Royal Affairs
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Post n°361 pubblicato il 27 Novembre 2015 da TheLady2088
Quest'importante figura storica, ricordata per aver dato nome alla sua epoca, non smette di far parlare di sé, ed è per questo che si susseguono libri e film che di tanto in tanto riaccendono l'attenzione su di lei e su ciò che ha realmente rappresentato, su come è realmente stata. A tal proposito è di qualche anno fa una biografia in cui la Regina viene dipinta come tutt'altro che puritana, anzi, appassionata e assolutamente in grado di deliziarsi...con il marito! La similitudine nell'aver trascorso un'infanzia poco serena fece si che Albert e Victoria cercassero la stabilità nella famiglia e nella fedeltà sessuale, ebbero infatti ben nove figli in 17 anni che passarono insieme, dunque una vita sessuale piuttosto entusiasmante.
La ragazzina malinconica era stata capace di scegliere il principe azzurro perfetto in quello che Bismarck chiamava "l’allevamento di stalloni d’Europa": i Sassonia Coburgo.
Fu amore a prima vista. “Alberto è davvero molto affascinante e incantevole, con gli occhi azzurri e un naso squisito e una bocca così bella con i suoi baffetti delicati e poi leggere, leggerissime basette, una figura magnifica, spalle larghe e vita sottile, il mio cuore batte. Balla così bene e ha un aspetto davvero spettacolare”.
Sembra che la sovrana notò pure le sue cosce muscolose dentro “stretti calzoni di cashemere (con niente sotto) e stivali alti”. Quattro giorni più tardi fu lei a fargli la proposta di matrimonio perché era sicura che lui “non si sarebbe mai preso la libertà” di chiedere in moglie una Regina.
“Carissimo, adorato Alberto, io prego giorno e notte di poter essere sempre più degna di te, carissimo, carissimo Alberto”, scriveva questa donna testarda, caparbia, ostinata, imperiosa, che ancora si struggeva per una figura paterna. Sembra che la prima notte di nozze lo stallone si comportò magnificamente, come la fioritura di sottolineature, doppie sottolineature e lettere maiuscole nel diario di lei cerca di esprimere. È tutta una “beatitudine oltre ogni immaginazione”, tutto è “gratificante e sbalorditivo al massimo”. Tuttavia, quando Alberto espresse il desiderio di prolungare di due giorni la loro luna di miele, lei replicò: “Dimentichi, mio carissimo amore, che io sono la sovrana e che il lavoro non si ferma ad aspettarmi”.
Questo inevitabile scontro di ruoli istituzionali nella monarchia e nel matrimonio si sarebbe risolto attraverso il linguaggio dell’arte, della musica e del teatro, che unirono l’aspetto sensuale e quello intellettuale. Vittoria e Alberto si offrivano reciprocamente in dono opere d’arte. Per i suoi 24 anni lui ricevette "il dipinto segreto" della regina Vittoria, da appendere nel suo spogliatoio: lei in déshabillé, appoggiata a un cuscino cremisi, i capelli sciolti, le spalle nude, in una posa molto intima e seducente. Per i 23 anni di Vittoria, lui fece fare dallo scultore prussiano Emil Wolf una statua in marmo di se stesso raffigurato come guerriero greco, con un gonnellino corto, gambe nude e una Vittoria nuda appoggiata sulla corazza. La statua fu considerata così originale che nel 1849 ne fu fatta una copia, con un gonnellino più lungo e i sandali ai piedi.
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