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filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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« LA LEGGE ELETTORALE ANTI...LA COSTITUZIONE DEL REGN... »

LA MAGGIORANZA PUO’ ANCHE UCCIDERE

Post n°746 pubblicato il 30 Aprile 2015 da rteo1

LA MAGGIORANZA PUO’ ANCHE UCCIDERE

La maggioranza può anche uccidere. E di questo Socrate ne era ben consapevole, tanto che nel “Critone”, nel dialogo in carcere, in attesa dell’esecuzione della sentenza di condanna a morte, rivolto all’amico Critone così dice: «carissimo, noi dobbiamo darci pensiero non di quello che dirà di noi il popolino, ma di quello che potrà dire chi si intende del giusto e dell’ingiusto, di quello soltanto e della stessa verità, tanto che, in questa maniera, tu non dai un giusto avvio alla discussione se esordisci dicendo che noi dobbiamo darci pensiero dell’opinione dei più sul giusto, il bello, il buono e sul loro contrario. Ma - potrebbe obiettare qualcuno - i più sono pure in grado di mandarci a morte». Inoltre, lo stesso Filosofo, nello stesso libro, così come riferisce Platone, afferma: «…non è il vivere da tenere nella massima considerazione, ma il vivere bene» ossia  «vivere con dignità e con giustizia». Quanto sta accadendo oggi in Parlamento, alla Camera dei Deputati, richiama inevitabilmente alla memoria la citata previsione di Socrate, che fu egli stesso vittima della maggioranza democratica che lo condannò a morte per empietà perché non credeva negli stessi Dei della città e, così, fuorviava i giovani dalla corretta educazione. La legge elettorale detta “italicum” non è certo il problema più impellente degli italiani, afflitti soprattutto da problemi economici e finanziari, ma di certo con essa si ipoteca il futuro dei cittadini, che saranno ancor meno liberi di quanto lo siano state le generazioni del dopoguerra. E sta proprio qui l’ingiustizia: coloro che hanno beneficiato dei sacrifici e del sangue versato per gli ideali di libertà  ed eguaglianza dei cittadini durante e dopo il fascismo non hanno oggi difeso strenuamente il fortino della democrazia. Domani sarà, perciò, un altro giorno, un giorno diverso dal passato, perché la democrazia avrà subito un ulteriore regresso con la limitazione delle facoltà politiche dei cittadini che subiranno le decisioni legislative di una maggioranza politica preda delle segreterie di partito e del capo del governo, che si identificherà con il segretario del partito dominante. Purtroppo  ogni popolo ha la sua storia, e questa non la si può cambiare. E’ la nemesi, che non  perdona. Non è mai accaduto, infatti, che le elites minoritarie, costituite dai poteri economici e finanziari forti, dopo una sconfitta politica non abbiano poi  ripreso il governo delle comunità democratiche, anche a causa della litigiosità di queste. La Grecia classica ne costituisce lo specchio  fedele, ove, proprio durante la democrazia (peraltro diretta e non rappresentativa), si inserirono delle fasi tiranniche (quella dei trenta, prima, e dei dieci, poi). Ma ci può essere un rimedio contro questi cicli politici ? A quanto pare no, tuttavia non bisogna gettare la spugna e spingere la ragione oltre i suoi limiti affinché sia possibile elaborare una nuova formula politica che vada oltre le dinamiche naturali delle maggioranze e delle oligarchie. Se è vero ciò che sostenevano i filosofi del passato che tra il ricco e il povero non ci può essere mai eguaglianza, così come non ve ne è tra il giusto e l’ingiusto, il cittadino onesto e il disonesto, corrotto o concussore che sia, allora bisognerà superare il principio della maggioranza che vincola tutti per approdare alla soluzione che soltanto i giusti e gli onesti vincolano tutti, oppure che nessuna maggioranza potrà mai vincolare con le sue decisioni i giusti e gli onesti affinché questi, come i semi, possano preservare nel tempo le virtù, i principi e i valori della comunità.

http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1119270/La_riforma_del_bicameralismo


 
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