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« LA LEGGE ELETTORALE COST...SOGNARE LA VITA »

FRANGAR, NON FLECTAR

Post n°874 pubblicato il 19 Gennaio 2017 da rteo1

FRANGAR, NON FLECTAR

Un Caro Amico del blog, di recente acquisizione, ha scelto come suo motto: «Frangar, non flectar».

Dico subito che ho grande stima per ciò che scrive e la profondità del Suo pensiero, che lo pongono in testa ai mie interlocutori preferiti.

Stamane, a causa di una serie infinita di "evasioni notturne", il mio pensiero si è anche soffermato sul Suo motto.

Potrei senz'altro parlare d'altro, oppure tacere, che è  sempre un bene, piuttosto che dire qualcosa di insignificante, o che possa essere ritenuto tale; così come è altrettanto importante ascoltare gli altri più che dire la propria opinione.

Sento, tuttavia, la necessità di "aprire", soprattutto con Lui (un interlocutore non comune), che certamente mi leggerà, una riflessione sul motto da Lui scelto.

« Frangarnon flectar, è una locuzione latina spesso citata per significare che "mi spezzo ma non mi piego".

Il suo valore morale è indubbio, e tanti onori merita certamente chi lo fa suo - come il Mio Amico  virtuale -  come modello di condotta nella vita.

Ma la mia domanda - che rivolgo anzitutto a me stesso-  è questa:  è una regola assoluta oppure solo relativa ?

Prima, però, di esplicitare il mio punto di vista ritengo opportuno lasciare sospesa la domanda affinché possano essere elaborate al riguardo le più profonde riflessioni.

Mi congedo, pertanto, e per ora, per ritornare, poi, sulla domanda che precede, anche per attendere eventuali punti di vista, sperando che l'Amico virtuale voglia dare un Suo importante contributo, soprattutto perché chiamato in causa.

