Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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CAMBIARE VERSO ?

Post n°711 pubblicato il 04 Settembre 2014 da rteo1

CAMBIARE VERSO ?

"Chi fa da sè fa per tre". E’ un detto antico, che a volte è servito, quando si avevano scarsi collaboratori, oppure intorno dei fannulloni. Renzi, a quanto si dice, vi fa spesso ricorso, e non si capisce se per le due ragioni innanzi dette, o perché è la sua indole a spingerlo verso il “decisionismo solitario”. Sicuramente questo suo modo di agire smuove un po’ le acqua, ma la domanda è: i risultati ci sono ? e, poi, c’è anche da chiedersi: le sue iniziative vanno nella direzione giusta ?  Bisogna, allora, stare ai fatti: finora ha smosso  “mare e monti”, ma a quanto pare c’è stato poco “costrutto”. Il debito è ulteriormente aumentato, i consumi sono calati, l’economia ristagna, c’è la deflazione, mentre la disoccupazione aumenta  soprattutto quella giovanile (l’unica crescita, purtroppo). E gli 80 euro nella busta paga degli 11 milioni di dipendenti pubblici ? Anche questi, a quanto pare, non hanno avuto gli effetti preventivati (e sperati), a parte i voti. E la riforma costituzionale ? Chi ha avuto modo di leggere sia la bozza del governo, sia il testo deliberato dal Senato (e ora all’esame della Camera), a parte tutti i contrasti avvenuti sia in Commissione (sono stati sostituiti i dissidenti, come Mineo), sia in Assemblea, si rende conto che “la montagna ha partorito un topolino”. La prima “sconfitta” si coglie già dalla rubrica del testo, che aveva lo scopo di riformare il Senato, denominato dal Governo “Senato delle Autonomie”, mentre è stato modificato e approvato con la denominazione “Senato della Repubblica” (ripristinando, cioè, l’attuale denominazione, e confermando che ai proclami non seguono i fatti). Si aggiungono, poi, altre modifiche che violano il principio della sovranità popolare, come ad es. l’elezione dei senatori da parte dei Consigli regionali e la loro rappresentanza “delle istituzioni territoriali” che non hanno nulla a che fare con la collocazione nell’ambito del Parlamento, come organo di questo. Si tralascia, altresì, il problema dell’immunità, che non trova alcun fondamento, visto che i nuovi senatori non rappresenteranno la nazione, come invece i Deputati, e, per queste stesse ragioni, è incoerente la nomina dei Senatori  a vita e di diritto (ex Presidenti della repubblica). Ora circola la notizia dell’ingresso nella scuola (Pubblica amministrazione) di circa 150.000 “precari”, che se da una parte può far piacere, da un’altra pone delle perplessità, visto che gli altri contratti stanno diventando sempre di più flessibili, e per tutti gli altri precari resteranno “chiuse le porte” (creando precari di serie A e di serie B). Ma non basta! Si pensa di reintrodurre il taglio lineare del 3% sui bilanci dei ministeri, ossia la spesa pubblica. Si dice che su 800 mld (a circa tanto ammonta la spesa pubblica) si possono recuperare 20 miliardi di risorse. Bisogna riconoscere che questo calcolo ha un fondamento di verità, al di là della condivisione o meno dei tagli lineari (sono certamente più sensati i tagli selettivi). A quanto pare il capo del Governo, che pure è “un fiume in piena”, ricco di risorse ed energie, non ha ben chiaro un problema: il centro del sistema Italia da tempo, ormai, non è più occupato dalle attività produttive, bensì dagli organismi  politici, amministrativi, burocratici, istituzionali, che succhiano non solo tutte le risorse prodotte ma spesso per soddisfare la loro voracità si è perfino costretti a ricorrere al prestito (aggiungere debiti sul debito). Tutto l’antico mondo contadino sapeva bene che non era possibile “foraggiare” un numero di aninali (nel nostro caso, persone) superiore alle risorse prodotte. Invece lo Stato italiano lo ha fatto. E il problema non sono i mille euro al mese, che hanno certamente avuto un effetto di coesione sociale, alleviando la disoccupazione, ma gli stipendi, i vitalizi e le indennità stratosferici elargiti a piene mani. Oggi, infatti, esiste una pletora di “servitori”, ossia di funzionari e dirigenti, che percepiscono trattamenti economici complessivi da far vergognare qualsiasi persona onesta. E’ questo il vero problema. E coloro che avevano il compito di produrre ricchezza non accettano più di essere “spremuti” da un sistema parassitario che ha messo al centro la politica, la burocrazia, i certificati. L’unica via per salvare il Paese, perciò, è “cambiare verso”, ma il governo ce la farà ?   

