Ammentus

Il Giardino della Memoria dedicato a Marco Josto Agus

Creato da sandaliothin il 08/01/2011

A Marco Josto


Eboli Premio Marco Josto Agus
by "SitiArte"


Collage di Marco Josto
by Angela Veneroni


I Colori di Marco Josto
di Sabrina Schiesaro (Unioneonline)
by benag

 

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Cagliari - Retrospettiva antologica all'"Antico Caffè dal 1855" 15 maggio - 31 dicembre 2005

 

Cagliari
Antico Caffè dal 1855
16 maggio - 31 dicembre 2005

 

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La Rassegna è stata inaugurata dal compianto Andrea Parodi.
Madrine sono state Emanuela Bernardini (97enne nonna paterna),
Simonetta Picciau, Renata Manca
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Immagini

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La retrospettiva
Acquerelli, smalti, pastelli, chine sanguigne, cromature essenziali. All’Antico Caffè di Cagliari spazio ai lavori di Marco Josto Agus.

COME UN VAN GOGH DI SARDEGNA

di Roberto Mura

Di lui è il rimasto il profumo nell’aria, un profumo che nemmeno un immenso campo di fiori può coprire. Marco Iosto Agus, giovane artista di origine sarda scomparso un anno fa, si compiacerà nel vedere con quanta amorevolezza e devozione sono curate le sue opere. Oli, acquerelli, smalti, pastelli, chine, sanguigne. Sono circa millecinquecento i lavori che Marco Josto ha prodotto nel suo percorso, parte dei quali, per tutta la settimana, saranno in mostra all’Antico Caffè di Cagliari. “Catalogheremo ogni traccia del suo passaggio, ogni schizzo, ogni parola. Niente deve andare perduto”, spiegano il padre e la figlia Alessandra. Completati gli studi in pittura all’Accademia delle Belle Arti di Roma, Marco Josto Agus ha frequentato per due anni il pittore cagliaritano Luigi de Giovanni, perfezionandosi nell’olio e nell’acquerello. In parallelo al percorso accademico, che l’ha condotto a specializzarsi in incisione, acquaforte, acquatinta e puntasecca, ha coltivato gli studi sulla figura umana, in particolare nella Scuola libera del nudo. Gli eredi del pittore metteranno presto in piedi una fondazione a lui dedicata e istituiranno un premio per studenti del primo anno del corso di incisione dell’Accademia di Belle Arti di Sassari e di Roma. “A prescindere dai profili accademici è la persona che risalta. Era la bellezza interiore attraverso il gesto, la generosità, l’altruismo. Il dio della sua religione era la persona, la dignità umana”, dice il padre mentre si sposta tra le tele firmate dal figlio. Le opere dell’artista erano spesso omaggi ai suoi maestri preferiti, Van Gogh per la pittura, Morandi per l’incisione. “Quando doveva dipingere si astraeva, suonava per ore il pianoforte incantando i vicini. La gente si sedeva fuori dal pianerottolo ad ascoltarlo”, ricorda Beniamino.
Marco Josto credeva nell’arte. Negli oli amava il colore puro, acceso, in perenne scioglimento, portava nelle sue opere un contributo quasi materico. Allo stesso tempo viaggiava con la china nella tensione espressionista. Poi la forza degli acquerelli, di una torre che domina il mare da un promontorio. Suoi i nudi schematici dalle cromature essenziali; concepiti con tratto riflessivo e quasi grave, i volti dei letterati e dei filosofi, suoi sacri compagni. Grande era la sua passione per Dostoevskij - come lui credeva che la bellezza avrebbe salvato il mondo - e per le poesie di Saba.
“Per lui era bello il non convenzionale, il non dogmatico, il non cattedratico”, racconta il padre.
Tra gli amici di Marco Josto, Rossana Ruggiero, che gli ha dedicato la sua recente tesi di laurea, lo racconta così: “Aveva un sorriso nascosto. Ascoltava, osservava e assimilava tutto, ma senza giudicare. In ogni momento le sue mani erano sporche di colore, perché non faceva che dipingere. Estroverso, brillante, era luminoso come il sole”.
Il giovane artista aveva anche un altro amico, forse il più intimo e profondo di tutti, si chiamava Vincent Van Gogh.
Nel suo diario Marco Josto si rivolge a lui continuamente, indirizzandogli poesie, critiche erudite sull’arte, confessioni, evocazioni, impressioni sulla vita: “Oggi si tende più a valorizzare il pittore moderno, piuttosto che il paesaggista e il ritrattista. Perché? Le cose hanno perso i loro contorni, forse non esistono più uomini che lavorano, faticano e che val la pena ritrarre”, scrive l’artista in una di queste pagine. Tra le righe c’è la sua vita, di cui raccoglie ogni frammento: “E’ finita! Il sogno è durato ben poco, si è sgretolato di fronte alla prima difficoltà. Pittore? Disegnatore? Io? No, non più”.
Ma la profondità di Marco Josto riesce a spezzare le catene, giungendo alle porte del mondo delle idee: “L’abisso azzurro sovrasta l’arancio cielo, tutto è invertito e sconnesso, il reale sembra lontano e cede il posto all’ideale, pian piano”.
C’è una poetica avvolgente in tutta la sua opera, che batte i rintocchi dell’arte come la campana di una cattedrale, come un vento che consiglia e sprona all’impegno assoluto della conoscenza. “Crescono i giorni e passano lenti, inseguendo traguardi inesistenti, vivono soli con voglie nascoste, che difficilmente vengono esposte. Io cerco, trovo, perdo e sotterro tutto ciò che vedo, tutto ciò che prendo”, recita una delle sue poesie.
“Marco Josto ha seminato amore ed è cresciuto amore”, confida il padre.
E i frutti che sono nati, oggi pendono da alberi rigogliosi.

