Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

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L'ITALIA FEUDALE

Post n°894 pubblicato il 25 Maggio 2017 da rteo1

L'ITALIA FEUDALE

La l. 31.12.2012, n. 247, che ha introdotto la "Nuova disciplina dell'ordinamento della professione forense", all'art. 20  sancisce:

«1. Sono sospesi dall'esercizio professionale durante il periodo della carica: l'avvocato eletto Presidente della Repubblica, Presidente del Senato della Repubblica, Presidente della Camera dei deputati; l'avvocato nominato Presidente del Consiglio dei Ministri, Ministro, Viceministro o Sottosegretario di Stato; l'avvocato eletto presidente di giunta regionale e presidente delle province autonome di Trento e di Bolzano; l'avvocato membro della Corte costituzionale o del Consiglio superiore della magistratura; l'avvocato eletto presidente di provincia con più di un milione di abitanti e sindaco di comune con più di 500.000 abitanti.

Come ben si rileva non sono annoverati i membri della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica, i Consiglieri regionali, i Sindaci e i Presidenti delle Province (ora anche le Città metropolitane) dei Comuni al di sotto dei 500.000 abitanti.

UN AMICO SOGNAVA PER L'ITALIA UN'ARISTOCRAZIA, MA POI SI PONEVA IL PROBLEMA DI CHI FOSSERO GLI ODIERNI ARISTOCRATICI", OSSIA I MIGLIORI.

E, IN ALTERNATIVA, NON ERA CONTRARIO NEPPURE AD UNA MONARCHIA "ILLUMINATA".

IO, INVECE, ESALTAVO LA DEMOCRAZIA, LA REPUBBLICA.

NEL DISACCORDO, TUTTAVIA, ERAVANO D'ACCORDO SU UN PUNTO: L'ITALIA E' RIMASTA FEUDALE !

 
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Commenti al Post:
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/05/17 alle 11:09 via WEB
Non immaginare che sia "prevenuto"; ma quando sento parlare di "avvocati" mi viene da fuggire via!
Tanto tempo fa in diverse "famiglie importanti" si faceva di tutto per "allevare" un prete, un medico e, principalmente, un Avvocato!
Chissà perché!

Ovviamente occorre tener conto che ogni regola ha le sue eccezioni; un saluto, M@.
(Rispondi)
rteo1
rteo1 il 25/05/17 alle 12:12 via WEB
Il problema, qui, non è quello degli avvocati ma del legislatore che ha consentito, tranne quelli esclusi, di poter esercitare la libera professione durante l'espletamento del mandato. Così un parlamentare che percepisce circa 25.000 euro mensili può patrocinare in udienza (noti i casi di Ghedini, e suoi colleghi, per le vicende di Barlusconi); analogamente tutti i Consiglieri regionali, che percepiscono analoghi trattamenti economici, e tutti i sindaci dei Comuni fino a 500.000 abitanti. Al di là dell'aspetto morale, e forse anche del conflitto, oggi è necessario liberare delle occasioni di lavoro per i giovani. Nessuno impone ad un cittadino di fare il parlamentare (fregiandosi del titolo pubblico di "Onorevole"), ma se decide di farlo, visti gli innumerevoli privilegi (ivi incluso quello retributivo) deve dedicarsi esclusivamente al mandato legislativo (o amministrativo).
(Rispondi)
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 25/05/17 alle 12:41 via WEB
Secondo me, accade questo proprio perché, in fondo, le leggi le scrivono gli "avvocati". Con la benedizione dei "preti" e l'avallo dei "medici". Il resto dei votanti nelle camere e nei consigli di vario grado, mi appare "riempimento" formale.
(Rispondi)
 
