L’incoscienza di voler trattenere quella sabbia che continua inesorabile a scivolare tra le dita è ancora piuttosto forte, mentre sentimenti contrastanti si alternano nei giorni lenti e nelle notti silenti, quando neppure io so cosa potrebbe darmi conforto.
Non fa per me tutta questa sabbia color ruggine e anche se il suo scivolare può sembrare una carezza, io vorrei solo quello che mi fa star bene.
Il Tempo cambia ciò che sta scritto tra le righe, cambia i colori, cambia i profumi, cambia gli sguardi, cambia noi, cambia tutto il cielo e con tutti questi cambiamenti, a volte, può capitare di perdere il senso delle cose.
Potrei anche tentare di afferrare al volo quell’illusione che dovrebbe permettermi di percepire un ritmo più lento, così eviterei che un silenzio troppo lungo possa arrivare a rovinare tutto, ma temo di non esserne capace.
Le mie mani sono chiuse e tengono prigionieri granelli di sabbia legati a pensieri diversi che vanno alla deriva per colpa dei continui cambi di rotta non dipendenti dalla mia volontà.
Rivolgo lo sguardo a scrutare l’orizzonte sbiadito e non posso non chiedermi dove finisce la notte e dove inizia il giorno.
Non ci sono più les larmes a trattenere la sabbia.
Le mani si aprono e lasciano scivolare via quei granelli mentre un soffio di vento li sfiora e li aiuta a cadere dolcemente ai miei piedi.
…il est deja une autre jour, pour moi…