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Messaggi del 25/05/2015
Omar Sharif, 83 anni, ha l'Alzheimer.
Lo ha annunciato il figlio Tareq.
Questa tragedia fa seguito a un passato di accanito "scommettitore" dell'attore egiziano, che ha perso una fortuna alla roulette, dilapidando i guadagni di una vita.
Del figlio Tareq, disse una volta : non lo considero mio figlio,anche se ammetto che può essere stato prodotto dal mio sperma.
Carattere bellicoso, finì in prigione nel 2003 per aver picchiato un poliziotto, poi in seguito venne arrestato in Grecia per avere sfasciato un ristorante.
Adesso la malattia ha preso la sua rivincita, quasi in una nemesi: "non sei invincibile".
Fumatore accanito, consumava 100 sigarette al giorno. Poi un attacco di cuore in un hotel romano, nel 1994.
Sin dal 2003 Sharif è stato inseguito da voci su una sua "demenza". Adesso l'Alzheimer gli è stato diagnosticato.
Malattia che potrebbe spiegare molte delle sue sregolatezze in tempi recenti.
Ora il divo ricorda di essere stato un attore, ma il resto è confuso in una serie di informazioni indefinite, che Omar Sharif non riesce a decodificare.
E' un riposo del guerriero forzato: Sharif adesso è un Leone d'Inverno.
La sua fragilità comunque lo rende ancora e sempre simpatico.
Nella malattia "il dottor Zivago" ricorda il suo film più celebre e ama ascoltare la musica dalla terrazza dell'hotel egiziano dove vive.
Un tramonto dorato, pur nella tristezza della malattia.
ROMOLO RICAPITO
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Mi è piaciuto Youth di Paolo Sorrentino ma nello stesso tempo non mi ha stupito il fatto che non abbia vinto a Cannes.
Le ragioni : il film punta molto sulle esercitazioni stilistiche del cineasta ed è sostenuto da un grandissimo Michael Caine.
Tali esercitazioni, però, pur se mirabolanti e straordinarie, sicuramente rappresentative di un cinema di serie A, sono appunto eccessivamente sofisticate.
In due ore piene si assiste a tutto e al contrario di tutto: un video clip delirante, satira della musica pop, sezioni classicheggianti che riecheggiano il precedente La Grande Bellezza e nuove sollecitazioni visive .
Il tutto poi all'interno della beauty farm-resort, di ambientazione montana.
Il personaggio di Hervey Keitel è visibilmente un alter ego senile dello stesso Sorrentino, mentre lo stesso Keitel assieme alla fantastica Jane Fonda è protagonista delle scena più coinvolgente, quella più naturalistica, che parla della decadenza di due eccellenze del cinema.
Ma è sempre il cinema il principale punto di riferimento, anche per quel giovane attore (interpretato da Paul Dano) che recitò un solo personaggio di successo, quello di un Supereroe.
Questa fanta-analisi, molto addentrata però nella personalità dello stesso regista, è però lontana dalla vita di tutti i giorni del pubblico, che si riconosce poco nei personaggi.
Figuriamoci poi nelle fantasmagorie stilistiche del cineasta, ammirevoli ma nello stesso tempo lontane dal sentire comune.
Per me Youth rimane un buon film.
Per quanto riguarda la definizione di "capolavoro", lo dirà il tempo.
Per intanto incassa: questo è il miglior premio, in una stagione che volge al termine. Per fortuna le sale dove e proiettato Youth-Giovinezza sono pienissime.
ROMOLO RICAPITO
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Inviato da: martellodgl13
il 13/05/2022 alle 14:32
Inviato da: martellodgl13
il 12/05/2022 alle 19:42
Inviato da: spalmieros
il 20/09/2021 alle 09:33
Inviato da: Coulomb2003
il 10/11/2020 alle 12:33
Inviato da: cassetta2
il 20/04/2020 alle 16:11