Creato da sansonna.anna il 12/12/2007

Sansonna Anna

Non solo Arte

 

 

« Messaggio #26SAVE THE SHARKS AND THE WHALES »

Post N° 27

Il giornale Il Cassetto mi ha concesso gentilmente di pubblicare una intervista al gallerista Giuliano de Marsanich, proprietario della Galleria Don Chisciotte di Roma.


Confessioni di un gallerista

Cosa è cambiato dagli anni Sessanta ad oggi. Non solo nel mondo dell’arte.

Pinocchi, burattini, soldatini si affacciano dalle vetrine e attirano i passanti nella piccola galleria Don Chisciotte, A Roma, in Via Angelo Brunetti vicino Piazza del Popolo, nata nel ’62 e sopravissuta ai mutamenti della città fino ad oggi. Sono esposti antichi giochi, teatrini, incisioni, quadri e molte sculture in cartapesta del proprietario Giuliano de Marsanich che ama rappresentare Don Chisciotte a cavallo. Un’intervista al gallerista per capire com’era l’arte negli anni ’60 e come è cambiata.

Da 45 anni qui sono passati tanti artisti come Turcato, Vespignani, Maccari. Quali dei tanti artisti ricorda con più affetto?
Ho avuto un grande amore per Mario Mafai che considero un artista di alta qualità pittorica e poetica. Allora era un mondo dove il denaro non aveva vinto, quindi esistevano delle anime gentili che dipingevano quadri per amore, passione. La maggioranza degli artisti erano e vivevano come poeti. In seguito purtroppo la realtà si è modificata, il mercato dell’arte è diventato di denaro e molti artisti hanno replicato le loro opere per guadagnarci sopra. Tra gli anni ‘60 e ‘70 fu un periodo molto affascinante, perché esisteva un senso della comunità. C’erano dei bei posti a Roma dove ci si incontrava. Uno era il Ristorante Menghi a Via Flaminia dove Turcato, Guttuso, Mafai andavano continuamente. L’oste ebbe la saggezza o l’astuzia di non farsi pagare i pranzi e dopo un mese o due riceveva un quadro, così ebbe una collezione molto bella. C’era il Cesaretto a Via della Croce dove andavi ed eri sicuro di trovare almeno dieci amici, per cui le persone in qualche modo sole vivevano un rapporto bello con le altre. Poi la società si è modificata, non sempre in meglio, fino ad arrivare a delle forme di alta distruzione. Quando un paese splendido come il nostro massacra le sue spiagge per costruire delle case, massacra se stesso. Uccide la sua anima. Questa distruzione è capitata un po’ per tutte le cose. Mi ricordo incontri, dibattiti su un certo libro che usciva. Oggi ha stravinto un individualismo becero, il piccolo egoismo. In politica le grandi ideologie sono scomparse, mentre allora le spinte ideali erano molto forti.

