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Messaggi del 28/11/2014

La rabbia degli "esclusi": REMARE CONTRO LA D'URSO E' DIVENTATA UNA NUOVA CATEGORIA SOCIALE?

Post n°6706 pubblicato il 28 Novembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor

La rabbia deglie esclusi: leggo su internet le esternazioni di una bionda conduttrice, anche giornalista, che rischia di cadere nel dimenticatoio.
Costei lamenta di avere avuto, fino all'anno scorso, un programma di successo al sabato pomeriggio su Rai Uno.
Poi, di colpo e senza spiegazioni, è stata defenestrata.
Me la ricordo però, in contemporanea, alla guida di Uno Mattina.
Ma cosa c'è dietro queste presentatrici e giornaliste, prima in vetta e poi nella polvere?
Gente che pare arrivata dal nulla, o quasi, diventare di colpo star. Poi, altrettanto misteriosamente, tutto si sgonfia.
Da due trasmissioni a zero totale.
Sarà stata, questa bionda lamentosa, antipatica al dirigente Rai di turno e maggiomente simpatica a quello che c'era prima?
Naturalmente, la bionda insoddisfatta si schiera "contro" Barbara D'urso, approvando l'editto-denuncia di Iacopino, presidente dell'Ordine dei Giornalisti. "Barbara non è giornalista, per occuparsi di cronaca nera occorre una professionista dell'informazione".
Sarà, ma mi sa tanto che certe simpatie e antipatie non nascono spontaneamente; dotti "schieramenti" che sono dettati più dall'invidia di non esserci che sulla convinzione che l'informazione necessiti di gente preparata.
Infatti, come mai la biondona parla solo adesso?

La D'Urso c'era l'anno  scorso e pure l'anno prima...

ROMOLO RICAPITO
 

 
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CUB-PICCOLE PREDE: SCENE DI VIOLENZA ANCHE CONTRO ANIMALI

Post n°6705 pubblicato il 28 Novembre 2014 da romolor
 
Foto di romolor

Stagione cinematografica "attendista": mentre si aspettano i cinepanettoni, o i film natalizi, le sale vengono riempite con prodotti di scarto come Cub-Piccole Prede, di produzione belga, diretto dallo sconosciuto Jonas Govaerts.
L'opera è terrificante, per molti contenuti sopra le righe e scene sprezzanti, di violenza negativa senza una causa.
Ambientato nei boschi (costo davvero basso, ma non è questo il punto) di una sconosciuta località, con piccoli boy scout gestiti da istruttori sadici o impreparati.
L'apoteosi del cattivo gusto viene raggiunta quando due ragazzini ammazzano a colpi di bastone un cane di piccola taglia, rinchiuso in un sacco appeso a una corda.
Anche le donne vengono maltrattate, in particolare l'unica del cast.
Il motivo di questa violenza? Apparentemente inspiegabile e attuata da una sorta di replicante del noto film Non Aprite Quella Porta.
Le spietate efferatezze sono una sorta di robusto condimento a una storia senza senso e a una regia insipida.
Inoltre l'infanzia non ne esce bene: maltrattata, abusata ma anche complice delle storture dei "grandi".Romolo Ricapito

 
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