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Albert e Victoria

Post n°359 pubblicato il 22 Novembre 2015 da TheLady2088

 

 

 

 

 

La Regina Vittoria (1819-1901), nata Alexandrina Victoria, fu sovrana di Regno Unito,

Gran Bretagna e Irlanda dal 20 giugno 1837 e Imperatrice d'India (la prima a fregiarsi di

tale titolo) dal 1876 fino alla sua morte.

 

 


 

 

 

Il suo Regno è durato 63 anni, 7 mesi e 2 giorni, il più lungo per una Regina, fino al

neo conquistato primato della sua celebre e longeva discendente, la Regina Elisabetta II.

In ogni caso il suo lungo regno è e sarà sempre ricordato come "Epoca Vittoriana", epoca

caratterizzata da una grande espansione dell'impero e forti cambiamenti sociali.

Vittoria fu inoltre l'ultima sovrana appartenente al casato di Hannover in quanto il suo

successore, il figlio Edoardo VII era un Sassonia-Coburgo-Gota.

Ma facciamo un passo indietro. Chi era Vittoria? Qual è la sua storia?

Vittoria era figlia del Principe Edoardo Augusto, Duca di Kent e Strathearn (quarto figlio

di Re Giorgio III) che non si sposò se non in tarda età con la Principessa Vittoria di

Sassonia Coburgo Saalfeld, vedova del Principe di Leiningen, con la quale ebbe una sola

figlia, Vittoria, che nacque a Kensington Palace.

Suo zio, il futuro Re Giorgio IV, si sposò ma ebbe solo una figlia che morì nel 1817 e

Vittoria alla nascita era quinta in linea di successione al trono, dopo il padre e i suoi tre

zii, il Principe Reggente, il Duca di York e il Duca di Clarence, nessuno dei quali ebbe

figli.

Il padre di Vittoria morì 8 mesi dopo la sua nascita, il nonno Giorgio III morì una settimana

dopo, così lo zio, il Principe di Galles salì al trono con il nome di Giorgio IV ma morì quando

la Principessa aveva appena 11 anni, lasciando il trono all'altro zio, il Duca di Clarence il

quale salì al trono come Guglielmo IV.

Quest'ultimo era senza figli, dunque Vittoria divenne automaticamente erede al trono.

Inizialmente, nonostante occupasse una posizione molto alta nella linea di successione al

trono, le venne insegnato solamente il tedesco, tuttavia, all’età di tre anni venne introdotta

anche alla lingua inglese e successivamente imparò anche l’italiano, il francese, il latino e il

greco.

La sua giovinezza poi, nonosnate il ruolo di spicco che ricopriova, fu per sua stessa

definizione alquanto malinconica e solitaria in quanto la madre, donna molto protettiva, la

teneva isolata dagli altri coetanei all’interno di Kensington Palace e rari erano anche i

rapporti con la corte di Londra dal momento che la madre della Principessa era in contrasto

con Re Guglielmo e desiderava inoltre  preservarla da ogni rapporto sconveniente (in

particolare con i figli illegittimi del sovrano).

A quei tempi non c'erano particolari problemi nell'avere un monarca bambino, per cui

Vittoria avrebbe potuto essere incoronata anche prima della maggiore età, ma per evitare

uno scenario di questo tipo il Parlamento promulgò il Regency Act 1831 ("Atto per la

Reggenza 1831"), in cui si prevedeva che, in caso di prematura scomparsa del Re, la madre

di Vittoria, la Duchessa di Kent e Strathearn, sarebbe stata reggente fino alla sua maggiore

età, senza prevedere tra l’altro un limite ai poteri dell’eventuale reggente, sebbene il

sovrano non apprezzasse le capacità della cognata al punto da dichiarare pubblicamente

che avrebbe cercato di vivere finché la nipote avesse avuto 18 anni, pur di evitare una

reggenza.

Nel 1836, la principessa Vittoria, sedicenne, sembrerebbe mediante l'interessamento dello

zio materno, il Re Leopoldo del Belgio, incontrò il suo futuro marito, il Principe Alberto di

Sassonia Coburgo Gotha (i due erano cugini di primo grado in quanto il padre di lui era

fratello della madre di lei).

