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introduzione caso sandro marcucci

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storia: "al generale Eisenhower" di sandro pertini (fonte centro espositivo sandro pertini)

Post n°178 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da laura561

Al generale Eisenhower di Sandro Pertini

Il generale Eisenhower è giunto in Italia. Non la sua persona ci interessa, bensì la missione che gli è stata affidata dal Dipartimento di Stato. Egli è venuto in Europa per assumere informazioni sull'efficienza bellica e sulle volontà di battersi delle Nazioni legate al Patto atlantico. Ma a quali fonti il generale americano pensa di attingere queste notizie, qui in Italia? Tenendo presente quanto in proposito ha fatto visitando altri paesi dell'Europa occidentale, abbiamo ragione di credere che egli intenda limitarsi a sentire l'ambasciatore americano ed il governo di Roma.

Orbene, una domanda rivolgiamo al generale Eisenhower, questa: "Egli, dopo di aver attinto in questo modo le notizie che voleva, potrà in coscienza ritenersi soddisfatto e potrà tornarsene a casa sua sicuro di conoscere e di far conoscere al Dipartimento di Stato la "vera" situazione italiana?".

Usciamo da ogni perifrasi e parliamoci chiaro, generale Eisenhower. Voi, limitandovi a sentire il governo ed il vostro ambasciatore tornerete in America con un cumulo di menzogne nella vostra valigia; e se voi ed i vostri a queste menzogne presterete fede, dovrete prepararvi a sgradite sorprese. Sicuro, i governi dell'Europa occidentale, già da voi sentiti, vi hanno mentito, come vi mentirà il governo di Roma.

Di certo, De Gasperi, vi dirà che "solo una minoranza di traditori e di rinnegati al soldo di Mosca è contro di lui mentre egli ha con sé il popolo italiano nella sua stragrande maggioranza, pronto a seguirlo e a battersi al fianco dell'America". Vi dirà altrettanto il vostro umilissimo servitore, il signor Sforza; e l'altro compare, l'onorevole Pacciardi, vi parlerà di divisioni composte di soldati bramosi di scendere in campo al vostro servizio.

La verità è ben altra. Essa vi apparirebbe in tutta la sua cruda evidenza, se lasciando il mondo ufficiale, che costituisce un muro sordo tra voi e la vera Italia, da semplice turista vi mescolaste fra la nostra gente per ascoltare quello che realmente portano nel loro cuore le madri, i giovani, i lavoratori di ogni ceto e mestiere di questa nostra tormentata Italia. Voi, allora, sentireste levarsi unanime, imperiosa, prepotente la volontà di difendere ad ogni costo la pace e di lottare contro le forze della guerra che voi oggi rappresentate. Sapreste come il governo clerico-conservatore non abbia più il consenso carpito il 18 aprile anche con l'aiuto del vostro Dipartimento di Stato; sapreste che l'on. De Gasperi e la sua maggioranza hanno mentito al corpo elettorale, assicurandolo che mai avrebbero legato militarmente l'Italia ad uno dei due blocchi; sicché firmando essi il Patto atlantico, hanno rilasciato al vostro signor Truman ed ai suoi amici un assegno a vuoto. Chi ve lo pagherà, questo assegno, generale Eisenhower? Non certo il popolo italiano, di questo potete essere sicuro e se sicuro non siete, provatevi ad interrogare direttamente il nostro popolo, adesso che siete qui fra noi.

Sapreste pure, scendendo fra la nostra gente, che in realtà c'è un forte esercito in Italia, ma non già quello che esiste solo nella fantasia ammalata del signor Pacciardi. È l'esercito degli affamati; dei disoccupati, dei pensionati, la cui magra pensione basta solo una settimana; dei malati e dei tubercolotici, abbandonati senza cure al loro male; dei bimbi denutriti; delle famiglie senza tetto. Questo è l'esercito che realmente esiste nella nostra Patria e che la miseria e l'insensibilità del governo rendono completo. Ma esso non vuole armi, generale Eisenhower, vuole solo pane e lavoro.