Non posso credere che questi atteggiamenti non esistevano prima...
Nel mondo ci sono sempre stati, ma oggi ormai sono obbligatori. Se vuoi fare carriera in banca devi scavalcare il tuo collega. Negli anni ‘60 c’era una carica spirituale molto forte che poi si è rivelata inesistente. C’è stata una grande trasformazione: la società italiana fino a quell’epoca era prevalentemente contadina, circa il 50 per cento degli italiani viveva di agricoltura, quindi in condizioni igieniche e culturali disastrose. Interi paesi anche a 20 km da Roma non avevano la luce, non c’erano farmacie, scuole. Il nostro paese negli anni ‘50 era un paese di miserabili. Molti dei nostri concittadini sono emigrati in Svizzera, in Germania, in America. Mano a mano i valori si sono modificati, l’egoismo ha avuto il sopravvento. Questo perché nel nostro paese non c’è un senso di comunità forte, ma un senso del gruppo familiare in cui succedono poi le cose più orribili, reati, abusi sessuali, violenze. Si guarda alla propria casa o al proprio paesino, non c’è il senso dello Stato. Questo per delle ragioni molto precise tra cui l’ingerenza profonda della Chiesa cattolica che ha rotto ogni possibilità di concetto unitario. Roma prima del 1870 aveva circa la metà della popolazione che viveva in maniera parassitaria, di elemosine, di prostituzione. Poi ci fu la grande illusione del socialismo, del comunismo. Milioni di persone hanno creduto a questi grandi ideali poi il “giochetto” gli si è spaccato tra le mani. Ci fu la grande speranza che la nostra società diventasse una società giusta e una serie di artisti e registi di cinema dopo il disastro della guerra cercarono di esprimere questa tensione.
Renzo Vespignani era giovane nel ‘44-’45 e seppe esprimere un grande desiderio di cambiamento in una società più egualitaria. Fece incisioni e dipinti molto belli e affascinanti. Poi la società gli è cambiata sotto le mani. Quelli che erano quartieri periferici ora sono quartieri centrali. De Sica e Rossellini, dopo aver creato prodotti cinematografici di altissimo livello, non hanno più potuto rappresentare questa società nuova. Un artista è importante per me quando rappresenta un afflato comunitario, quando la sua anima e il suo sentimento coincidono con il sentimento e l’anima degli altri. Oggi non mi sembra ci siano fenomeni di questo tipo. In 45 anni ho trovato un solo personaggio che ha saputo resistere alla corruzione che è Jean-Pierre Velly. C’era un’identità meravigliosa, in qualche modo santa nel senso laico della parola, tra quello che dipingeva e la vita che conduceva. Al contrario abbiamo assistito a fenomeni grotteschi come ad esempio Guttuso. Questi dipingeva un quadro che rappresentava degli operai, ma un operaio ci metteva cinque anni di salario per poter comprare quel quadro che veniva acquistato dal padrone. Certi ceti popolari sono stati ingannati. C’era un coro socialista, ma i suoi rappresentanti vivevano come i peggiori borghesi che a parole dicevano di combattere. Oggi si vede anche in maniera più vistosa: politici che hanno combattuto contro Agnelli vivono come lui. C’è un malessere profondo molto diffuso ed è grave che non sia sentito solo dai vecchi ma molto dai giovani. Un pessimismo molto forte, ragazzi che non hanno fiducia nell’avvenire e si rifugiano in rituali grotteschi come il sabato sera nelle discoteche fino alla mattina con musiche assordanti.

Era un mondo più puro negli anni ‘60?
Sì, nonostante fosse un mondo ipocrita e ferocemente classista. Quando ero giovane c’erano donne di servizio prese dai paesi, pagate pochissimo, trattate con disprezzo, oggetto sessuale dei padroni e dei figli. Una volta le donne di paese andavano a lavare i panni nelle lavanderie comunali con l’acqua fredda e avevano le mani massacrate dai geloni. Ora ci sono le lavatrici. In molti aspetti il mondo è migliorato, in altri ha pagato un pedaggio terribile nel consumismo. La maledizione di vivere è finita nel nostro paese, almeno in gran parte, però ha innestato un meccanismo feroce per cui una persona vuol comprarsi automobili o orologi costosissimi. Si è perso il senso della realtà della vita e per ottenere questi oggetti materiali si lavora di più e si ruba di più. Al sud in certe zone si trova la povertà vera, ma mentre prima tutti credevano nel comunismo, oggi non ci crede, fortunatamente, più nessuno. Io ho avuto la fortuna di avere un lavoro che mi ha fatto fare una vita molto gradevole, non ho scheletri nell’armadio, forse non ho neanche l’armadio per la verità…. Ho avuto incontri d’amore molto belli, due figli che amo, poi c’è la disperazione della vecchiaia, si diventa repellenti e si finisce con la morte, una presa per i fondelli straordinaria. Questa grande avventura che è la vita dove c’è chi fa la guerra, chi si sposa, chi fa la caccia, la pesca. Poi si muore tutti. Una grande buffonata. In Europa ci sono più di 50 anni di pace generale, ma nel mondo ci sono 30-40 guerre che neanche conosciamo. E’ una specie di destino permanente dell’umanità, ci siamo sempre massacrati in maniera crudele.

Altri artisti che ricorda?
Mino Maccari che oltre ad essere un artista notevolissimo, era un uomo di grande cultura e ironia. I suoi dipinti erano molti umani. Per anni ho anche curato presentazioni di libri di poesia, c’erano Alberto Moravia, Giorgio Bassani.

Non era una cultura aristocratica?
No, era elitaria, ma necessariamente. Uno ha sempre nostalgia perché era più giovane. Ma sono stati anni molto caldi e fervidi.


Alice Calabresi
13/09/2007

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

SITO PERSONALE

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

* * BEPPE GRILLO * * PARLAMENTO_PULITO

Basta! Parlamento pulito
 

DANIELE LUTTAZZI

Daniele Luttazzi
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

ULTIME VISITE AL BLOG

sexydamilleeunanottesimildepsicologiaforenseprimo2dglsoniad1990WIDE_REDmick681magicabula.bg.iurinoshonagonrubiniemanuelaRotondellaraph4paolino.paopoyellope
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Tutti gli utenti registrati possono pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963