Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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I VIZI PRIVATI NELLA REPUBBLICA

Post n°729 pubblicato il 10 Dicembre 2014 da rteo1

I VIZI PRIVATI NELLA REPUBBLICA

Per dirla secondo gli schemi dei massimi filosofi della Grecia classica, le comunità umane si organizzano in due modi puri, e in uno misto. I primi due sono alternativi ed estremi: la comunione di tutti i beni e di tutti i simulacri, civili e religiosi; oppure, l’individualismo, ognuno per sé, e i beni sono esclusivi di ogni singolo essere umano. Tra queste due forme aggregative c’è quella “mista”, ossia quella intermedia che mette insieme un po’ dell’aggregazione comunitaria e un po’ di quella individuale. Trattasi, però, di modelli  che potremmo definire “politici”, ossia conseguenza delle “convenzioni sociali”. Come, per intendersi, avviene per il governo delle comunità, che si affida ad un monarca oppure alla democrazia, con la forma mista (che include il ruolo dell’oligarchia, cioè dei pochi). Le esperienze storiche che si sono manifestate nei suddetti due modelli antitetici sono quello della polis greca e quello della civitas romana: la prima, intesa come un tutt’uno, un unico organismo comunità-Stato, dove ogni cittadino era, al tempo stesso, governante e governato; la seconda, un insieme di singoli cittadini (cives Romani), che tutti tra di loro collegati come una rete formavano la civitas, ma questa e le sue istituzioni restavano distinte dai suoi singoli cittadini che le componevano. La cultura dei tempi moderni, e in particolare quella occidentale, ha assimilato le predette due forme organizzative e ha elaborato quella mista per il governo degli Stati. Il limite di questa forma, però, sta nel fatto che è incerto il confine tra la parte che deve essere in “comune” e quella che deve essere “privata”, individuale, per cui nel tempo le forze sociali e politiche che animano la vita degli aggregati umani spingono il confine da una parte o dall’altra, in un eterno ciclo conflittuale. E’ probabile che questo sia diventato strutturale, ossia di sistema, tuttavia, alla luce dell’esperienza finora acquisita bisognerebbe tentare di trovare una “giusta via di mezzo” secondo i criteri aristotelici. Per avere un’idea di quale possa essere la soluzione “ideale” per il sistema bisogna necessariamente rifarsi ad un parametro esterno, oggettivo e meno opinabile, per cui occorre risalire all’origine. Il modello non può che essere quello naturale, ossia quello che si fonda sul mero istinto per la sopravvivenza, privo di qualsiasi intervento della “ragione”, da cui sono poi scaturite le regole organizzative, fino alle odierne “leggi”. Nel mondo animale si rileva che tutte le specie stanno in gruppo, e si organizzano in comunità: le specie più conosciute sono  certamente quelle delle formiche e delle api, le quali sia nel formicaio che nell’alveare organizzano la loro casa ma anche la propria azienda produttiva e creano e insediano le istituzioni di governo. In questi ordinamenti, al tempo stesso sociali, produttivi e politici, ogni singolo componente svolge il proprio ruolo, e ciò che li differenzia è la funzione, che viene esercitata con spirito di partecipazione, motivazione, vocazione, per il fine collettivo della sopravvivenza della specie (risulta, infatti, che sacrificano anche la propria vita per il bene comune). Non esiste il “privato” né il “pubblico” ma tutto è di tutti e tutti sono tutto. Anche la “regina delle api”, che esercita il ruolo di governo e rappresenta “l’unità dell’alveare” (che è uno e indivisibile) assolve al proprio ruolo così come le api operaie e quelle soldato assolvono ai propri. La “monarchia” dell’alveare, quindi, è funzionale e non gerarchica né piramidale ma orizzontale, e la “guida” al femminile (come avveniva nel mondo delle amazzoni, le cosiddette sauromatidi) rende evidente che la natura non corrompe le regole, come la politica, che finora, in Italia, non ha ancora designato una donna al vertice dello Stato. Ne deriva, da quanto precede, che in natura, in ogni specie che si aggrega, “tutti sono tutto” e che “tutto è di tutti”. L’anomalia, perciò, degli aggregati umani deriva dalle regole della politica che legittimano i pochi ad avere tutto e i molti a non avere nulla (o poco). E la stessa politica consente di invadere il pubblico con i vizi privati, a loro volta generati dal pubblico, secondo un circolo chiuso, perché l’unica motivazione indotta nei cittadini è quella di accaparrare risorse, titoli e privilegi senza alcun rispetto per la Repubblica.          

