Creato da c.danny il 18/09/2006

Runners Blog Valenza

Il diario di corsa di Daniele. La corsa a modo mio: passione, emozioni, amicizie, Scritti, foto e commenti delle gare mie e del gruppo dei miei amici, qui poche volte si parla di risultati importanti e molte volte invece di risultati modesti però ottenuti sempre con tanta passione e tanto impegno.

 

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Calendario 2010

Post n°224 pubblicato il 30 Settembre 2009 da c.danny
 

In risposta al post precedente (Ripartire) ho ricevuto il commento de il Leone e la Gazzella che pubblico integralmente.

Da qualche tempo gli editoriali di Daniele (quello sul Giro del Morto, quest'ultimo sulla Carruggincursa, ecc.) mi stimolano a dire qualcosa sull'argomento: in generale, mi trovo d'accordo con lui - mi capita spesso, spero non sia grave! - sulla descrizione dei fenomeni, sulla presenza di alcuni problemi ricorrenti e non risolti, su come ci piacerebbe fosse organizzato il movimento podistico provinciale ... ma mi sono sempre accorto di avere - proprio come Daniele, allora è un'abitudine - più domande che risposte. Allora ci ho pensato su qualche giorno e ho "partorito" alcune riflessioni sul calendario podistico della provincia di Alessandria e sulla qualità organizzativa media delle manifestazioni a livello locale.

 

Il calendario

Incominciamo dal calendario, che - a mio parere - è caratterizzato da diverse tendenze che vorrei brevemente ricordare.

  • 1) La prima tendenza è quella di un'eccessiva proliferazione delle gare, che attualmente sono circa 150: se si considerano solo le gare FIDAL che entrano nel ranking del L&G, a tutt'oggi la partecipazione media è di 100,5 atleti per gare e scende a 64,9 atleti per gara se si considerano solo gli atleti della provincia; se si considerano anche le altre gare, è verosimile ritenere che la partecipazione media sia ancora più bassa. Inoltre il dato medio nasconde gli estremi: le gare più importanti hanno sempre un numero molto elevato di atleti, molte altre gare presentano un numero di iscritti molto inferiore a cento. Quindi: pur essendo consapevole che la media degli iscritti non è modesta (ad occhio, direi superiore a quella delle gare liguri ma inferiori a quella delle gare lombarde), l'eccessiva proliferazione delle gare tende a ridurre significativamente il numero di iscritti alle gare.
  • 2) La seconda tendenza è quella di una gestione del calendario che, anno dopo anno, sembra peggiorare progressivamente: molte domeniche sono senza gare (specie nella fase iniziale e finale dell'anno, in cui sarebbe utile fare lavori specifici), altre volte - soprattutto nei mesi estivi - vi sono due gare al giorno. Anche questa tendenza, che Runners Valenza Blog ha messo in evidenza diverse volte tende a ridurre il numero degli iscritti alle gare.
  • 3) La terza tendenza è legata alla distribuzione geografica delle gare in calendario, concentrate soprattutto nelle zone dell'Acquese e dell'Ovadese, e alla dimensione geografica della nostra provincia, che è molto ampia e richiede quindi spostamenti anche importanti per partecipare alle gare del calendario: non è un caso che la partecipazione media alle molte gare dell'Acquese e dell'Ovadese (pochi podisti e tante gare) sia nettamente inferiore a quella delle poche gare dell'Alessandrino, della zona di Valenza-Casale, del Novese e del Tortonese (molti podisti e poche gare). Gli effetti sul numero di atleti iscritti è, in questo caso, meno certo ma credo che una più equilibrata distribuzione delle gare sul territorio possa incentivare maggiormente la partecipazione.

