Creato da rteo1 il 25/10/2008
filo aperto con tutti coloro che s'interrogano sull'organizzazione politica della società e che sognano una democrazia sul modello della Grecia classica

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

- PAESAGGI DELLANIMA
- Donne
- back to black
- Van&igrave;...
- filtr
- annavera
- magica
- mediterranea
- ~ Anima in volo ~
- A= Amicizia
- Per me
- La mia dimensione
- Anna
- ASCOLTA IL TUO CUORE
- arcobleno blu
- Lampi di follia 2
- vita di una donna
- KRISTALL
- Silenzio
- L antro di Morgana
- TRIKELIA e dintorni
- Al di la del mare
- Ginevra...
- CREATIVECHARME
- CHE MONDO DI CARTA!
- MARCO PICCOLO
- putpurr&igrave;
- principessabionda
- Mary
- A LADYBUGS LIFE
- La Ballerina Triste
- pensa e sogna
- Cenerentolasiribella
- la vita mia
- DIAMONDS
- LA SCIENZA
- le mie giornate
- VOLARE...ALTO
- Da Bruco a Farfalla
- misteriosa
- SWEET WOMAN
- Calamity Jane
- Ariannaeil Minotauro
- Il bianco e il nero
- BLOG PENNA CALAMAIO
- MINICAOS IN LIBERTA
- Volto in pensiero
- anima libera
- Mi viene il vomito
- GOCCE DI CRISTALLO!!
- EMOZIONANDOMI.......
- ..MaNo NeLLa MaNo..
- Sale del mondo
- interrogativi
- Urlo di Farfalla
- SONO LIBERA.........
- VOCE IN CAPITOLO
- sciolta e naturale
- tuttiscrittori
- sognami
- La vita &egrave; meraviglia
- 3menda
- ...r&eacute;veil en Italie
- chioscofelice
- dagherrotipi
- Suggestioni effimere
- ARIA FRESCA...
- LADY NOTTE
- Origami
- Red Rose
- Rever
- DURA LEX, SED LEX
- La Specola
- buonagiornata
- C&egrave; stato un prima
- Anima on line
- my blog femminile
- La farmacia depoca
- IL MIO MONDO BLOG
- ...STREGATA...
- ADORO ROMA
- Angolo Pensatoio
- tsunami di emozioni
- ECHI
- UTOPIAPOSSIBILE
- antropoetico
- A R T E
- Le note dellAnima !
- VOLANTINAGGIO
- sous le ciel de ...
- omerostd
- PROLAK
 
Citazioni nei Blog Amici: 30
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19postivamorino11rteo1acer.250cassetta2studiolegalerussiprefazione09m12ps12ElettrikaPsikemisteropaganoMadame24dony686fuoridaltempo7
 

Chi può scrivere sul blog

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi e commenti in questo Blog.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Maggio 2015

LEZIONI DI LEGALITÀ

Post n°756 pubblicato il 28 Maggio 2015 da rteo1

LEZIONI DI LEGALITÀ

Il presidente del consiglio p.t., per difendere la posizione del candidato alla presidenza della regione campania (compito alquanto arduo, e forse inutile) ha detto :«NON ACCETTIAMO LEZIONI DI LEGALITÀ DA NESSUNO». Egli ha forse ragione, ma questo è un problema e non un bene per il Paese Italia. Che non ci sia proprio nessuno in questo Paese che possa dare lezioni di legalità a qualcuno è veramente un gravissimo problema. Vuol dire, cioè, che si è tutti compromessi, tutti collusi, tutti con la coscienza sporca, o, come dice una mia amica: «Tutti hanno gli scheletri nell’armadio, piccoli o grandi che siano», come se lei non ne avesse. Se, infatti, non fosse così; se cioè in Italia non ci fossero anche soggetti pubblici e privati, persone fisiche e giuridiche, tuttora abilitati a poter dare lezioni di legalità il futuro sarebbe ancora di più fosco e non si colorerebbe di rosa. Per questo bisogna augurarsi che ci siano in Italia persone che “possano dare lezioni di legalità” perchè  solo così si potrebbe alimentare la speranza del cambiamento, e prima o poi si uscirebbe da questo interminabile tunnel buio in cui il Paese si trova a vivere. E bisogna anche convincersi che “prendere lezioni di legalità” non è mai una menomazione ma è uno stimolo a fare meglio, a superarsi. E’, in altri termini, come guardarsi ogni tanto nello specchio per vedere i propri difetti. Chi, perciò, ha paura dell’immagine riflessa è perché non è a posto con la propria coscienza. L’auspicio, quindi, è che ogni cittadino (incluso il premier) sia pronto e disponibile a dichiarare: «SONO PRONTO A PRENDERE LEZIONI DI LEGALITÀ». È questa la vera novità. È questo l’unico vero cambiamento, se si vuole salvare il Paese dall’inarrestabile declino, soprattutto morale.