 
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Commenti al Post:
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 10/12/14 alle 16:01 via WEB
Come mai il mio blog non è citato ?
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 10/12/14 alle 17:32 via WEB
Una imperdonabile distrazione (se fossi stato un politico avrei detto: "a mia insaputa". Ho rimediato subito!
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 10/12/14 alle 17:46 via WEB
Grazie molto gentile ^_^
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 10/12/14 alle 17:54 via WEB
Il tuo nome scusami ?
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 10/12/14 alle 18:17 via WEB
Non nominare i politici scusami !
(Rispondi)
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 10/12/14 alle 23:51 via WEB
Speriamo che qualcuno passa a leggere!

...meno male che c'è il quasi
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 11/12/14 alle 15:54 via WEB
E' molto grave, il clima che si sta creando. Gli "eversori", se esistono, vanno individuati tra i politici e non tra ii cittadini che li subiscono. Eppoi sorprende che si confonda la "Politica" con i "politici": è nei confronti di questi che la gente non ce la fa più!
(Rispondi)
gabrielliluca
gabrielliluca il 11/12/14 alle 11:27 via WEB
in una milizia di superfluità come il nostro occidente le donne vengono "utilizzate" all'uopo per dimostrare con finta onestà intellettuale che la parità c'è "vedi le cariche fatte da Renzie che ha creato un governo metà uomo e metà donna) o vedi Lettta che ha osato mettere una donna a capo della camera (era lui?). ma poi idiozia vuole che quella donna si batta per il diritto di essere chiamata "signora presidentessa", non curandosi minimamente di problemi evidentemente più seri ed impellenti. Poi nascono gli inevitabili scenari di presa per il culo satirica (ugualessa!!!), nel solito tam tam che alla fine tra furti, ladri, poveracci, lacrime e satira ci fa vertere tutto verso vino e tarallucci. No, noi non siamo neanche bestie, siamo pressoché esseri forse, viventi in una condizione in cui seppure mai ci fosse qualche pazzo intenzionato a dare la vita per il solo bene della comunità, (come per le api) quello stesso pazzo cambierebbe idea, preferendo magari che questa comunità crepi dolorosamente. questo ci stiamo facendo, ci malediciamo ogni giorno. Ed io francamente, pur perseguendo un equilibrio sociale stabile, non confido minimamente nella riuscita di questa democrazia. Ave a te Rteo.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 11/12/14 alle 16:05 via WEB
Intendi un "governo "androngino" ? Non sapevo della "signora presidentessa", ma non mi stupisce. Platone sosteneva che per assurgere al ruolo di governante occorresse aver esautiro l'intero percorso della conoscenza (e i nostri "governanti" vi arriivano ancora in fasce). E' la conoscenza (e il conoscie te stesso) che fa la differenza tra i cittadini. Socrate non avrebbe accettato di essere appellato come "signore presidente" (e molto modestamente anche uno "sciagurato" come me, che non è certo solo, anche se non ce ne sono tanti altri in giro). La democrazia non è mai stata realizzata ! I "furbetti" del quartierino hanno inventato la soluzione rappresentativa, che è tutt'altra cosa. Questo non vuol dire che l'altra (la diretta) non sarebbe lo stesso fallita, ma almeno si sarebbe potuto dire che dopo due millenni e mezzo l'Italia aveva sperimentato la democrazia. Ave, anche a te.
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 11/12/14 alle 18:01 via WEB
Io sono Grillina Caro Amico !
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 11/12/14 alle 19:57 via WEB
Non mi dispiace affatto! Non sono d'accordo però sull'uscita dall'euro.
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 11/12/14 alle 20:11 via WEB
E invece dobbiamo uscirne fuori ! Comunque Grillo ha lasciato il suo posto ai giovani !
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 12/12/14 alle 11:31 via WEB
Uscire dall'euro è una grossa penalizzazione per i cittadini. Gli Stati si rafforzano, ma sulle macerie. Forse poteva servire la scelta di non entrare nell'euro, ma oggi uscirne sarebbe il male peggiore. I govenranti italiani sono tendenzialmente "bancarottieri" per cui si ha bisogno di qualcuno che guidi a risanare i debiti sovrani, che stanno uccidendo l'economia. E' facile regalare 80 euro, ma quando non si hanno le risorse è una follia !
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 11/12/14 alle 20:12 via WEB
Grillo ha compreso che ora tocca ai Giovani Grillini !
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 11/12/14 alle 20:13 via WEB
