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140726 # 1 - Nebbia made in Havana e una telefonata

Post n°468 pubblicato il 26 Luglio 2014 da sciarconazzi

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Filodelmo non stava più nella pelle ed eseguì seduta stante un madrigale (gli esperti potranno correggere questo mio possibile errore: forse non esistono madrigali composti per ghironda…) mentre Lucia lo accompagnava con vocalizzi e fraseggi sul dulcimero.
Dopo cinque minuti di quella improvvisata jam-session di gusto vagamente medioeval-rinascimentale, lo zio Ludmillo si alzò ed invitò i due giovani a recarsi in giardino consegnando loro un registratore digitale con scheda da 4GB in modo da lasciare traccia delle loro estemporanee creazioni.
- Ah, che pace..! – sospirò Ludmillo sprofondando nella poltrona.
- A me è piaciuto molto
- Beh, sì, sono bravi e anche dotati ma dopo pranzo sono uso meditare in silenzio. Ti spiace se fumo uno di questi? – chiese estraendo un Havana dalla tasca interna della giacca.
- Non mi dispiace affatto. Anzi, ne fumerei uno anch’io… Sono secoli che ormai…
- Ah!
- Ti scandalizzi?
- Per niente! Mi fa enormemente piacere e molto volentieri te ne offro uno – esclamò Ludmillo alzandosi.
Si avvicinò ad un’antica e pesante scrivania e ne trasse una scatola di legno.
- Ecco, - disse – questa è la mia riserva speciale..! Annusalo e dimmi se non è fantastico!
- Eccellente, mio caro Ludmillo. Che bella sorpresa che sei stato!
- Che bella sorpresa che sei tu, mia cara Clitemnestra…
- Non dirmi che stiamo flirtando
- Non te lo dico perché è evidente che lo stiamo facendo – ammise Ludmillo e accese il sigaro alla sua ospite che con voluttà aspirò le prime boccate.
- Non dimenticare che io sono una signora di una certa età…
- Il fascino non ha età, mia cara
Clitemnestra sorrise.
Ludmillo, in piedi, davanti al camino, si era acceso il suo sigaro.
Non ci volle molto e vennero avvolti da veli di nebbia bluastra che profumava l’aria di tabacco bruciato.

 

* * * * *

 

Quel pomeriggio volò via sulle ali di farandole, ridde e un abbozzo di polka.
Poldracco portò ai ragazzi doppia razione di limonata perché ci avevano dato dentro mica da ridere.
- Ho portato anche delle salviette inumidite per detergervi… - aveva dichiarato poggiando il cesto di vimini ai piedi del cedro.
Verso le sei apparvero nella porta di casa Ludmillo e Clitemnestra. Nello scendere le scale verso il giardino Ludmillo le porse il braccio.

- Grazie, mio caro… Sono un po’ stanca – disse sorridendo mentre si scostava una ciocca di capelli dal viso.
- È stato un pomeriggio intenso, mia cara… - borbottò con voce particolarmente baritonale, tendente al basso, lo zio Ludmillo.
- Ma zio! Perché non invitiamo Filodelmo e la nonna a cena? – esclamò Lucia che non voleva separarsi dal suo amico e dai giochi danzanti.
- Beh…effettivamente… - disse Ludmillo con sguardo interrogativo rivolto a Clitemnestra.
- Non so se è il caso… - rispose lei con poca convinzione.
- Già che sono qui… - rinforzò Lucia.
Filodelmo eseguì una scala cromatica sul dulcimero.
Ludmillo scoppiò a ridere si voltò verso la casa dove, manco a dirlo, era apparso l’impeccabile Poldracco.
Non ci fu bisogno di dire niente e il maggiordomo dei maggiordomi confermò dicendo
– Apparecchio per quattro, signore! -
- È deciso! – sentenziò Ludmillo.
Filodelmo attaccò un motivetto veloce e Lucia riprese a saltellare a ritmo.
- Vieni, ti faccio vedere il mio giardino… - propose Ludmillo incamminandosi.
- Ma faremo in tempo a tornare per la cena? – chiese Clitemnestra sorridendogli.
- Faremo un “giro veloce”! – ridacchiò Ludmillo.
Ebbero percorso poche decine di metri quando furono raggiunti da un trafelato Poldracco che recava il cordless.
- Signore, è urgente..!
- Poldracco, che succede? – chiese Ludmillo.
- La prego, signore, è urgente… - insisté Poldracco.
Con aria corrucciata Ludmillo prese il telefono. – Sì, parla Equilatero… Ma che è successo?
Per alcuni istanti stette in ascolto poi, con tono grave disse
– Sì, ho capito. Sarò lì entro mezz’ora… Come dice? Ah, Dottor Cavatappi…sì, penso di ricordarmelo…Ca-va-tap-pi... a tra poco! – e riconsegnò il telefono a Poldracco.
- Signore? – chiese questi.
- Prepara la cena. Io devo uscire
- Bene, signore – rispose Poldracco, fece un rapido inchino e si affrettò verso casa.
- Ma che succede, Ludmillo? – volle sapere Clitemnestra.
- Era l’ospedale! Ti spiegherò al mio ritorno
- Posso fare qualcosa?
- Sì. Resta coi ragazzi. Tornerò il prima possibile
- Non vuoi che venga con te? Ti vedo sconvolto…
- Ti ringrazio, cara. No, andrò io solo. Non darti pena. Mi sei di grande aiuto e mi dispiace di averti coinvolta.
- Sii prudente, io attenderò il tuo ritorno
Ludmillo l’abbracciò velocemente e baciandola sulla fronte, si voltò e a rapidi passi si diresse verso la rimessa.
- Lo zio ha avuto un improvviso impegno e ha detto di cenare senza di lui. Venite ragazzi, siete tutti sudati. Rendetevi presentabili..! – disse Clitemnestra come ebbe raggiunto Lucia e Filodelmo.

 

Havana e cognac

 

 
 
 
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