Servitori del Popolo

Come recidivo "cattivo lettore" non mancherò di leggere questo tuo nuovo saggio. Un saluto, M@.

Attento, però, a non lasciarti "condizionare" perchè se tu dovessi aderire alla teoria dell'eguaglianza reale (già, peraltro, sostenuta autorevolmente da Montesquieu)dovresti accettare di condividere le tue ricchezze con gli altri concittadini; di converso, avresti diritto a condividere quelle degli altri. Un italiano "medio" non mancherà di farsi prima i conti. Il fondamento del saggio, tuttavia, è difficile da vincere e superare con argomenti contrari perchè, come si dimostra, l'eguaglianza è sia nell'inizio che nella fine di TUTTE le cose e che queste hanno tutte la STESSA SOSTANZA. Non so se il precedente saggio ti abbia lasciato insoddisfatto ma penso che questo ti sarà senz'altro di sostegno, che condivida o meno le argomentazioni. Grazie, comunque.

Io invece sostengo che l’idea di uguaglianza è pura utopia. Sì, è vero…, si nasce tutti uguali, ma non è vero che si muore tutti uguali. Il percorso tra nascita e morte, per breve che sia, è improntanto alla più “pura” disuguaglianza. La comunità umana non è un pacchetto di sigarette (che, se vai a vedere bene, non sono uguali nemmeno esse l’una all’altra…), perché soprattutto le risorse intellettive non sono uguali. Due neonati, venuti al mondo nello stesso momento, pur nello stesso luogo e nello stesso contesto sociale, sono disuguali appena un attimo dopo la loro uscita dal ventre materno (e, ovviamente, non mi riferisco alle fattezze fisiche). Uno apprende prima, per esempio, all’altro occorre più tempo per farlo… Uno apprende velocemente, ma l’altro è più forte fisicamente… C’è chi asserisce che essi sarebbero estremamente diversi già in fase di gestazione. Quindi, se siamo tanto diversamente dotati dalla natura, perché mai un’istituzione esterna e sovrana dovrebbe livellarci?? Perché, poi?? Affinchè si riceva tutti lo stesso, in egual misura…?? Non c’è senso in ciò! Io non vorrei davvero essere come gli altri o trattato come gli altri. Io sono io. Gli altri debbono limitarsi a rispettarmi. Ma io ho il diritto di fare più strada o di avere di più, se sono intellettivamente più agile e capace del mio simile… Ecco, l’ho detto: simile…, non uguale! Solo di fronte alla legge (strumento umano, pertanto non infallibile o perfetto) dovremmo essere tutti uguali. Ciao, jx.

Non ti devo far cambiare idea. La diversità di forme è cosa diversa dalla sostanza. Tutto ciò che esiste in natura e nell'universo è composto dalla stessa sostanza. Perfino i corpi inanimati. Tu dici che si muore in modo diverso e questo lo valuti come differenza. Invece è il fatto che si muore - tutti, inclusi i sistemi solari, le galassie e lo stesso universo - per effetto di un processo - l'entropia - che esprime l'eguaglianza di sistema. Gli uomini vivevano nella società naturale fondata sulla forza; il passaggio alla società civile non può fondarsi analogamente sulla forza, anche se la si chiami legge, perchè altrimenti, non avrebbe avuto senso fondare le comunità politiche- La rivendicazione della diversità è un'idea primitiva, come quando si ricercano i blasoni negli antenati e arrivati ad un certo punto indietro non si va più oltre. Eppure c'è un "oltre": l'organismo unicellulare da cui tutto si è originato. Credo che tu debbaa leggere il saggio.

voglio altresì aggiungere che anche se per ipotesi noi due fossimo d'accordo, ad esempio contro l'eguaglianza (ma solo per ipotesi, perchè, come ho detto non lo sono), ne troveremmo tanti altri che non sarebbero d'accordo con noi. Questo sta nel sistema, bipolare: atomo e catodo; elettrone e protone; energia e massa; vita e morte; ecc.). L'eguaglianza, pertanto, è soltanto nell'inizio e nella fine. La fase intermedia, allora ? E' un processo dinamico progressivo, come lo definiva Aldo Moro dinanzi all'Assemblea costituente a proposito dell'eguaglianza sostanziale (e questo è riportato anche nel saggio oltre a tante altre citazioni, pro e contro).