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Della gestione del gatto di casa

Post n°1638 pubblicato il 18 Aprile 2012 da poison.dee
 

Settechilidigatto è un po’ disorientato.

Che sono 11 anni che era abituato a fare un po’ quello che voleva, e dentro e fuori e fuori e dentro, che tanto la poison-mamma era lì a dispensare amorevoli maledizioni a ogni entrata/uscita.

Adesso deve adeguarsi al nuovo andazzo.

Se è dentro è dentro, se è fuori è fuori.

Che ieri mattina si era già acciambellato sul divano, e io, quando sono uscita di casa, l’ho gentilmente accompagnato fuori, visto che sapevo che sarebbe uscito il sole, e lui sarebbe stato senz’altro meglio all’aperto.

Gentilmente. Ho dovuto rincorrerlo attorno ai divani, e poi ha deciso lui di uscire, visto che io gli stavo dando fastidio.

Stamattina era in casa, e, siccome pioveva, ho deciso che lì sarebbe rimasto.

Che lo so che stasera, quando tornerò, lo troverò a miagolare disperato sulle scale, e, appena apro la porta, uscirà di corsa, senza degnarmi di uno sguardo.

E finché si tratta di uscire al mattino e tornare a casa la sera (parlo di me), non ci sono problemi. Ma.

Come mi organizzo per gli eventuali week end e/o viaggi e/o vacanze e/o trasferte di lavoro e/o ricoveri ospedalieri che si presenteranno? perchè, ad esclusione delle trasferte (che l’ultima risale a circa 10 anni fa) e ai ricoveri ospedalieri, che, potendo scegliere, ne faccio volentieri a meno, le altre eventualità, prima o poi, si manifesteranno.

E non è che posso rinunciare a muovermi per Settechilidigatto.

Così ho iniziato a chiedere informazioni a pensioni per animali (che a me “gattile” come termine non è che non mi piaccia, mi fa proprio cagare!), che alla “modica” cifra di 10/13€ al giorno me lo conserverebbero amorevolmente in una gabbia più o meno spaziosa per tutta la durata della mia assenza. Che tenere Settechilidigatto in gabbia è come mandare me in chiesa, più o meno. Dopo 2 minuti non vedo l’ora di andarmene, qualunque sia il motivo per cui io mi trovi lì. Che poi ultimamente il motivo è uno solo, ma questo è un altro discorso.   

La sorella del “mio” barista si presterebbe a custodirlo, visto che è una cosa che solitamente fa per amiche e conoscenti.

Ma io non so come si troverebbe la bestiola in un ambiente estraneo, e se poi quando torno mi mette il muso?

Quindi ho pensato a una gattaiola. Ma installarla sul portoncino (blindato) di ingresso non mi pare il caso. Le porte/finestre di casa si chiudono con le persiane, e quindi non mi sembra una soluzione praticabile. Mi rimane il portone del garage. Da cui il gatto si tiene allegramente alla larga da quella volta in cui il poison-babbo lo arrotò mentre metteva l’auto in garage.

Mi toccherà istruirlo all’uso delle chiavi di casa, già lo so.  

 
 
 
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