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introduzione caso sandro marcucci

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caso scieri articolo il tirreno 16 maggio 2019

Post n°2057 pubblicato il 25 Maggio 2019 da laura561

C'è l'esperta di Yara ma i legali della difesa contestano l'esumazione

pisa. Due mesi per conoscere l'esito della super perizia che la Procura ha affidato alla professoressa Cristina Cattaneo, il medico legale famoso per essersi occupato dei principali casi giudiziari della cronaca recente, da Yara Gambirasio a Stefano Cucchi.Sessanta giorni a partire dal 21 maggio per dare una risposta sulla morte di Emanuele Scieri, il parà di Siracusa, 26 anni, trovato morto il 16 agosto 1999 nella caserma Gamerra. Per la Procura, che ieri ha incaricato la professoressa Cattaneo già chiamata per una consulenza nel luglio 2018, il contesto è quello di un atto di nonnismo (Scieri costretto a salire sulla torre di asciugatura dei paracadute e abbandonato dopo una caduta, ndr) degenerato in un delitto.Il medico legale dovrà non solo leggere la documentazione scientifica dell'epoca, ma sulla base delle analisi disposte sui resti del parà riesumati martedì mattina nel cimitero di Noto, dovrà anche provare a chiarire un aspetto dirimente per il futuro capo di imputazione: Emanuele morì subito o dopo ore di agonia? La risposta è cruciale. Una morte immediata escluderebbe la responsabilità di chi lo lasciò a terra, coprendolo con un tavolo. Un decesso arrivato invece durante un lasso di tempo sufficiente per un intervento dei soccorritori aprirebbe la strada all'ipotesi dell'omicidio volontario in concorso. È quello che viene contestato ai tre indagati (gli ex commilitoni Alessandro Panella, Luigi Zabara, Andrea Antico) che sul punto hanno finora ripetuto attraverso i loro legali di essere estranei al fatto perché assenti in caserma la sera del 13 agosto, il giorno della caduta di Scieri. I tre hanno nominato i loro consulenti che assisteranno alle operazioni in programma all'istituto di medicina legale di Milano. L'avvocato Andrea Di Giuliomaria, a cui si sono associati i colleghi Tiziana Mannocci e Marco Meoli, ieri ha sollevato un'eccezione di nullità dell'autopsia «perché la riesumazione del corpo è stata eseguita a nostra insaputa». --Pietro Barghigiani

16 maggio 2019 sez.

 
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