 

 


 

 

 

Vittoria scriveva in quei giorni: "Alberto è molto carino, i suoi capelli sono dello stesso colore

dei miei, i suoi occhi sono grandi e blu ed ha un bel naso oltre ad una bocca molto dolce con

bei denti, ma è soprattutto il suo charme e il suo contegno nell'espressione a renderlo

assolutamente delizioso”.

Tuttavia lo zio, il re Guglielmo IV, preferriva un matrimonio con Alessandro di Orange

Nassau, pertanto ne disapprovava l’unione anche se le sue obiezioni non riuscirono mai a

dissuadere la coppia.

Il Prinicpe Alberto dal canto suo venne accusato di non essere coinvolto emotivamente con

la futura sovrana e di aver semplicemente assecondato il desiderio della prorpia famiglia nel

contrarre quel matrimonio al fine di elevare il proprio status in quanto Alberto era

effettivamente un Principe tedesco di minore importanza.

Nel 1837 poi, all’età di 72 anni Re Guglielmo IV morì e Vittoria salì sul trono appena

diciottenne.

 

 

 

 

 

Svegliata dalla madre e da altre personalità della corte alle 6 dei mattina venne a sapere

della morte dello zio e di conseguenza del fatto che a quel punto lei era la nuova Regina.

La reggenza era stata dunque evitata!

Secondo la legge salica però Vittoria in quanto donna non poteva regnare su Hannover,

pertanto venne dato allo zio, il Duca di Cumberland e Teviotdale che assunse il titolo di

Ernest August I di Hannover e finchè Vittoria non si sposò ed ebbe figli ne rimase anche

l’unico e primo discendente.

Fu incoronata il 28 giugno del 1838 e divenne la prima sovrana a prendere residenza a

Buckingham Palace.

All'inizio del regno Vittoria fu assai popolare, ma la sua reputazione calò quando nel 1839,

una delle dame di compagnia della madre, Lady Flora Hastings, iniziò ad ingrossarsi e presto

la voce pubblica affermò che fosse incinta di Sir John Conroy; la regina, che detestava sia

Conroy sia Lady Flora, su consiglio del primo ministro Melbourne, la costrinse a sottoporsi a

visite mediche per attestare la gravidanza, ma queste dimostrarono la verginità della

donna.

A quel punto Conroy, la famiglia Hastings e i loro alleati, i Tory, condussero una campagna

di stampa contro la regina che si intensificò quando Lady Flora morì di un cancro allo

stomaco e a causa dello scandalo, per un certo periodo di tempo, la regina alle apparizioni

pubbliche fu schernita con il nomignolo di "Mrs Melbourne”.

Nel frattempo Vittoria si distanziò sempre più dalla madre, la cui prersenza definì come un

tormento e finalmente nel 1840 sposò nella cappella reale di St. James Palace il suo amato

Albert, dopo che quattro giorni prima gli aveva concesso il titolo e d il trattamento di Altezza

Reale.

 

 


 

 

 

Alberto, pur essendo stato educato in un regime di estrema semplicità, aveva ricevuto

un'ottima educazione, dandone prova in più occasioni durante la sua vita da Principe

Consorte, titolo con il quale era comunemente noto.

Inizialmente Albert non venne molto apprezzato nella società inglese a causa delle sue

origini tedesche e della sua timidezza, ma pian piano grazie agli insegnamenti del Barone

Stockmar, già consigliere di suo zio Leopoldo del Belgio divenne un vero e proprio mentore

per la moglie che in seguito proprio grazie al marito si riavvicinò alla madre.

Inoltre il Principe  apparteneva alla casa reale di Sassonia-Coburgo-Gotha e questo faceva sì

che non fosse chiaro quale fosse il suo cognome (spesso non usato dalle famiglie reali o

principesche): Vittoria, pertanto, ordinò di compiere ricerche genealogiche e dall'esame

documentale emerse che il cognome corretto era Wettin, cognome della casa regnante fino

al 1917 quando il nipote di Vittoria, re Giorgio V  fuse il nome della casata reale e il

cognome, sostituendoli entrambi con uno dal suono spiccatamente inglese, ossia Windsor,

dall’omonimo castello.