http://www.lafeltrinelli.it/ebook/russo-teodoro/riforma-bicameralismo-paritario/9788891095244

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA CECITÀ DEI POLITICI E L’IGNAVIA DEI CITTADINI

Post n°755 pubblicato il 25 Maggio 2015 da rteo1

LA CECITÀ DEI POLITICI E L’IGNAVIA DEI CITTADINI

Non c’è peggior guida politica per un popolo che quella affidata a coloro che non conoscono le carte nautiche e che confidano di poter viaggiare “a vista” pur essendo affetti da “cecità politica”. I palazzi della politica stanno ormai bruciando e nessuno sembra farci caso, perché tutti sono presi dal desiderio di dividersi le briciole di ciò che rimane del governo delle comunità. Tra alcuni giorni molti elettori si recheranno alle urne per rinnovare il Consigli regionali (sette) e nelle liste presentate figurano molti “impresentabili” che a dire di qualche politico creano perfino imbarazzo. I cittadini ben sanno che nessuno (o quasi) di coloro che “sono scesi in campo” è animato dall’intento di operare per il bene collettivo ma è soltanto alla ricerca del proprio benessere personale (e di qualche amico fidato). La Grecia è sull’orlo del fallimento e tutti pensano che sia soltanto un problema suo, mentre in realtà è sul banco degli accusati un intero sistema di gestione della cosa pubblica, e l’Italia è in testa a questa classifica di “bancarottieri”. Eppure in Italia molti si definiscono “padri nobili” e si osannano i “padri della patria” quando invece dovrebbero essere rimossi, anche dall’immaginario collettivo, perché hanno consegnato alle giovani generazioni 100 miliardi di interessi da pagare ogni anno con un debito pubblico di 2184 miliardi (che in vecchie lire sono circa 4.386.000.000.000.0000.). A causa di questo debito “mostruoso” molti stati esteri (Cina in testa) stanno acquistando a piene mani il patrimonio degli italiani e prima o poi questi saranno tutti loro chiavi non avendo più nulla da vendere, neppure il territorio nazionale.

Eppure c’è ancora qualche possibilità per correre ai ripari prima che la nave si schianti contro l’iceberg, colando a picco con tutti i suoi passeggeri ignari (il popolino).

Non sarò io a dare ora le soluzioni, ma ognuno cominci a pensare perché nei momenti drammatici è inevitabile collegare il cervello perché nessuno è fuori dal naufragio e l'ignavia di certo non assolve ma aggrava la condanna.

http://www.lafeltrinelli.it/ebook/russo-teodoro/riforma-bicameralismo-paritario/9788891095244


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA CORTE COSTITUZIONALE AL SERVZIO DEL GOVERNO ?

Post n°754 pubblicato il 22 Maggio 2015 da rteo1

LA CORTE COSTITUZIONALE AL SERVZIO DEL GOVERNO ?

PADOAN, IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, HA DETTO: «LA CONSULTA DEVE VALUTARE I COSTI DELLA SENTENZA…» (COSI’, SU REPUBBLICA).

E’ veramente difficile e imbarazzante commentare tale affermazione. Non si capisce, infatti, se sia frutto dell’ignoranza costituzionale del ministro oppure se angosciato dai conti poco si preoccupi, invece, della Costituzionalità delle norme di legge che vengono approvate dal governo e dal parlamento.

