretazioni se non quella nel film "Dalida". Adesso però non ricordo nemmeno il suo ruolo.
Epperò sono contento sia stato scelto come padrino, madrino o presentatore della Mostra del Cinema di Venezia.
Borghi comunque nelle interviste ha dichiarato di avere molta carne (cioè film) al fuoco.
Sarà Stefano Cucchi in una fiction, per esempio-
Penso che il parterre dei famosi vada ogni tanto rinnovato e che ai "soliti" Bova, Scamarcio, Germano vada affiancato qualche altro nome, magari in ruoli quali appunto questo, di "presentatore" a Venezia.
Ignoro come Borghi sia giunto a questo incarico di rilievo, ma comunque prometto che lo seguirò e gli faccio un in bocca a lupo.
Meglio lui sicuramente di tante showgirl "imposte" sulle passerelle del Lido, in veste di prezzemoline, quando poi si scopre che non hanno girato nemmeno uno spot pubblicitario, nulla.
RR

Ha ragione la scrittrice Camilla Lackberg, che in una intervista a un noto quotidiano ha dichiarato che la donna, soprattutto quella libera, dal Medio Evo a oggi è sempre vittima di pregiudizi.
Oggi è crocifissa sui social.
Ma non soltanto: il comportamento di alcune donne "non irreggimentate" è oggetto di pettegolezzi malevoli anche in vacanza.
Maledette malelingue, si vorrebbe gridare, come la canzone del compianto Ivan Graziani.
Apprendo che appunto in un luogo di vacanza da me frequentato da decenni desta preoccupazione l'improvviso cambiamento di comportamento di una irriducibile single, ormai sui 50.
"Va ormai sempre al mare con la madre".
E quindi? La signora madre, di sicuro sui 70, non dimostra la sua età e sembra quasi una sorella della figlia.
Inoltre la signora è vedova e con la compagnia appunto della figlia intrattiene alcune amiche di famiglia.
Altra accusa per la cinquantenne: "prima usciva tutte le sere, adesso al massimo una sera sì e una no".
E che, deve esistere una contabilità delle uscite?
Ancora: organizzava splendide feste di compleanno, offrendo torte e rinfreschi.
La mia obiezione: forse si è stancata. E poi dopo i 50 non si ha sempre voglia di festeggiare, come magari fanno gli adolescenti.
Davvero risibili certe speculazioni, fatte su una donna soltanto perché è ancora felicemente nubile.
Speculazioni poi ordite dai soliti sfaccendati, annoiati e immusoniti.
Maledette malelingue, il Medio Evo tecnologico e venefico del gossip malevolo è appena iniziato.
ROMOLO RICAPITO

Anche in vacanza, in fila dal salumaio del supermercato domina il "non" rispetto della fila.
Eccomi scavalcato dapprima da una signora che si è dimenticata di acquistare il pane (era già alla cassa) e poi da uno strano tipo col grembiule, che conosce bene l'incaricato che serve al banco. Il pane, oltre che i salumi.
Costui, precedendomi nel turno, ha ordinato un chilo e mezzo di panini dopo la signora
In pratica la stessa qualità di rosette che volevo acquistare, ma me ne sarebbero bastate sei. Ed era il mio turno, da due turni...
Il salumaio imbarazzato mi chiede, essendo terminate le rosette, se gradisco un altro tipo di panini, all'olio, come per perdonarsi la gaffe di avermi fatto precedere all'importuno, anzi, dagli importuni.
Ma io non rivendico il mio turno, non polemizzo: sono in vacanza.
Certo, altri lo avrebbero fatto al posto mio. Ma significa protestare equivale a stressarsi.
Per che cosa poi? Per un diritto che, sia pur calpestato, andava capito dagli stessi "trasgressori".
Nel frattempo in un enorme contenitore ariva una nuova infornata di rosette.
Il salumaio è contento.
Pure io, anche perché, il suo sostituto, quello che ha introdotto il pane appena sfornato, usa per maneggiare il pane a me destinato gli appositi guanti.
Cosa che il salumaio-panettiere del supermercato delle vacanze abitualmente non fa.
Perché agitarsi, perché stressarsi, rivendicando diritti acquisiti?
Anche perché, comportandomi in maniera indolente, questa volta sono stato fortunato.
ROMOLO RICAPITO

Ritengo avesse ragione Renzo Arbore con la canzone Ma la notte no che illustrava come lo stress riguardasse il giorno, ma non la notte...
Personalmente in vacanza per quanto riguarda la tv trovo programmi molto interessanti a partire dalla mezzanotte come ieri su Rai Due con il film Rabbit Hole con Nicole Kidman.
Una pellicola passata inosservata al cinema e che ho recuperato per caso..
Sempre su Rai Due seguo con interesse a partire dalle 2345 al mercoledì l'ultima stagione di Bates Motel, ovvero la versione aggiornata ai nostri giorni di Psycho di Alfred Hitchcock.
Le cupe vicende di Norman, il serial killer portato al cinema da Anthony Perkins continuano in una nuova vesta e con Vera Farmiga nel ruolo della "mamma".
Trovo che questa rivisitazione sia intelligente e abbia ampliato il tema portante dei personaggi originali, ossia il quotidiano immerso nella pazzia di comportamenti devianti, che però hanno la loro spiegazione in traumi subiti . Ovviamente essendo le tematiche poco adatte alla prima serata, vengono trasmesse di notte.
Epperò la televisione generalista appunto dopo-telegiornale è spesso scadente perché, volendo accontentare tutti, alla fine finisce soltanto per deludere.
RR