S_CAROGNE

Fellatio

Da laRepubblica.it  del 12 settembre:

DISEGNO DI LEGGE RECANTE MISURE CONTRO LA PROSTITUZIONE

ART. 1.

(Modifiche alla legge 20 febbraio 1958, n. 75).

1. All´art .1 della legge 20 febbraio 1958, n. 75, sono aggiunti, in fine, i seguenti commi:

"Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico, esercita la prostituzione ovvero invita ad avvalersene è punito con l'arresto da cinque a quindici giorni e con l'ammenda da duecento a tremila euro. Alla medesima pena prevista al secondo comma soggiace chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione o le contratta."

Il giornale afferma poi nell'articolo: Niente case chiuse. Comunque il ddl non prevede il ritorno delle case del piacere. "Le case chiuse legittimerebbero la prostituzione, il nostro ddl è invece punitivo. Non la regolamenta ma la contrasta duramente" ha precisato la ministra. Che continua: "Come donna, le case chiuse mi fanno rabbrividire... Come donna nelle istituzioni so che esiste e cerco di contrastarla". Poca chiarezza però da parte del ministro su chi continuerà (dopo l'approvazione del disegno di legge) a prostituirsi in casa o in luoghi chiusi. "La prostituzione in luoghi chiusi non è legale e non è reato..."

Considerazioni del tutto personali:

Sarà  Alzheimer che avanza, ma proprio non ricordo il nome del lavoro certosino che ha fatto la Carfagna per divenire Ministra delle Pari Opportunità del IV Governo Berlusconi [...], nonché per assurgere agli oneri/onori della cronaca politica dopo un glorioso passato da showgirl al fianco (solo per citare uno degli ultimi) nientepòpòdimenoche di Giancarlo Magalli a Piazza Italia.

Beh, certo, di qualunque lavoro si trattasse, mi si può obiettare che non abbiamo prova che fosse retribuito. Sfortunatamente (per lei e per noi), però, abbiamo provE telefoniche, che di buon lavoro si sia trattato! Resta comunque il fatto che, in fondo, esistono forme e forme di retribuzione... Una poltrona a Palazzo Chigi, ad esempio, può essere un ottimo e duraturo vitalizio…

Allora opto per la soluzione B e cioè che la Signora ed il Suo (Suoi?) Onorevoli clienti non avranno fatto le sporcizie in pubblico, pertanto, stando al testo del ddl, non sarebbe reato, né è punibile. Questo spiegherebbe anche le perplessità della Ministra sulle case chiuse...

A questo punto, tuttavia, mi chiedo Carfagna o non Carfagna, siamo così stupidi da voler cadere nell’ennesimo “allarme sociale paraocchi” che ci vogliono appioppare?

Cosa vuol dire allarme sociale? Cosa allarma della prostituzione? Della vendita di parte  del corpo?

Si legge, spesso che la prostituzione praticata per strada è un’oscenità, giusto. Ma continua a sfuggirmi l’allarme sociale. In pratica, chi si allarma? La società è tutto e nulla. La società non si allarma, come non si ammala, come non cammina, né si ferma. Gli uomini e le donne possono allarmarsi. Loro possono provare disgusto e orrore. Il punto, allora, forse, diventa questo. Dare un nome, una connotazione, un volto. La concretezza, tuttavia, confonde, specie i politici, perché diventa il problema, non la sua teorizzazione.

Il punto, magari, è anche capire che non esiste solo la prostituzione nelle strade e che quella in casa, sol perché è nascosta, non vuol dire che non ci sia.

Il punto è capire che ciò che allarma è solo quello che si vede, purtroppo. Che si deve nascondere o che, al contrario, si deve evidenziare, pur nel suo anonimato, perché non si veda altro.

E della prostituzione domestica, quella senza case chiuse, ma con case ben aperte “e basta”, si parlerà mai? Dell’allarme della tizia che abita vicino alla puttana, qualcuno si preoccuperà? E della puttana? Risposta: No. Individui non individuati, ergo non-individui, niente valore mediatico-politico. Impossibilità di strumentalizzazione, niente  piacevole prurito osceno che attragga “l’opinione pubblica”(connotazione simile a “la società”) e la distragga mentre l’Alitalia atterra. Katia, la squillo delle vie del centro, non aiuta il governo a non fare figuracce.

E della vendita dei corpi interi? Quando si affronterà anche questo tema? Quello delle non-persone gestite dalle organizzazioni criminali per “l’intero” loro corpo?

Quando, in questo Paese si impedirà ad una ministra della Repubblica Italiana (beccata al telefono con un'altra ministra intenta a spiegarle come fare venire Berlusconi a mezzo di fellatio) di aprire bocca - perdonate il sarcasmo -  come se continuasse la conversazione con la sua onorevolissima collega, mentre, in realtà, parla di vite umane? Ah, no, che stupida che sono! Il punto è che la Signora parla di allarme sociale, giusto.

Il problema, purtroppo, resta sempre. Ciò che fa scalpore, la vendita di corpi in  parte  e in strada, anche.

Rimane anche la vendita di corpi (interi, o in parte) al chiuso, ma fa meno notizia, non si vede, non c'è.

Annotazione a margine: non ho capito nulla della Vita!

Torno al mio lavoro consapevole che la perigliosa e dura salita verso Palazzo Chigi, non fa per me. Ognuno riconosca i suoi limiti!

Cordialità.