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Messaggi del 03/01/2015

2015. ALESSANDRO SIANI PRIMO NEGLI INCASSI: E' GIUSTO?

Post n°6760 pubblicato il 03 Gennaio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

Voglia di commedia, ancora e sempre.
Al cinema trionfa un genere andato sempre più affermandosi e stabilizzandosi negli ultimi anni.
Gli incassi record di Si Accettano Miracoli con Alessandro Siani, preceduti da un'anteprima affollatissima nella natia Napoli, confermano il bisogno degli Italiani di "scacciare i pensieri" al cinema. E Siani ne è soltanto l'ultimo esempio.
Il primo gennaio, ancora stanchi dopo la nottata passata a festeggiare, i frequentatori dei cinema hanno determinato con due milioni di euro e oltre un incasso record per la pellicola che Alessandro Siani ha sia diretto che interpretato.
Un boom forse previsto e accentuato dall'astuta data di uscita, che da qualche anno ha portato fortuna a diverse pellicole: il primo dell'anno.
Ma quello che altrettanto stupisce è la scalata di una pellicola cruda come American Snider diretta da Clint Eastwood, che già il 2 gennaio insegue la commedia italiana.
Tratto da una storia vera, American Snider conferma che il cinema d'impegno può affiancare quello di pura evasione o costituire un'alternativa alla "risata facile" spesso imposta ( più che proposta) con determinate pellicole.
Anche The Imitation Game, al quarto posto, è un film impegnato, la biografia di un matematico che combatté con la sua "non violenza" e le sue invenzioni contro i nazisti.
Mentre L'amore Bugiardo,, che ha fatto faville durante le feste è un altro film alternativo; un thriller poco "natalizio" ma che ha appassionato gli italiani.
Con questo, è da rilevare come l'abitudine alla commedia e al risaputo può essere modificata, con proposte più intelligenti e valide. La classifica di inizio 2015 ne è la dimostrazione.
ROMOLO RICAPITO

 
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Maleficent: Film Più Visto nel 2014 in Italia. Recensione di Romolo Ricapito

Post n°6759 pubblicato il 03 Gennaio 2015 da romolor
 
Foto di romolor

di Romolo Ricapito BARI, 5 GIU. - Colpo grosso per il film Maleficent interpretato da Angelina Jolie. La pellicola al primo giugno era prima negli incassi in America con 70 milioni di dollari e ha stracciato al box office ogni altro film anche in Italia, guadagnando in poco tempo ben sette milioni di euro. Vento in poppa per la star statunitense, dunque,che ha anche co-prodotto l'opera, diretta da Robert Stromberg, debuttante alla regia. La Jolie mancava dagli schermi dal 2010 (The Tourist). L'opera mischia il fantasy con la favola della Bella Addormentata nel Bosco, ridisegnandola completamente e assegnandole un antefatto. La Jolie appare nel film dopo circa un quarto d'ora, interpretata nella versione giovanile da un'attrice sconosciuta (Isobelle Molloy) ed è mostrata come una fata mostruosa , cornuta e alata. E' già intuibile una certa svolta del film sul demenziale, che avrebbe come contenuto "alto" l'argomento "natura che si scontra con una civiltà medievale, fatta di monarchi dittatori e opprimenti". Le truppe che combattono contro Re Enrico, un vecchio guerrafondaio, sono composte da alberi scheletrici e mostruosi, capitanati da Malefica. Echi di Emily Bronte si ritrovano nella love story della fata-strega col giovane Stefano, erede al trono. Anche perché Malefica domina il regno di Brughiera, che ricorda il romanzo della Bronte Cime Tempestose. Stefano preferisce però all'amore dell'energica e perlomeno insolita fidanzata quello di una bionda principessa dall'iconografia classica, Leila. Da qui l'arrivo improvviso a corte di Malefica che, delusa e tradita nella sua femminilità e nel suo orgoglio, lancia una maledizione sulla primogenita della coppia, Aurora: a 16 anni costei si pungerà fatalmente con un arcolaio, per dormire eternamente. A meno che non sia baciata da un uomo veramente disinteressato e innamorato. L'interpretazione di Angelina Jolie soffre di un gran pastrocchio a livello di sceneggiatura, denso di sotto-storie e ingredienti kitsch:il trucco dell'attrice, poi, è esaltato da zigomi artefatti al computer e appuntiti, che danno un senso di ridicolo. Un sottotesto abbastanza evidente, al di là del grande sperpero di denaro e di personaggi come gnomi, elfi e fate in versione mignon, è la solitudine esistenziale di certe donne single e il loro sogno frustrato di maternità, che si appaga con l'intrecciare relazioni con "toy boy" (nel film Fosco, il corvo umanizzato, ha una funzione di compagno "platonico", che fa da spalla alle gesta di Malefica). Però la Jolie interpreta in fondo una mezza sadica e il film sembra uno spot favorevole all'adozione dei single, visto che Malefica diventerà una sorta di madre surrogata per la piccola Aurora, la quale, allontanata dal suo Regno per essere salvata dalla maledizione, viene adottata da Fiorina, Giuggiola e Verdenia, le fate del bosco, ben più classiche e rassicuranti come aspetto esteriore . La ragazzina però riconoscerà come madre putativa soltanto la perfida Malefica. Questo in sintesi potrebbe essere quello che dal film traspare a livello inconscio. Trattasi comunque di un prodotto troppo artificioso e ibrido per potere suscitare empatia ma, soprattutto, per essere considerato davvero artistico. Angelina Jolie viene spesso lasciata troppo sola sullo schermo, alle prese con intrighi che non coinvolgono e con interpreti sconosciuti. La spinta ecologica (la fata-strega che domina il regno di Brughiera) mischiata a vicende politicamente scorrette (i difetti della "mantide" vengono scusati; ella in un confronto-scontro ucciderà l'odiato Re Stefano, un tempo amato, ma la farà franca, rimanendo l'idolo della figlia dell'uomo, Aurora, che diventa dunque Regina e la cui vera madre "scompare" dal film senza una vera ragione) creano confusione nello spettatore più sprovveduto, come ad esempio possono esserlo i minorenni, , dando loro un messaggio scorretto, nel quale le persone ambigue trionfano e ottengono successo, onori e affetto incondizionato. ROMOLO RICAPITO

 
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