Sconfinando

Profumi in cucina

Piccola pausa, in attesa che Laura e Patrizia arrivino qui.
Per noi queste feste significano la cena di rito con gli amici che rientrano per il ponte di Ognissanti.
Un rito che ormai da anni si è esteso agli amici degli amici, figli inclusi.
Da stamattina la mia cucina è un concentrato di profumi.
Silvia ha preparato il pane con l'origano, che sta finendo di lievitare.
Elena mi ha rimbrottato per la torta di cipolle, che detesta.
Ma tanto non la devi mangiare se non ti va.
Si ma "impuzza" tutta la cucina.
Vero.
Apriamo la porta del giardino, allora.
No fa freddo.
E non ti puoi lamentare in continuazione.
L'impasto della farinata riposa da un paio d'ore, mentre la torta di riso è in forno.
Tra un paio d'ore arriveranno le "socie" e la cucina sarà il nostro regno, in attesa dell'invasione.
Gianni ha infilato un dito nella crema, sento Silvia che lo insegue brandendo il cucchiaio di legno.

Streghe

Della trasfigurazione del giorno dei morti, grazie a una festa importata, credo sia quasi inutile parlare.
Solo che...
Solo che in realtà le tradizioni legate a questo giorno sono anche e soprattutto nostre. Zucche incluse.
Mio padre, nato e cresciuto in un paesino della Sila, mi racconta di quando da bambino girava con gli amici di casa in casa a chiedere doni per i morti.
Doni che all'epoca altro non erano che frutta secca, noci soprattutto e fichi.
E il pan dei morti e gli oss de mord (a metà strada tra le ossa da mordere e le ossa dei morti) sembrano resistere in Lombardia.
Basta entrare in qualsiasi panificio di Milano e provincia per riempirsi di un profumo che è fatto di cioccolato, mandorle, cannella, spezie.
Solo per pochi giorni, è il caso di dirlo. Per una volta davvero non si tratta di dolci per qualsiasi stagione.
Così come non per tutte le stagioni sono i crisantemi. Fiori meravigliosi, ma così legati al culto del cimitero da essere mal visti in qualsiasi altro contesto.

Halloween non ci appartiene.
Non in questa forma, perlomeno.
Nessuno ha mai passato le notti nell'orto ad aspettare un Grande Cocomero che forse non arriverà mai.

Il tempo dei morti

Tra crisantemi e pan dei morti, prima che l'halloween d'importazione nasconda una ritualità che da sempre ci appartiene.
A Torino al museo egizio.
Culto dei morti, anche qui.

Giornata splendida, di un tepore di fine estate.

Che effetto, però, il buio alle 6.

No comment

"Io non sono mai stato convinto che la guerra fosse il sistema migliore per arrivare a rendere democratico un paese e a farlo uscire da una dittatura anche sanguinosa".

Ah.

Guarda papà, un pollo!

Strana famiglia la nostra, lo so.
Se tra le unità di misura accettate e riconosciute c'è anche il pollo, mi rendo conto che non si può altro che definirci strani.
Il pollo (allo spiedo per la precisione) era l'unità di misura che avevamo introdotto quando Silvia era piccola, per cercare di farle capire il valore monetario delle meraviglie che vedeva al supermercato.
6.000 lire = 1 pollo
Una Barbie che costava 42.000 lire valeva dunque 7 polli. Da Silvia, a Giulia fino a Elena il "pollo" (debitamente coniato su foglietti di carta in tagli da 1 e 5) non è mai andato fuori corso.
La lira sì, ma questa è un'altra storia.
Comprensibile lo stupore degli altri acquirenti tra le corsie del supermercato nel sentire la fatidica domanda: "Ma la Coca Cola quanti polli costa?".
"E in quel gioco quanti polli ci stanno?".

Ieri sera Elena ascolta uno scambio di battute tra me e suo padre, sul panico da aviaria che serpeggia tra le mamme a scuola.
Si fa attenta e quando io dico "Adesso quasi te li tirano dietro i polli al supermercato" esclama felice: "Domani vengo a fare la spesa con te!!".

L'inflazione non glie la ho ancora spiegata.

Ringraziamento pubblico

Grazie all'Uomo Duna che mi ha fatto conoscere Eureka Street di Robert McLiam Wilson.
"Scrive come un dio" dice di lui D'Orrico.
Una scrittura fenomenale.

Buoni propositi

Oggi sarò la quintessenza della gentilezza e della disponibilità.
D'animo.

The day after

Ulteriore conferma, se mai ne avessi avuto bisogno.
Grande potere taumaturgico del sonno.
Staccare e abbandonarsi completamente.
Sonno di pietra.
Senza sogni.
Senza pensieri.
Che forse hanno trovato un'altra strada.
O han trovato qualcuno che li sgrovigliasse.
Qualcuno che nel sonno, al posto mio, ha sciolto i nodi.
E me li ha ridati, stamane, fluidi e lineari.
Respiro meglio, senza ostacoli dentro.

A volte

Sometimes you can't make it on yur own.

Ho freddo stasera.
Un freddo che fa quasi male.

Musicoterapia

All I want it to breathe
Won't you breathe with me
Find a little space so we move in-between
And keep one step ahead of yourself.
(Talking Heads)

Unica cura possibile contro il grigio.

Oltre a uno smagliante sorriso e a quel tanto di indifferenza necessaria per attraversare indenni la giornata.