È vero, voi siete riuscito e riuscirete ancora a sbarcare armi in Italia. Ma di grazia ditemi, a chi pensate di consegnarle? L'on. De Gasperi non vi avrà mentito a tal punto d'affermare che sono pronti ad impugnarle i suoi deputati e senatori, perché egli conosce bene il "vero" animo dei propri seguaci, pronti nell'ora della tempesta a ripararsi nuovamente in una tana sicura ed attendere che torni il sereno. Né vi avrà detto che potranno essere affidate alle mani dei figli degli agrari e degli industriali già decisi a tagliare la corda., se la guerra dovesse scoppiare. Ed allora a chi saranno consegnate le vostre lucenti armi? Come sempre, agli operai ed ai contadini, oppressi oggi più di ieri dalla miseria e dall'apparato poliziesco; ai partigiani, definiti "traditori e rinnegati" dopo essersi battuti come voi stessi sapete, con tanta virtù per l'onore e l'indipendenza della Patria. Ebbene, sappiate che tutti questi italiani, "veri" italiani, adopereranno le vostre armi per far trionfare la "loro" causa.

Perché, generale Eisenhower, l'on. De Gasperi ed il suo Governo dal 18 aprile ad oggi sono riusciti a fare solo questo di concreto: a scavare sempre più profondo il solco che divide in due il Paese ed a creare le condizioni onde una eventuale guerra si trasformi immediatamente qui, nel nostro Paese, in guerra civile. Di fronte a questa tragica eventualità diventano grottesche e pietose le guasconate e la faccia feroce del signor Pacciardi e le minacce di De Gasperi, di Gonella e di Scelba.

Scendete fra la nostra gente e di quanto vi stiamo dicendo vi convincerete. Saprete, altresì, come sia falso quello che i rappresentanti "ufficiali" vi diranno e cioè che solo socialisti e comunisti sono contro la politica di guerra del Governo. Interrogate uno per uno i parlamentari democristiani ed apprenderete quanto forte sia anche nella stessa maggioranza governativa l'ostilità contro Sforza e Pacciardi, il che vuol dire contro la politica bellicista e l'incondizionato asservimento al Dipartimento di Stato. Crepe profonde si sono aperte in questa maggioranza, che il signor De Gasperi vi farà apparire salda e compatta.

Se il nostro consiglio seguirete, saprete dalla viva voce del nostro popolo, che esso considera "traditori" e "rinnegati" proprio coloro che questa accusa contro di noi osano oggi lanciare, perché sono essi che hanno già alienato l'indipendenza della Patria; che la volontà di pace degli italiani hanno tradito; che, guidati da chi è nato straniero, all'Italia antepongono lo Stato del Vaticano.

Saprete, allora, generale Eisenhower, come il nostro popolo voglia vivere in pace con tutti gli altri popoli e quindi, sicuro, anche con il vostro.

Lasciateci tranquilli: lasciateci pure alla nostra miseria, ma anche alle nostre opere di pace, alle nostre lotte interne, con cui intendiamo aprire il cammino del popolo lavoratore verso il suo pieno riscatto. Non chiediamo che pane, lavoro e pace. Questa la volontà degli italiani, generale Eisenhower. Raccoglietela e recatela al Dipartimento di Stato e al Pentagono.

Non dobbiate domani voi e i vostri amaramente pentirvi di non averci ascoltati. Comunque, non potrete un giorno tacciare il popolo italiano di avere tradito i suoi "alleati" perché voi e il Dipartimento di Stato siete alleati solo del Governo De Gasperi, non già del nostro popolo, il quale sente suoi alleati tutti i popoli della terra, perché tutti vogliono, come lui vuole, la pace. Non potrete domani accusarci di avervi abbandonati nell'ora decisiva perché soltanto il Governo di Roma e non il popolo italiano per quell'ora si è impegnato con voi.

Siate però sicuro, generale Eisenhower, che i lavoratori italiani non diserteranno il "loro" posto di lotta. Si batteranno, statene certo, come si sono battuti nella guerra di liberazione, suscitando anche la vostra ammirazione ed il vostro plauso; ma si batteranno per far trionfare la loro causa e contro i nemici di dentro e di fuori.

E adesso che questo sapete, tornatevene pure al vostro paese, generale Eisenhower, e buon viaggio!

 
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