Lo stesso ministro, poi, vorrebbe “un coordinamento tra gli organi dello Stato”, per evitare che ci possano essere problemi come quello che è accaduto. In altri termini - se interpreto bene - egli vorrebbe  che la Corte ne parlasse  con il governo, prima di dichiarare incostituzionale una norma di legge, quando questa possa produrre conseguenze sui conti pubblici, così come è accaduto con le pensioni, che ha costretto il governo a dover reperire i fondi per restituire ai pensionati quanto era stato loro depredato (anche se il governo spera di cavarsela con un piccolo “bonus”).

Non so a quale “repubblica” il ministro si ispiri ma di certo non è una repubblica-democratica, quella nella quale possa accadere ciò che lui vorrebbe. Almeno non adesso, anche se la tendenza in atto (come i presidi-sceriffo, i capilista bloccati nella legge elettorale, l’elezione di secondo grado per le province, la riforma del senato, ecc.) ben gli fa sperare che accada nell’immediato futuro.

Ma prima che questo accada, voglio correggergli l’errore: la Corte Costituzionale, caro sig. ministro Padoan, non è un organo dello Stato bensì della repubblica, ed è un organo di garanzia preposto a tutela della Carta costituzionale, per cui anche delle prerogative del governo (immagini, infatti, un conflitto tra i poteri del parlamento e del governo, che può essere risolto soltanto grazie alla Corte), e non soltanto dei cittadini.

Dovrebbe, per questo, essere grato alla Corte che col suo ruolo di difesa della Carta difende anche Lei, sia come cittadino (e non lo dimentichi, perché anche lei lo è come gli altri 60 milioni) e poi come componente del governo.

Semmai, si preoccupi di non varare norme incostituzionali, come ancora sta facendo col rimborso una tantum, non rispettando il provvedimento della Corte.

 http://www.lafeltrinelli.it/ebook/russo-teodoro/riforma-bicameralismo-paritario/9788891095244

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

PENSIONI: «CHI HA AVUTO, AVUTO, AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO, HA DATO; SCURDAMMECE ‘O PASSATO: SIMM’È NAPULE PAISÀ

Post n°753 pubblicato il 20 Maggio 2015 da rteo1

PENSIONI: «CHI HA AVUTO, AVUTO, AVUTO;  CHI HA DATO, HA DATO, HA DATO; SCURDAMMECE ‘O PASSATO: SIMM’È NAPULE PAISÀ»

Il problema pensioni è certamente un problema serio, ma il modo in cui il governo lo sta affrontando e risolvendo lascia molto perplessi. Anzitutto non si può dire che sarà elargito un “bonus”, una tantum, a coloro che risultano essere creditori nei confronti dello Stato per non aver ricevuto l’adeguamento del trattamento pensionistico alla svalutazione monetaria. In questo modo i pensionati hanno subito la erosione del loro potere di acquisto per circa quattro anni in modo illegittimo (così ha statuito la Corte costituzionale) per cui devono essere ristorati, cioè devono riavere quanto non gli è stato corrisposto. Se questo non dovesse avvenire sarebbe altrettanto giusto, per un principio di equità, che anche i debitori dello Stato paghino a questo soltanto un “bonus” una tantum, dando valore al noto ritornello napoletano:  «chi ha avuto, avuto, avuto;  chi ha dato, ha dato, ha dato; scurdammece ‘o passato: simm’è napule paisà».

Il debito è stato quantificato in circa euro 17 miliardi, ossia la stessa cifra elargita agli 11 milioni di elettori alle europee che percepiscono meno di 1.500 euro al mese, i quali, peraltro, continueranno a percepire il bonus, di 80 euro mensili, perché l’elargizione è stata “strutturata”.

A me dà l’idea di un modo schizofrenico di gestire il danaro pubblico, perché se è vero, come è vero che il mondo pensionistico (e dei vitalizi ai parlamentari e ai consiglieri regionali, che li trasferiscono come reversibilità alle mogli e ai figli, e forse ai nipoti, almeno in Sicilia) deve essere riformato (anche per impedire che lo stesso cittadino cumuli più trattamenti economici pubblici: ad es. pensione come professore, vitalizio come politico, pensione come libero professionista, e indennità di carica, come qualcuno che oggi siede alla Corte costituzionale), è altrettanto vero e giusto che  non è possibile spendere i soldi che non si hanno oppure che si prelevino da una categoria per darli a un’altra, soprattutto se questo avvenga per fini elettorali.