Nato in Sassonia, membro della famiglia dei duchi di Sassonia-Coburgo-Gotha, connessa

con la maggior parte dei monarchi europei, in un primo momento Alberto si sentiva quasi

costretto nella sua posizione di principe consorte che non gli conferiva alcun potere

specifico, ma con il  tempo egli seppe invece dare grande risalto alla sua persona e

conseguentemente anche al suo ruolo sociale, prendendo posizione in molte cause

pubbliche come le riforme sull'educazione e l'abolizione della schiavitù nei territori

dell'Impero Britannico, oltre ad accollarsi il non facile compito di gestire la corte inglese.

 

 


 

 

 

Molto coinvolto nell'organizzazione della Great Exhibition del 1851, Alberto contribuì

fortemente allo sviluppo della monarchia costituzionale inglese nell'Ottocento, persuadendo

la moglie a divenire una figura predominante della scena politica nazionale.

Il 21 novembre 1840 nacque la prima figlia della coppia ,, la quale venne battezzata col

nome di Vittoria e a lei seguirono altri otto figli in quello che fu un matrimonio a dir poco

felice.

Vittoria aveva infatti trovato in Albert un compagno per la vita, ma anche un importante

consigliere politico.

 

 


 

 

 

Dal 1840, durante la prima gravidanza agli anni successivi si susseguirono numerosi

attentati ai danni della sovrana ma fortunatamente fallirono tutti e il Principe Alberto riuscì

a far promulgare dal Parlamento un provvedimento che prevedeva che qualunque tentativo

di spaventare la regina utilizzando un'arma, tirandole qualunque oggetto, colpendola in

qualunque maniera era passibile di una pena di sette anni di carcere e con la fustigazione.

Oltre a tali problemi, la regina dovette subire le conseguenze degli ultimi parti: infatti, nel

1853, Vittoria diede alla luce Leopoldo con l'aiuto del cloroformio che ella, in contrasto con il

parere dei medici e l'opposizione dei membri del clero, volle adottare anche nel 1857 per il

parto di Beatrice, sua ultima figlia; tali gravidanze la stressarono molto provocandole diversi

episodi di isteria, documentati dal carteggio con il marito.

 

 

 

 

 

 

Il Principe Alberto sfortunatamente morì di cancro allo stomaco alla giovane età di 42 anni,

lasciando la regina in un profondo lutto che la accompagnò per tutto il resto della sua lunga

vita.

La regina fu sconvolta dalla morte del marito ed entrò in uno stato di lutto e di sconforto:

indossò sempre abiti neri per il resto della sua vita, cessò di apparire in pubblico e smise di

visitare Londra al punto che presto guadagnò il nomignolo di Widow of Windsor.

Si andava indebolendo anche il ruolo della monarchia, infatti, sebbene non mancasse di

svolgere i suoi doveri costituzionali, trascorreva il suo tempo nelle residenze di campagna, a

Windsor o a Balmoral, attorniata da pochissime fidate persone.

In seguito sembra che Vittoria iniziò una relazione con un cameriere scozzese, John Brown

e si parla di una relazione romantica ed un matrimonio segreto fra i due, fatto per cui

divenne nota anche con il nome di "Signora Brown" per quanto l'effettiva celebrazione del

matrimonio sia controversa: infatti, un diario recentemente scoperto riporterebbe la

confessione fatta sul letto di morte dal cappellano della Regina, il quale avrebbe detto a un

politico di aver celebrato le nozze clandestine fra la Regina e il cameriere John Brown ma

tale testimonianza non è accolta da molti storici.

Si dice comuqnue che Vittoria pretese di essere seppellita alla sua morte con due

ricordi nella bara: a destra venne posto un cappello del Principe Alberto mentre nella

sinistra vennero messi dei capelli di Brown con un suo ritratto.

 

 

 

 
 
 
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