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Un blog creato da sara_1971 il 13/07/2007

S_CAROGNE

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Sara

 

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Esistono persone al mondo, poche per fortuna, che credono di poter barattare una intera Via Crucis con una semplice stretta di mano, o una visita ad un museo, e che si approfittano della vostra confusione per passare un colpo di spugna su un milione di frasi, e miliardi di parole d'amore...

 

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Sunday morning

Post n°617 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da erbavoglio_70
Foto di sara_1971

 

POST A RETI UNIFICATE: Sunday morning

 

Su questo blog in genere non diciamo nulla di utile: ci piace soddisfare i nostri lettori che ci usano per commentare a caso e a lungo. Talvolta io e Sara sembriamo leggermente antitetiche. Nella realtà lo siamo molto di più. Ci accomunano essenzialmente due cose: il comune gradimento nei confronti di mio marito e il fatto che domenica voteremo e voteremo entrambe per Nichi.

A volte la gravità di certe situazioni impone un minimo di serietà.

 

Ora: domenica vi invitiamo a comprare le paste da Boccia e a votare per Vendola.

Da qualche anno mi sono allontanata dalle questioni politiche, un po' per noia un po' perché certe facce non le sopporto più, un po' perché c'è il blog. Con forza uguale e contraria, mio marito si è appassionato alla causa, scomparendo per interi pomeriggi dalla nostra dimora, per cui, a dirla tutta, Vendola è in debito con me. Lo perdono però visto che si sta occupando anche della mia acqua e basterebbe questo a convincere qualunque persona raziocinante a smettere di poltrire domenica mattina, ad abbreviare il pranzo domenicale, a scrivere qualche commento in meno sul proprio blog di fiducia e ad andare a scrivere VENDOLA sull'apposita scheda.

Sara ed io siamo (leggermente) istintive e raramente sbagliamo nella valutazione delle persone. Ora: nel caso di Vendola, non si tratta di puro feeling, né tanto meno di scegliere il meno peggio. No, si tratta di premiare chi lavora nonostante tutto e seriamente per noi da anni confermando la sua elezione. L'ignavia è una brutta cosa. Statene alla larga.

L'ho ascoltato durante alcuni comizi o in discorsi ufficiali: a me sembra una persona sincera e onesta. Alcuni valori sono per noi così ovvi da non farci apparire speciali le persone che lottano per essi, ma ci sbagliamo.

E poi: sabato scorso sono tornata al Petruzzelli: ho avvertito un senso di orgoglio per la mia città (oltre a un garbuglio di ricordi) che ultimamente mi pervade con frequenza. Signore e signori: le cose stanno cambiando davvero, vivere nella nostra città e nella nostra regione non è bello solo perché ci sono il sole i ricci e le orecchiette. E sicuramente il merito è anche di questo signore. Da bocciare quelli che di idee proprie ne hanno poche, pericolose e non sanno difenderle.

Erba

 

 

Nel pieno delle celebrazioni in memoria di Bettino Craxi (perché naturalmente un uomo politico non può essere ridotto soltanto alle condanne e ai processi) Vendola si ritrova ancora una volta bersaglio del fuoco amico. Chiamare concussione la richiesta di spiegazioni da parte di un Presidente ad un proprio Assessore sembra di per sé una stupidaggine, dal punto di vista giuridico. Nel caso specifico, poi, se il Governatore avesse di fatto preso questo genere di iniziative anche in altre occasioni (ricordiamo la vicenda del Prof. Naso a Lecce, accolto con entusiasmo del Direttore Generale Trianni e poi, senza spiegazione alcuna, rimandato indietro in malo modo) probabilmente avrebbe solo perseguito l’interesse della Puglia piuttosto che il proprio.

Perciò, gentilmente, se ci sono delle intercettazioni che vengano sbobinate e rese pubbliche: vorremmo essere noi, stavolta, a giudicare.

Di Vendola ci sono cose che non devono essere dimenticate come l’impegno contro le centrali nucleari e a favore del solare e dell’eolico, oltre al tentativo, portato a termine solo in parte, di riqualificare una struttura fatiscente come l’AQP (vorrei ricordare che proprio le pubbliche amministrazioni nei dorati anni ‘80 sono state il più grande produttore di lavoro precario oltre che di tangenti). E poi ci sono cose che preferiremmo non ricordare, che ci provocano come un fastidio, una nostalgica solitudine, e su cui riusciamo a passare sopra solo paragonandole ai balocchi dalemiani del passato.

Qualche giorno fa, durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Bari, mentre una atmosfera di commossa partecipazione aspettava l’intervento di Agnese Moro (Voi pensate pure ad intitolare il Ponte sullo Stretto a Bettino Craxi, ché ognuno ha le opere e gli statisti che si merita) un lungo incessante applauso ha salutato l’ingresso del Governatore.

Io spero abbia ragione Fratoianni nel dire che “Non è Vendola ad essere isolato bensì una idea della politica, quella di D’Alema, a mostrare un isolamento nei confronti della società”.

D’Alema si mangi pure il cappello come Rockerduck: è inutile persino sventolare lo spauracchio della sconfitta elettorale nel caso in cui a concorrere si ritrovasse ancora una volta Nichi.

Perché la Sinistra, oggi, è nulla più di una vecchia casa che cigola fin nelle ossa ma che nonostante tutto, come certi alberi con le radici di fuori, si aggrappa alla propria terra pur di resistere ad ogni vento, ad ogni fortunale, rifiutandosi di piegare la chioma alla convenienza politica.

Se proprio dobbiamo perdere preferiamo farlo con onore.

 

P.S.: Che poi, Massimo caro, la storia ti dà torto: l’ultima volta che sei entrato a gamba tesa nella carriera politica di qualcuno (Giannicola Sinisi, ricordi?) hai consegnato la Puglia alla controparte: stavolta sbagliamo da soli, grazie.

Sara

 
 
 
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