Una Comunità (anche detta “Stato”) degna di questo nome deve essere anzitutto seria e poi onesta, e i suoi rappresentanti istituzionali devono avere il senso del dovere pubblico e dell’equilibrio, perché altrimenti tanto vale affidare il compito di governare a dei bancarottieri incalliti, tanto non farebbe alcuna differenza.

Pertanto, non si dovrà più dire “bonus” ma restituzione di quanto mal tolto, anche rateizzato nel tempo, se le casse dello Stato non lo consentano (e magari escludendo anche le cosiddette “pensioni d’oro” di migliaia di euro al mese), se si vuole essere credibili e seri, evitando di dare elargizioni a destra e manca per calcoli elettorali e ricordarsi che per “diritti acquisiti” s’intendono solo quei diritti previsti dalla legge ma che sono già stati esercitati. Soltanto questi non possono essere attinti, come ha statuito la giurisprudenza.

Per cui, si può senz’altro incidere su coloro che sono tuttora in servizio e che dovrebbero vedersi liquidare la pensione col vecchio regime retributivo, o con quello parziale (retributivo-contributivo), perché non sono ancora andati in pensione (non hanno, cioè, esercitato ancora il diritto), ma non si può riformare in peius i diritti di coloro che sono ormai in pensione, che hanno, cioè, esercitato il proprio diritto.

http://www.lafeltrinelli.it/ebook/russo-teodoro/riforma-bicameralismo-paritario/9788891095244

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

LA RINUNCIA AL VITALIZIONE E LA DISINFORMAZIONE

Post n°752 pubblicato il 18 Maggio 2015 da rteo1

LA RINUNCIA AL VITALIZIO E LA DISINFORMAZIONE

Con amara sorpresa leggo stamane sul seguente sito la “verità” della rinuncia del vitalizio presidenziale: http://www.tzetze.it/redazione/2015/05/ecco_tutta_la_verita_sul_vitalizio_di_mattarella/

Dico “amara” perché confesso che appena appresa la notizia dai maggiori quotidiani nazionali avevo pensato che finalmente c’era un’aria nuova nelle stanze delle istituzioni; che così come stava accadendo in Vaticano con Papa Francesco, anche nelle stanze del potere politico  stava arrivando qualche novità.

Invece sul predetto sito ho letto (riporto in estratto):

«Mattarella ha diritto a un vitalizio, ma "vi ha rinunciato" per il "divieto di cumulo". Ma... se il cumulo è vietato, allora... perché dicono che Mattarella ci rinuncia? Forse lo ha fatto senza esserci tenuto? Forse cioè il Presidente della Repubblica non rientra nella Pubblica Amministrazione?
La legge 27 dicembre 2013, n. 147, all'articolo 1 comma 489, stabilisce che i trattamenti economici omnicomprensivi per le amministrazioni pubbliche non possano superare il limite stabilito dal Salva Italia di Monti, il quale all'articolo 23 ter dice che in tutto non si possono prendere più di 311.000 euro lordi, cioè lo stipendio del primo Presidente della Cassazione.

E infatti, giustamente, Mattarella ha rinunciato alla pensione da professore. Ma ha proprio "rinunciato" o ci è stato costretto? Vediamo un po': lo stipendio da Presidente della Repubblica vale quasi 239.000 euro all'anno. Il vitalizio da professore universitario (assistente e poi docente di diritto parlamentare a Palermo dal 1965 al 1983) vale circa 80.000 euro l'anno. Se facciamo la somma, sforiamo i 311.000 euro di cui sopra. Voilà! ».

 

E allora mi domando: perché dei quotidiani nazionali che hanno il dovere di informare i cittadini nel modo più onesto e corretto possibile mettono in circolazione tali notizie senza approfondirle facendo ben comprendere le ragioni giuridiche ed economiche ?

http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1119270/La_riforma_del_bicameralismo



 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963