Creato da SandaliAlSole il 29/07/2005

Sconfinando

casualmente

Messaggi di Luglio 2007

Anno.[t].ando

Post n°1597 pubblicato il 29 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 

Se fossi davvero brava con i numeri, potrei anche cercare di metterli in relazione tra loro. Millecinquecentonovantasette su settecentrotrenta o viceversa. Questi son quelli certi. Gli altri non li so nè li posso misurare. Quindi finisco per dire che va bene così. Perchè la sostanza, alla fine, è una sola. Quando iniziai, due anni fa, non sapevo se e quanto avrei portato avanti questa esperienza. Anzi. All'epoca esperimento era, che l'esperienza era ancora da fare. Settecentotrenta giorni dopo sono ancora qui. L'esperimento continua. Bonne Chance.

 
 
 

Ferma.mente

Post n°1596 pubblicato il 29 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 


Fosse per me, in questi giorni, starei così.
Semplicemente immobile.
Magari all'ombra. Però.

[la foto appartiene, come la lucertola, al rifugio estivo di tanksgodisfriday]

 
 
 

Tre in un colpo [reprise]

Post n°1595 pubblicato il 28 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 

A completare la riflessione di ieri sul bacio-gay-al-Colosseo (e non solo) arrivano le parole di Michele Serra su Repubblica di oggi. Da leggere, integralmente, qui.
Oppure, nella parte centrale dell'articolo, qui di seguito:

Insomma, il caso è tipicamente soggetto a quel genere di allarme etico inevitabile in un Paese non proprio all'avanguardia nell'accettare i mutamenti del costume, e non certo prodigo di intelligenza civile quando si tratti di riconoscere i diritti degli omosessuali.
In omaggio alla famosa completezza dell'informazione, va però aggiunto che la versione dei carabinieri si discosta di una buona manciata di centimetri da quella della comunità gay. I militi parlano di "atto sessuale in pubblico", e dal momento che i carabinieri non sono più i gendarmi baffuti che infierivano su Pinocchio, ma uno dei pochi pezzi dello Stato che ha fatto parecchi passi in avanti negli ultimi decenni, è giusto che anche il loro punto di vista, per quanto occhiuto, vada tenuto in considerazione.
Resta il dubbio se perfino un "atto sessuale esplicito", consumato nel buio protettivo della sera, meriti un intervento così severo. E, soprattutto, il dubbio che la severità non sarebbe stata uguale nei riguardi di una coppia etero. Proprio ieri la Cassazione, nell'accettare la domanda di asilo di un omosessuale senegalese che in patria sarebbe perseguito per legge a causa dei suoi comportamenti amorosi, ha scritto che "la libertà sessuale va intesa come libertà di vivere, senza restrizioni e condizionamenti".

Parole sante, anzi parole laiche. E più in generale resiste, almeno in chi scrive, l'idea che il sesso, in ogni sua forma purché non violenta, non sia tra le colpe più gravi (ben più grave, per esempio e proverbialmente, è fare la guerra), e insomma che un bonario "ragazzi rivestitevi, per cortesia" possa ampiamente bastare a dirimere ogni possibile questione di "oscenità" e affini.
Ma all'interno di questo dubbio, libertario e amichevole, è ragionevole suggerire a tutti gli amanti, bacianti o copulanti che siano, qualcosa che sfugge decisamente alla legge e all'intervento dei carabinieri. Qualcosa che è profondamente "politico", nel senso che coinvolge profondamente lo stare in mezzo agli altri. Questo qualcosa potrebbe definirsi pudore se una lunga trafila di persecuzioni censorie, pretorili e curiali, non ci avesse abituato, negli anni, a considerare il pudore (e specialmente il famigerato "comune senso del pudore") il tipico pretesto sessuofobo e repressivo. Chiamiamolo, allora, questo qualcosa che manca, senso della misura, oppure rispetto degli altri e di se stessi, o perfino più ovviamente buona educazione.
E' una qualità che spesso difetta tanto agli etero quanto agli omo, indiscriminatamente, quando si tratti di temperare il proprio comprensibile entusiasmo sessuale, o anche solo sentimentale. Nessuna nostalgia per l'Italietta bigotta, per le coppiette che si davano la mano in pubblico solo dopo il fidanzamento ufficiale (cioè, in genere, solo dopo la vidimazione dei genitori e del parroco), ma neanche troppa soddisfazione per la sessualità esibita con fatuo narcisismo oramai ovunque, nel reale come nel virtuale, per la strada o in televisione.

