Creato da Rosa.Mystica il 05/08/2008

Rosa Mystica

Prega per noi, Santa Madre di Dio, perché siamo resi degni delle promesse di Cristo

 

 

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La Coroncina della Divina Misericordia

Post n°19 pubblicato il 13 Agosto 2008 da Rosa.Mystica
 

Si usa una normale corona del rosario.

All'inizio:

  • Padre nostro
  • Ave Maria
  • Credo

Sui grani del "Padre nostro" si recitano le seguenti parole:

  • Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero.

Sui grani delle "Ave Maria" si recitano le seguenti parole:

  • Per la Sua dolorosa Passione,
    abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Alla fine si ripete per tre volte:

  • Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale,
    abbi pietà di noi e del mondo intero.
Si possono aggiungere:
  • La giaculatoria: "O sangue e acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù, come sorgente di Misericordia per noi, confido in te"

(...Gesù disse ancora a Suor Faustina: "Quando con fede e con cuore contrito, mi reciterai questa preghiera per qualche peccatore, io gli darò la grazia della conversione")


Coroncina alla Divina Misericordia (audio mp3)


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LA CORONCINA DELLA DIVINA MISERICORDIA
 
Pregando con le parole della Coroncina compiamo un atto d’amore fraterno che, accanto alla fiducia, costituisce condizione indispensabile per ottenere le grazie.

Gesù Cristo dopo aver raccomandato alla Santa Faustina: “Figlia mia, esorta le anime a recitare la coroncina che ti ho dato’ ha promesso che, “per la recita di questa coroncina mi piace concedere tutto ciò che mi chiederanno” (508); aggiunge però la condizione: se questo sarà conforme alla sua volontà (cfr. 568). Le promesse concrete si riferiscono all’ora della morte e cioè alla grazia di poter morire serenamente e in pace.
 
La possono implorare non solo le persone che hanno recitato con fiducia e perseveranza la Coroncina, ma anche i moribondi accanto ai quali essa verrà recitata. Gesù Cristo ha raccomandato ai sacerdoti di consigliare la Coroncina ai peccatori come ultima tavola di salvezza; promettendo che “anche se si trattasse del peccatore più incallito, se recita questa coroncina una volta sola, otterrà la grazia della mia infinita misericordia” (263).
 
La Coroncina per essere efficace deve essere recitata con grande fiducia, come in tutte le altre forme della devozione alla Misericordia di Dio, ma più delle altre torme del culto, deve essere caratterizzata da una straordinaria costanza. Solo in caso di una preghiera che chiede la grazia della buona morte, Cristo ha promesso di concederla dopo solo una recita, mentre invece in tutti gli altri casi ha ripetuto con insistenza l’importanza della perseveranza. Quest’ultima è un segno anche della fiducia, perché si continua a pregare soltanto quando si confida fortemente che la preghiera sarà esaudita. La certezza, però, di essere esauditi non è sinonimo dell’immediatezza né si collega ad una nostra precisa previsione.
 
La Coroncina alla divina Misericordia è una preghiera potente, è una preghiera per il bene, cioè per la conversione e per la salvezza dell’umanità intera: “Con la recita della coroncina avvicini a me il genere umano” (333).
 
Il testo della Coroncina, l’atteggiamento di abbandono alla volontà di Dio e di affidamento alla sua Misericordia, con cui bisogna recitarla, fanno diventare questo atto di devozione uno dei modi per imitare la preghiera di Cristo. Sono anche un modo di compartecipare alla missione salvifica del Figlio di Dio mandato non “per condannare il mondo, ma affinché il mondo sia salvato per mezzo di lui’ (Gv 3,17).
 
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LE TRE POMERIDIANE: ORA DELLA MISERICORDIA
 
Alle tre del pomeriggio implora la mia misericordia specialmente per i peccatori e sia pure per un breve momento immergiti nella mia Passione, particolarmente nel mio abbandono al momento della morte. È un’ora di grande misericordia per il mondo intero” (440).

A Cracovia nell’ottobre 1937, in circostanze non meglio descritte, Gesù ha raccomandato a santa Faustina di venerare in modo particolare l’ora della sua morte, che egli stesso ha chiamato “l’ora della grande misericordia per il mondo”.
Qualche mese più tardi (febbraio 1938) ha ripetuto questa richiesta e ancora una volta ha definito lo scopo dell’Ora della Misericordia, la promessa legata ad essa e il modo di celebrarla:

Ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella mia misericordia, adorandola ed esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora che venne spalancata per ogni anima (...). In quell’ora fu fatta grazia al mondo intero, la misericordia vinse la giustizia” (517).

Gesù desidera che in quell’ora sia meditata la sua passione, in modo particolare l’abbandono nel momento dell’agonia e allora, come ha detto suor Faustina, “Ti permeterò di penetrare nella mia tristezza mortale (440) e otterrai tutto per te stessa e per gli altri” (517).
In quell’ora bisogna venerare e lodare la misericordia divina e implorare le grazie necessarie per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori.

Gesù ha posto tre condizioni necessarie perché le preghiere innalzate nell’Ora della Misericordia siano ascoltate:

  • la preghiera deve essere rivolta a Gesù,
  • deve aver luogo alle tre del pomeriggio,
  • deve richiamarsi ai valori e ai meriti della passione del Signore.

Bisogna ancora aggiungere che l’oggetto della preghiera deve essere in accordo con la volontà di Dio, mentre lo spirito della preghiera cristiana esige che sia: fiduciosa, perseverante e legata alla pratica della carità attiva verso il prossimo. In altre parole alle tre del pomeriggio si può onorare la divina Misericordia in uno di questi modi:

  1. Recitando la Coroncina, usando i brani del Diario.
  2. Meditando la Passione di Cristo, magari facendo la Via Crucis.
  3. Se ciò non è possibile per mancanza di tempo recitare la seguente giaculatoria: “O Sangue e Acqua che scaturisti dal Cuore di Gesù come sorgente di misericordia per noi, confido in te” (99).

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LA FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA
*** la domenica dopo la domenica di Pasqua ***
 
Gesù domanda, attraverso suor Faustina, che la Seconda Domenica di Pasqua, sia dedicata alla sua Misericordia.
Con una celebrazione pubblica e solenne, il giorno 13 giugno 2002, Giovanni Paolo Il ha ufficializzato l’applicazione dell’indulgenza alla suddetta domenica che da quel momento in poi si chiama “Domenica della Divina Misericordia”.
 
“Si concede l’indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l’intenzione del Sommo Pontefice) al fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della “Divina Misericordia”, in qualunque chiesa o oratorio, con l’animo totalmente distaccato dall’affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a pratiche di pietà svolte in _nore della Divina Misericordia, o almeno reciti, alla presenza del Santissimo Sacramento dell’Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo, il Padre Nostro e il Credo, con l’aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso. Si concede l’indulgenza parziale al fedele che, almeno con cuore contrito, elevi al Signore Gesù Misericordioso una delle pie invocazioni legittimamente approvate”.
 

La devozione alla Divina Misericordia (da: www.floscarmeli.it)

 
 
 
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