Il Giornale di Sardegna Cagliari 19 maggio 2005
 

 

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Commenti al Post:
ellaessa
ellaessa il 16/01/11 alle 17:35 via WEB
"Marco Josto ha seminato amore ed è cresciuto amore" - queste tue parole Babbu, dicono tutto, non si può aggiungere altro ed è con tutto il cuore che io ti ringrazio per avermi fatto conoscere Marco. Pat
 
 
sandaliothin
sandaliothin il 16/01/11 alle 17:51 via WEB
Ciao Pat. Ed io con tutto il cuore ringrazio Te, Amica di oggi e di sempre di Marco. Un'abbratzidu, istimada! Babbu
 
   
ellaessa
ellaessa il 17/01/11 alle 12:19 via WEB
Abbratzidu a te Babbu
 
     
sandaliothin
sandaliothin il 17/01/11 alle 12:53 via WEB
Innorabona, istimada Patritzia! Babbu
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 16/01/11 alle 23:22 via WEB
Un giardino splendido.. dove i fiori non appassiranno mai. Complimenti Ben, per questo ulteriore gesto d'amore per Marco. un caro saluto, Marie
 
 
sandaliothin
sandaliothin il 17/01/11 alle 12:52 via WEB
Ciao Marie. Grazie per aver apprezzato questo mio nuovo impegno per ricordare Marco e le cose che per Lui, io, Alessandra e Maria e tantissimi Amici portiamo avanti. Un caro saluto, Ben
 
stelladanzanteforeve
stelladanzanteforeve il 22/01/11 alle 09:03 via WEB
C’è una poetica avvolgente in tutta la sua opera, che batte i rintocchi dell’arte come la campana di una cattedrale, come un vento che consiglia e sprona all’impegno assoluto della conoscenza. Trovo bellissima ed intensa questa citazione.. è l'universalità dell'arte. Un saluto Ben, auguri vivissimi per questo tuo nuovo spazio. Marie.
 
 
sandaliothin
sandaliothin il 24/01/11 alle 12:51 via WEB
Ciao Marie. Grazie per gli auguri che mi hai rivolto, circa questo mio nuovo spazio. Altresì ti ringrazio per l'apprezzamento che hai espresso alle parole di Roberto Mura, autore di quell'articolo che ben descrive Marco e la sua Arte. Un caro saluto. Ben
 
solosorriso
solosorriso il 29/01/11 alle 17:29 via WEB
Ciao Ben, perdonami se solo oggi sono riuscita a trovare il tempo per venire a trovarti in questo tuo nuovo angolo...un giardino tutto di Marco e della sua bella arte...la sua anima pulsa ancora...anche qui...così...insieme a noi :-)Questo pensiero è bellissimo e deve darti tanto conforto. Ti abbraccio con affetto. Carmen
 
 
sandaliothin
sandaliothin il 22/12/11 alle 19:35 via WEB
Ciao Carmen. Grazie per la Tua visita su queste pagine (...che ho trascurato, in quanto c'è tanto materiale da inserire...piano piano...). Ti segnalo questo link dove ho postato l'ultimo Post. http://blog.libero.it/babbuzostu/10915210.html Un caro e fraterno Augurio per il Santo Natale e per il 2012, che sia ricco di ogni Bene, Serenità e Prosperità per Te e per i tuoi Cari. Ben
 
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