E devo dire che quel richiamo alla buona educazione o al senso della misura è così raro, che mi ha fatto sorridere. Piacevolmente.

 
 
 

Il primiparo

Post n°1594 pubblicato il 28 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 

L'altro giorno sono uscita a pranzo con un primiparo. Anzi, per dirla in gergo tecnico, con un primiparo attempato. Davanti a me e A. (sei figli in due) è stato prodigo di dettagli su ecografie, nausee, intolleranze e su tutti gli studi che lui, da padre modello, sta portando avanti. Ha confessato che da quando il test si è rivelato positivo, sul desktop del suo pc si è materializzato un calendario che ogni mattina, all'accensione, gli rivela a che punto è la gravidanza e gli spiega quali trucchi e barbatrucchi adottare per trascorrere ogni settimana al meglio. Ha naturalmente acquistato una serie di libri e manuali su gravidanza e puerperio e con la moglie già ragionano di carrozzine e sterilizzatori. Visto che mancano 28 settimane al lieto evento arriveranno preparatissimi, non ho dubbi. E poi, con un luccicchio incontenibile negli occhi, ci ha confessato il grande investimento: l'enciclopedia di puericultura. Fantastica e completa. Alla lettera G, ad esempio, giochi e giocattoli! Credo di aver sparpagliato riso in insalata per tutta la mensa.

[il mio unico moto di invidia: G., come A. del resto, ha capito che le gravidanze si misurano in settimane e non più in mesi quando la terza creatura era ormai nata. Lui, il primiparo, ha dichiarato senza batter ciglio: 12 settimane e due giorni]

 
 
 

Tre in un colpo

Post n°1593 pubblicato il 27 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 

[la foto mi è stata prestata da pikadgl3 ed è stata scattata durante il gay pride del 19 giugno]

Uno
Due
Tre

Quel che mi lascia davvero sconcertata è constatare come le scelte e i comportamenti sessuali degli individui siano ancora tabù. Tanto da essere oggetto di osservazione, scherno e condanna. Non solo in Italia, evidentemente. Ma il mal comune raramente è mezzo gaudio.
Intanto, la Cassazione scrive così: «la libertà sessuale va intesa anche come libertà di vivere senza condizionamenti e restrizioni le proprie preferenze sessuali», in quanto «espressione del diritto alla realizzazione della propria personalità, tutelato dall'articolo 2 della Costituzione».

 
 
 

Raddoppiamo?

Post n°1592 pubblicato il 27 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 

Il tarlo ha cominciato a farsi strada ieri mattina e di strada ne ha fatta tanta nel frattempo. Il ministro Fioroni sta facendo in queste ore il suo personale giro delle sette parrocchie, passando di radio in radio per commentare prima-durante-e-dopo la conferenza stampa di ieri i risultati della nuova maturità. E il dato più eclatante è sempre lo stesso: il raddoppio del numero dei bocciati rispetto agli anni precedenti. Il resto è un po' la solita solfa: le ragazze più brave dei maschi, però, insomma, di 100 e lode maschili ce ne sono comunque, meglio la commissione mista e bla e bla. Poi si torna sempre lì, su quel 6% di bocciati, che in fondo a me sembrerebbero pure fisiologici. Quello che a me suona male, è l'associazione automatica tra il numero dei bocciati e la severità dell'esame. E non è semplicemente perchè preferirei che di serietà si parlasse. Quand'anche il termine serietà fosse, non vedo il nesso. Che non sia più aria e tempo da diplomifici credo sia argomento dibattuto alla nausea. Il problema è che ci si limita sempre a leggere quell'ultima riga, quanti da una parte e quanti dall'altra, compiacendosi perchè i respinti son più di prima. La qualità della maturità dovrebbe stare nella serietà con la quale tutto il percorso viene svolto, inclusa l'assegnazione dei crediti e il recupero dei debiti.