 
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Commenti al Post:
massimocoppa
massimocoppa il 19/01/17 alle 13:21 via WEB
ho sempre pensato che sia il mio motto. Infatti possiedo poco e finisco spesso nel mirino anche per questo
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 19/01/17 alle 13:38 via WEB
Adesso sai di non essere solo (e anche il Mio Amico Virtuale). Spero però che si motivi anche la scelta rispetto alla domanda formulata nel blog. Grazie.
(Rispondi)
Quivisunusdepopulo
Quivisunusdepopulo il 19/01/17 alle 15:25 via WEB
Buonasera caro amico, ho cambiato computer per poter commentare, ovviamente non prima di aver espresso il mio ringraziamento per la citazione e per la stima dimostratami e non senza aver precisato che il mio primo scritto ad hoc si é dissolto come spereremmo per la neve nelle zone già disastrate dal terremoto. Circa il motto da me scelto, di cui prima avevo ricostruito la storia, debbo dire che trova la sua ispirazione nella convinzione di uno zio di mia madre, il quale sosteneva che chi ha i mezzi culturali e morali per assumere un incarico non deve reclinarne la responsabilità. Io, convinto della giustezza di tale pensiero, ad esso mi sono sempre attenuto, ovviamente accettandone tutte le prevedibili ed imprevedibili conseguenze. per altro, tenuto conto della valenza sempre relativa di tutte le cose ed idee umane, il motto non comporta la rigidità mentale, ma al contrario sollecita una costante ricerca di ciò che volta per volta può apparire più giusto e più adeguato alle circastanze di tempo e di luogo, il che significa dispomibilità a cambiare idea, non attitudine ad accettare quelle altrui per semplice convenienza. Del resto, come ci insegna Dante "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza". Cordiali saluti.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 19/01/17 alle 18:43 via WEB
Caro Amico, è con vivo piacere che riscontro la Tua gradita risposta. Consentimi, però, prima ancora della replica, di associarmi col pensiero alla grave situazione in cui versano i tantissimi cittadini delle zone terremotate, auspicando che le promesse del governo trovino concreta attuazione. Ciò detto, sono rimasto favorevolmente soddisfatto della risposta, e non sorpreso, ovviamente, perchè la saggezza finora ampiamente dimostrata mi faceva ben prevedere che l'idea della relatività del motto sarebbe stata condivisa. Ho ritenuto utile, stamane, richiamare il Tuo motto perchè penso che possa essere utile acquisire il metodo di interrogandosi sempre sulle "frasi fatte", sui "luoghi comuni", e altro ancora. La vita è in costante movimento, ahimè, nel bene e nel male. Come potrebbero gli uomini, invece, pensare di restare legati per sempre ad una regola. Questa, nel tempo, l'hanno adeguata anche le Comunità religiose. Figurarsi gli uomini. Ciò che invece non cambierei mai è la ricerca del buon senso, del giusto, dell'equo, e l'impegno a migliorare me stesso,per me stesso, prima di tutto, e, se piacerà, anche per gli altri che mi dovessero incontrare nel mio percorso di vita. Un mio Caro Amico, che a 75 anni ha voluto provare l'esperienza di recarsi a Santiago di Compostela facendo il percorso a piedi, di circa 20 Km,mi ha scritto salutandomi, alla fine, così:buen camino. Mi è piaciuto molto. Perciò: Buen camino, anche a Te.
(Rispondi)
Quivisunusdepopulo
Quivisunusdepopulo il 21/01/17 alle 16:46 via WEB
Buonasera caro amico, l'ansia da prestazione, quella che Totò definiva gatta presciolosa, spesso fa dimenticare di ben definire certe affermazioni, così che ho forse dimenticato di chiarire che nel nostro mondo non si può prescindere dalla relatività che impregna di sé ogni cosa ed ogni aspetto della vita. Per altro verso, rispondendo alla tua domanda, bisogna anzitutto chiarire che i metalli in natura non si trovano nella forma in cui noi li conosciamo potendoli distinguere e, nell'aspetto noto a noi profani, possono essere sia duttili, sia estremamente rigidi, secondo le necessità alle quali debbono sopperire, né quando vengono frazionati si spezzano i loro atomi: se così fosse avremmo una fonte ineusaribile di energia! Analogamente nel regno vegetale si trovano piante notevolmente rigide e piante molto flessibili, in genere nelle fasi di crescita presentano una maggiore flessibilità: ciò é reso necessario dalla necessità della conservazione della specie, se poi una accentuata flessibilità viene conservata anche nella fase della vita adulta é segno solo di una mancata acquisizione della rigidità necessaria per opporsi agli elementi ostili alla conservazione della propria esistenza, come evidentemente succede anche tra gli uomini, i quali, per salvaguardare la propria incolumità materiale o sociale, si adeguano alla volontà altrui quando non hanno la forza fisica o morale per opporvisi. In realtà l'uomo appartiene alla natura ed alla natura può ispirarsi scegliendo di assomigliare ad una quercia oppure ad un salice, ma non é detto che l'una scelta sia migliore dell'altra. Cordiali saluti.
(Rispondi)
rteo1
rteo1 il 21/01/17 alle 18:56 via WEB
Caro Amico, grazie per il contributo. Dici <<sia duttili, sia estremamente rigidi, secondo le necessità>>. Mi ricorda Aristotele, secondo il quale in natura ogni cosa serve ad un fine, a cui, grazie al tuo contributo, aggiungo: "secondo necessità". Tu questa, in qualche modo, l'abbini alla conservazione della specie. Io non più (e l'ho scritto in un lavoro contro la teoria di Darwin, scoprendo, peraltro, di essere arrivato ultimo, o quasi, quando pensavo di essere il solo). La "Conservazione della specie" non avviene "secondo necessità" perchè questa travalica, trascende la specie. Anzi, quest'ultima, che non esisteva agli albori dell'universo conosciuto, e che certamente pur esiste per "una necessità", tuttavia non esiste per una "Sua" necessità essendo essa strumentale ad un Disegno che abbraccia il Tutto. Ad ogni buon conto la tua visione "duale" coincide con la mia. Una "dualità" del mondo, dell'universo, come energia e materia, che governano tutti i processi "vitali", che si sviluppano mediante il movimento, costante, immanente, affinchè "Tutto si trasformi". Anche Noi siamo il risultano - temporaneo, di questa frazione spazio-tempo - della "trasformazione.E anche le molteplici forme sono la produzione della grandezza della trasformazione. I miei atomi hanno circa 14 miliardi di anni; sono arrivati a me, da una lontana stella e io mi dissolverò in altre forme. Una storia bellissima, che trascende qualsiasi intelletto. Tornando, perciò, al tuo motto "mi spezzo ma non mi piego", che, come abbiamo riscontrato, è caro anche ad altri amici del blog,posso proporre una "variante" ? Ossia: <<Mi spezzo e mi piego>> secondo la Necessità ! (quella trascendente, ovviamente).
(Rispondi)
lucreziamussi
lucreziamussi il 25/01/17 alle 17:21 via WEB
La morale quale è ?
(Rispondi)
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