Giovani !
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 12/12/14 alle 11:28 via WEB
Giovani non sempre vuol dire saggi. Bisogna cambiare, e siamo d'accordo, ma bisogna stabilire come e per fare cosa. Ogni cittadino ha il dovere di conservare il suo giudizio critico, e non lasciarsi trascinare dal fiume in piena. Questo atteggiamento non è stato mai produttivo, perchè innalza dei miti. Ogni essere umano è pervaso dal difetto di origine, per cui l'errore è sempre dietro l'angolo. Guai se non ci fosse nessuno a rilevarlo.
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 16/12/14 alle 16:53 via WEB
Su questo hai ragione giovani non vuol dire essere saggi !
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 18/12/14 alle 16:42 via WEB
La Monarchia ......
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 18/12/14 alle 16:44 via WEB
Scusami perché ora con l'Euro stiamo bene ?
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 18/12/14 alle 16:45 via WEB
Io direi di No ! Perdonami !
(Rispondi)
rteo1
rteo1 il 18/12/14 alle 17:56 via WEB
Il problema non è l'euro. La moneta è un mezzo di scambio (un tempo ha avuto principalmente un valore in sè, nel senso che le derivava dal valore del metallo che la esprimeva). Il problema, invece, è il rapporto di cambio tra le monete, che deriva dalle potenze economiche degli Stati. Purtroppo il nostro è indebitato fino al rischio di insolvenza (2.100 miliardi di debito complessivo, su cui paghiamo circa 100 mld d'interessi all'anno). Ma lasciamo da parte gli aspetti "tecnici": come cittadino hai maggiori vantaggi a spendere la stessa moneta in un perimetro più ampio (quello dell'U.E.) oppure a dover scambiare la lira col marco, se vai in germania; oppure in franchi, se vai in Francia, ecc. E credi che se lo Stato italiano ti desse uno stipendio di 1.000.0000.0000 di lire al mese potresti avere un miliardo di marchi in cambio ? oppure i tedeschi ti direbbero di usare le tue lire per accendere il fuoco ?
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 19/12/14 alle 16:31 via WEB
E come mai siamo indebitati ?
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 19/12/14 alle 17:54 via WEB
Se tu spendessi più di quanto guadagni come credi che andrebbe a finire ? Lo Stato ha finora speso somme ben al di là delle entrate fiscali, in tutti gli ambiti, politici e sociali. Ha preso a prestito tali sommme (emettendo Bot, cct, ctz, ecc., concedendo interessi favolosi) e ora, poichè il debito pubblico ha raggiunto la cifra enorme di 2170 miliardi, su cui paga circa 100 miliardi all'anno di interessi, non riesce più a pagare, se non emettendo ulteriori obbligazioni, che accrescono maggiormente il debito. Ora non è più neppure un problema della crisi economica e della mancata crescita, che pure hanno qualche influenza, ma il vero problema è che il debito è diventato ormai ingestibile!I tentativi che sta facendo il governo (peraltro sbagliati) non risolveranno il problema, e così vedrai che il debito aumentarà ancora.
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 19/12/14 alle 16:32 via WEB
A Parte che io ho una marea di Amici Tedeschi e stanno benone te lo assicuro !
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 19/12/14 alle 16:33 via WEB
Di Monaco !
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 20/12/14 alle 20:22 via WEB
E questo Debito chi l'ha fatto ?
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 20/12/14 alle 20:23 via WEB
I Politici inetti che Abbiamo !
(Rispondi)
rteo1
rteo1 il 21/12/14 alle 16:48 via WEB
Del debito siamo responsabili tutti, in rapporto alle responsabilità avute nel sistema. C'è infatti una proporzione tra chi ha avuto ruoli di governo e chi è stato un semplice usciere. Attenzione a non confondere le acque. E' il padre che deve dare il buon esempio ai figli, e non viceversa. E' il Papa (i cardinali, i vescovi) e non il sagrestano a dover dare il buon esempio. Ognuno ha preteso dal governo ogni privilegio economico, pur esorbitante o immorale, perchè non giustificabile; il governo, da parte sua, pur di mantenere il consenso ha elargito a piene mani, sopratutto prima delle elezioni (come gli 80 euro di oggi). Purtroppo, però, i soldi non bastavano per cui venivano presi in prestito dai risprmiatori (che in buona parte erano gli stessi cittadini). E così il debito un po' alla volta è arrivato alle stelle. Su alcuni BTP si pagavano interessi di oltre il 20%. Poi ci sono stati i lavori pubblici inutili, commissinati solo per ragioni politiche; e altro ancora.
(Rispondi)
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