Cosa farei se fossi il re del mondo? Semplicemente aumenterei il numero di gare nelle zone in cui esiste una forte domanda non soddisfatta di gare podistiche (Casale, Valenza, Tortona) e ridurrei le gare dove l'offerta eccede la domanda (l'Acquese e l'Ovadese). È l'applicazione di una legge di mercato e vorrei sottolineare che non si tratta minimamente di un giudizio positivo sugli organizzatori della zona Casale-Valenza-Tortona e di un giudizio negativo sugli organizzatori della zona Acqui-Ovada: anzi, che ha avuto la pazienza di leggere i miei commenti sa bene che il mio giudizio sui primi è sempre stato piuttosto critico (in particolare, ho spesso evidenziato i numerosi problemi che hanno caratterizzato il circuito BoTanPò), così come ho apprezzato moltissimo le gare organizzate ad Acqui-Ovada.

 

L'organizzazione delle gare

Quest'ultima riflessione richiede di considerare con maggiore attenzione il momento organizzativo. A mio parere la riflessione sul momento organizzativo deve partire da questa domanda: cosa chiede il podista amatoriale nel momento in cui partecipa ad una gara di running? Non voglio essere ipocrita e rispondo subito: un prezzo adeguato ai servizi ricevuti. Solo che non voglio neanche nascondermi dietro il dito del prezzo: il problema è "quali sono i servizi importanti per il podista?" Ecco un elenco.

Servizi assolutamente essenziali, al di là del prezzo dell'iscrizione: medico e ambulanza; percorso non pericoloso e ben segnalato, con presidio degli incroci; ristori idrici lungo il percorso (meglio se in bottiglietta piuttosto che nel bicchiere, come avviene ad esempio nella Mezza di Novi); redazione di una classifica affidabile in tempi ragionevolmente brevi (benissimo Stellio Sciutto, con diffusione delle informazioni rapida e molto capillare); momenti di convivialità prima e dopo la gara (in questo i pasta party di Stellio Sciutto sono stati un'innovazione importante nel momento organizzativo locale), magari con la creazione di piccoli "eventi" che hanno funzione di catalizzare l'attenzione dei podisti neofiti; disponibilità di parcheggi, magari anche presidiati per evitare furti (benissimo la gara di Costa d'Ovada).

Altri servizi, non essenziali e che quindi dipendono dal prezzo pagato (si può pagare il servizio all'atto dell'iscrizione o nel momento in cui lo si utilizza, ma solo se lo si desidera): pacco gara, magari diversi pacchi gara scelti dal concorrente in base alle sue preferenze; bagni e servizio docce; trasporto borse e concorrenti se partenza ed arrivo non coincidono; ecc.

Come si può notare, in alcune gare del calendario provinciale sono mancati anche i servizi essenziali. Quelli di livello più elevato possono sempre essere aggiunti al "pacchetto base" e possono essere assai più numerosi di quelli citati, dipendendo dalla creatività e fantasia degli organizzatori.

 

***

 

In conclusione

Di cosa abbiamo bisogno per migliorare ancora il movimento podistico provinciale? Faccio ancora il re del mondo per una volta.

Per quanto riguarda il calendario, secondo me abbiamo bisogno di programmatori del calendario lungimiranti, in grado di distribuire le gare in calendario in base alle esigenze della domanda, in grado di parlare con tutti gli organizzatori locali (ma proprio tutti, anche quelli che non ci piacciono) e convincerli a ridurre/incrementare il numero delle gare in risposta a tali esigenze.

Per quanto riguarda gli organizzatori abbiamo bisogno di persone coraggiose (meglio se vengono dal nostro sport, meglio se hanno già competenze nel campo dell'organizzazione) in grado di creare piccoli "eventi" intorno alla corsa e offrire servizi utili ai partecipanti.

Io credo che queste persone esistano, siano dentro il movimento: li invito a provare a mettersi in gioco perché esistono domande di mercato da soddisfare; li invito a superare le loro paure ed il rischio del fallimento perché "nessuno nasce imparato", l'importante è provarci ed eventualmente migliorare giorno dopo giorno ... del resto il compito è facilitato dal fatto che il "ciclo di vita" di alcuni organizzatori locali si sta esaurendo ed è difficile aspettarsi da loro miglioramenti del livello organizzativo delle loro gare.

 

L&G

 
 
 
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Orafo in Valenza per vocazione, runner per passione, dal 2006 scrive sul blog: Runners Valenza.


 

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