 
 
 

La bellezza del corvo

Post n°1591 pubblicato il 27 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 


Stamattina il magazine del Corriere della Sera mi guardava dal tavolo della cucina. In copertina, tal Cristiana Capotondi occhieggia, ciocca ribelle e seno birichino che spunta dalla scollatura. Che fatica essere brutta, sentenzia. E lamenta le ore di trucco e i cambi di postura che a fine giornata l'avrebbero distrutta. All'interno confessa di approfittare della sua bellezza per trovare posto a sedere sull'autobus (alla faccia di Baden Powell) e racconta di sedute di training autogeno per richiamare alla memoria figure goffe e gesti sgraziati. Poveretta, vien da dire. Roba da includerla subito nella lista dei lavoratori usurati. Ora, mi domando, ma invece di imporre tutte queste sofferenze alla povera Capotondi (sapessi almeno chi è) il regista non poteva chiamare a recitare una qualche talentuosa bruttina? Sono certa che in giro ve ne sia più di una.

 
 
 

Le parole per dirlo [again]

Post n°1590 pubblicato il 26 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 


Ne parlavo oggi con un collega. Nessuno si sogna di definirmi telefonista solo perchè faccio uso del telefono. Nè sciampista perchè faccio uso dello sciampo (si, si scritto proprio così). Non son nemmeno computerista, eppure uso un pc. Potrei continuare, a rischio noia. Il punto è un altro, evidentemente. Il punto è che con nessun altro strumento si compie l'identificazione tra l'oggetto e chi lo usa. Non in questo modo per lo meno. Io utilizzo uno strumento che oggi si chiama weblog, ieri era moleskine, l'altroieri era un caro diario. Uso uno strumento che mi consente di comunicare in modalità diversa rispetto a quanto non facessi 5 anni fa. All'epoca magari scrivevo email, ma non mi definivo emailer. Tutto qui.
Ho un blog, non è lui che ha me.

p.s. Un pensiero analogo l'ha scritto domenica scorsa
Jonathan Schwartz. Lui parlava dei ceo-che-hanno-un-blog, ma il senso è sempre lo stesso.

[l'immagine l'ho ripresa da tigulliovino, ma credo provenga ad altri lidi]

 
 
 

La parole per dirlo

Post n°1589 pubblicato il 26 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 


E ieri l'han spiegato bene, al tg. Che l'uno è un piromane e l'altro è un incendiario. E che l'uno ha un motivo e l'altro una ragione. Come dire, mai confonder la causa con l'effetto. Che in entrambi i casi è devastante.

 
 
 

Ottimizz.azioni

Post n°1588 pubblicato il 25 Luglio 2007 da SandaliAlSole
 

E passando un attimo fa da Scalza, mi è venuto di pensare che in fondo è sempre una questione di prospettiva. Quindi torno in vacanza, tra un po', e tra un altro po' (più in là del primo po') andrò al lavoro. E' sempre un andirivieni. Tutto sta nel capire qual è l'andata e quale il ritorno.

 ˙ou ǝɔǝʌuı oʇʇǝɟɟǝ,l ɐɯ 'ouos ǝllǝnb ǝɹdɯǝs ˙ǝʇɹɐɔ ǝl ɹɐloɔsǝɯıɹ ɐ ǝlɐʌınbǝ ǝɥɔ lı

 
 
 

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