 
rteo1
rteo1 il 26/05/17 alle 09:18 via WEB
Caro Mario, non posso darti torto sul fatto che gli "azzeccagarbugli" siano un problema sociale, tuttavia i testi di legge sono elaborati dai "giuristi", che sono altra cosa rispetto agli avvocati. Tra questi e un giudice non c'è soltanto una differenza di ruolo ma anche di mentalità. Così come rispetto ai semplici laureati in legge che saturano gli uffici dei ministeri. Ma è altrettanto vero che la "colpa" è dei cosiddetti comuni cittadini, che scelgono i "legulei", ma anche i medici "condotti" (altra categoria che fa incetta di consensi elettorali), per rappresentarli negli enti locali, territoriali e nazionali. Il dramma, poi, di oggi, è che buona parte dei predetti "giuristi" non conosce nè la grammatica nè la sintassi per cui i testi sono dei rompicapo. Credo, tuttavia, che ci sia un rimedio: sottoporre le bozze dei testi legislativi alla correzione delle "antiche" Maestre, anzichè alle Commissioni parlamentari, dove si annidano varie specie di somari.
(Rispondi)
 
 
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 26/05/17 alle 15:51 via WEB
Infatti, con tutto il rispetto dovuto alle varie categorie di "esperti del diritto", a ciascuno dei quali va riconosciuto il compito di individuare il senso delle norme a qualsiasi livello considerate, continuo a chiedermi come possano essere tollerate, alla stregua di "eque interpretazioni", delle "prese di posizione" di taluni che puzzano di non senso anche al comune, ignaro, "cittadino" non avvezzo all'esercizio attivo del diritto.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
rteo1
rteo1 il 26/05/17 alle 17:12 via WEB
Caro Mario, tu dai per scontato che l'uomo sia naturalmente buono. In realtà è proprio secondo natura che manifesta la sua voracità. In Molti, poi, la ragione, anche influenzata dalla fede religiosa o politica, riesce a indirizzare le energie (le pulsioni, le chiama Freud) verso il bene. Nelle istituzioni spesso questo processo filantropico non accade perchè la logica spietata del potere impone di essere egoisti ed egocentrici, a meno che non si abbia un tale livello culturale e di conoscenza da consentire di gestire tali "pulsioni".Per quanto riguarda il nostro Paese l'impresa è a dir poco impossibile perchè molti rappresentanti sono intimamente concessi (o collusi) col mondo criminale.
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 29/05/17 alle 15:09 via WEB
Dove sono i diritti !
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 29/05/17 alle 20:34 via WEB
I "diritti" sono la più grande invenzione delle classi dominanti. I cittadini emarginati hanno solo quelli che tali classi concedono in virtù della propria bontà.<<come è buono lei>> diceva Fantozzi!!
(Rispondi)
semplicelucrezia
semplicelucrezia il 29/05/17 alle 15:10 via WEB
Di Noi cittadini !
(Rispondi)
Quivisunusdepopulo
Quivisunusdepopulo il 31/05/17 alle 19:54 via WEB
Buonasera amico mio, capisco le tue ragioni, ma poichè cerco di rimanere sempre obiettivo debbo ricordare che gli unici professionisti impegnati in politica per i quali é prevista in alcuni casi la sospensione dalla possibilità di esercitare la propria attività sono gli avvocati. Questo non esclude che la tua denuncia sia fondata, però non so se sia più giusto ritenere la situazione feudale o semplicemente immorale. I "diritti" sono dei dritti, per tutti gli altri neppure quelli fondamentali sono garantiti! Ti saluto caramente.
(Rispondi)
 
rteo1
rteo1 il 01/06/17 alle 08:27 via WEB
Caro Amico,buongiorno,anzitutto. Preciso subito che la mia non è una crociata nei confronti della categoria ma la proposta di costruire un modello di società diversa, dove la schiavitù dovrà essere debellata, e se proprio fosse impossibile, percheè è insita nel malanimo degli uomini, almeno limitata. Ogni carica pubblica che dia luogo a compensi economici pari a stipendi oltre che dignitosi deve impedire che il titolare della carica possa continuare a coltivare la sua professione. Credo che molti liberi professionisti già in qualche modo utilizzino i proprio ruoli politici e istituzionali per ampliare i propri affari e clientela, ma consentirlo per legge è il peggio che possa accadere. Il mio modello è generale, e prescinde adgli interessi particolari. Lo direi (e infatti lo dico) anche se dovesse "danneggiare" me stesso.
(Rispondi)
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