romolo ricapito

Trovo in un certo senso assurdo o incomprensibile, da parte di donne sui 40, 50, il bramare di andare ancora in discoteca.
Molto spesso, incontrando signore di queste età, sposate o non, con figli e non, riaffiora il pensiero, espresso con una sorta di golosità a volte senza censura: "che bello sarebbe recarsi alla discoteca, al sabato sera o più spesso".
Tali signore, o signorine, paiono ignare che questi luoghi sono ormai, come s'è visto nelle cronache , frequentati da ragazzi anche minorenni.
Indagando con circospezione e senza invadenza in questo "desiderio", ho scoperto che tale "voglia" è da attribuirsi a un presente prevedibile o noioso: lavori sottopagati in call center, matrimoni prevedibili, malattie di un familiare.
La discoteca, il ricordo della disco-music di 30 anni fa allora, assume allora per costoro un aspetto rigenerante e salvifico.
Una mia compagna di classe, interpellata al proposito, ha detto che bisogna apprezzare le gite in bicicletta, le belle letture e il mangiare sano, mentre le discoteche appartengono o apparterrebbero all'adolescenza, o alla giovinezza, che si cerca di imitare con effetti grotteschi.
Brutto per una donna invecchiare, forse più che per un uomo...
Cessa il sentirsi desiderata, l'essere corteggiata, mentre le più giovani conquistano la scena.
La discoteca dunque come ultima spiaggia, forse anche per trasgressioni sentimentali, immaginate e non completate. ROMOLO RICAPITO

Sogno o incubo di una notte di mezz'estate, per una signora intollerante e il di lei marito.
Durante una manifestazione all'aperto, un'anziana seduta accanto a me ammirava la bellezza di un bambino biondo dalla chioma lunga seduto qualche sedia più in là.
L'ammirazione si è trasformata in una smorfia di orrore puro, allorquando al bimbetto la baby sitter ha passato il giocattolo preferito: una bambola Barbie.
Accanto al bambino anche la madre e un'amica di costei.
L'anziana, osservando l'insolito giocattolo, per un bambino, ha strepitato: "Inconcepibile".
E, subito dopo, "Vergognoso!" Se fossi io la madre, vedreste che sana educazione gli darei".
Il marito della donna, fino a quel momento silenzioso, ha commentato serafico. "Colpa della televisione, internet e dei modelli sbagliati".
Intanto il gruppetto oggetto delle critiche, ignaro, s'ingegnava a scattare dei selfie o delle immagini da postare su Facebook, bambino e bambola inclusi.
ROMOLO RICAPITO

Leggo che le partecipanti al concorso di Miss Italia, aspiranti reginette di bellezza, sono in aumento.
Nel villaggio di Rosa Marina, una selezione con la premiazione di alcune fortunate che accederanno alla finale di Salsomaggiore.
La mia impressione? Bellissime ragazze, ma troppo timide.
Quasi tutte ancora minorenni, studentesse e nel pronunciare al microfono nome, cognome, hobby e aspirazioni, si perdevano emozionate, parlando con voci basse e indistinguibili.
Comunque quello che si è capito è che amano in particolare la danza.
Chi già lavora (poche) spera di migliorare con impieghi meno "umili".
Alcune aspirano ad essere cantanti.
Assenti alla serata ragazze diciamo dai 21 ai 30: il concorso ammette quest'anno appunto donne sino ai trenta anni d'età.
Il mio giudizio della serata alla quale mi è capitato di assistere: le ragazze dovrebbero sfoggiare maggiore grinta, sicurezza e padronanza di sé.
La timidezza va bene fino ad un certo punto per chi aspira a una carriera di modella o nello show business, come la gran parte delle concorrenti.ROMOLO RICAPITO