 
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Commenti al Post:
gabrielliluca
gabrielliluca il 05/09/14 alle 13:16 via WEB
si parla spesso di "riforme strutturali", ossia in grado di dare risultati nel lungo termine. Dovrebbero iniziare ad insegnare "la vergogna" fin dall'asilo, così in un futuro non ci saranno maiali ingordi senza vergogna che mangeranno mangime, ciotola e foraggiatori. Comunque l'altro giorno tra me e me stipulavo una previsione, qualora si torni prima o poi a votare (accadrà mai più?) Renzie probabilmente riuscirà a vincere con un vergognoso 60/70%. Sa ben leccare insomma.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 06/09/14 alle 08:40 via WEB
Le generazioni passate conoscevano il senso della vergogna perché c'era un giudizio pubblico, soprattutto nei piccoli centri urbani e rurali. Che Renzie possa prendere tali percentuali non lo escludo, perché la storia è ciclica (nei tempi lontani a 39 anni c'è già stato un capo del governo, ma le conseguenze disastrose si sono avvertite nei decenni successivi), ma il problema è che non esiste una "classe politica" adeguata alle necessità del momento. Le riforme strutturali sono necessarie, ma il Renzie è strabico, perché guarda solo a 90 gradi (al massimo a 180).
(Rispondi)
malware_jinx
malware_jinx il 05/09/14 alle 23:26 via WEB
Al di là del personaggio, più o meno apprezzabile, bisogna dare atto a Renzi che, almeno, ci prova a far quello che per decenni nessuno si è sognato neppure di proporre. Se ha prodotto poco, sinora, è perché non ha maggioranza in parlamento, ed, ogni volta, deve scontrarsi con l’opposizione più agguerrita (spesso autrice di rimostranze fini a se stesse). La riforma (ma, all’inizio, si parlava, e a buon diritto, di abolizione) del senato va nella direzione della governabilità, per evitare, cioè, che un’ulteriore camera intralci l’iter di approvazione delle leggi. Purtroppo, qui, nessuno vuol rinunciare ai privilegi, e adesso sì che avremo un senato inutile e costoso. L’assunzione di 150mila insegnanti probabilmente rientra nel disegno di riforma della scuola (ce n’è un bisogno pressante, al di là del programma, per il momento, nebuloso!). E i ministeri possono sicuramente tagliar spese (Renzi ha chiesto a ciascun ministro di occuparsene, ma, se nessuno torna indietro con una previsione di tagli verosimile, è giusto che proceda il governo, linearmente o selettivamente, mi pare secondario). Quanto agli stipendi stratosferici e centomila altri privilegi, hai perfettamente ragione. Ma ritorno a bomba… Hai visto come è andata la faccenda-senato. Non c’è senso della misura, né della vergogna. Chi ha non intende cedere. Forse, caparbio com’è, Renzi un giorno ce la farà a cambiare questo paese. E’ giovane. Il tempo potrebbe essere dalla sua parte. Ma lui (e noi) ne dovrà attendere molto…, ciao jx.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 06/09/14 alle 08:46 via WEB
Fare! Così diceva anche Berlusconi, che si vantava di essere a capo del "Governo del fare". Ma fare che cosa ? Nelle piccole comunità si diceva che "tra fare e disfare non si perde mai tempo". E' vero, questo,ho sempre detto, perché si sta sempre in attività, ma si rischia di sprecare risorse. Se io prendo il treno per Roma ma devo andare a Bari, sicuramente viaggerò in treno ma andrò da tutt'altra parte.
(Rispondi)
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 09/09/14 alle 21:41 via WEB
...certo è che se si vuole dare un segnale di svolta decisiva, non solo etica, occorre intervenire efficacemente a ridurre, se non eliminare del tutto, gli abusi ed i soprusi perpetrati dalla <<pletora di “servitori”, ossia di funzionari e dirigenti, che percepiscono trattamenti economici complessivi da far vergognare qualsiasi persona onesta>>.
Per il resto è decisamente condivisibile tutto il post. un saluto, M@.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 10/09/14 alle 13:08 via WEB
Platone aveva stimato congruo un rapporto di 1 a 5 tra la paga dell'operario e di quelli destinati al governo della città. Il problema nostro non è quello dei dipendenti da 1000 euro al mese, ma della pletora che percepisce somme esorbitanti. Sono questi che bisogna falciare. Eppoi va rimessa al centro l'attività produttiva e ai margini quella di servizio (tra cui rientra la politica).
(Rispondi)
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 01/10/14 alle 10:06 via WEB
Renzi espressione del piu' vergognoso ritorno alle radici della DC di triste memoria . Non credo piu' alle favole , ma non credo neppure a Renzie . Credo che , fra disoccupazione , afflusso indiscriminato di migranti , scarso peso politico del paese in seno all'Europa ... mancanza di vera voglia di cambiamento di verso ... non solo Renzi non ce la fara' , ma il Paese affondera' . Per ricominciare , magari fra dieci o vent'anni ... un nuovo anno zero , un nuovo Risorgimento . Ciao
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 01/10/14 alle 10:11 via WEB
Il Risorgimento, però, bisogna immaginarlo diverso, perchè se le fasi successive dovessero portare di nuovo al modello di società di oggi bisognerà domandarsi se ne varrà la pena.
(Rispondi)
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