Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

elyravpaperino61tonorise1rbx1dglg1b9cassetta2DoNnA.Snomadi50bubriskaClide71cavaliericristianiacer.250zoppeangelom12ps12
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Bacheca FCAIl destino in una pallot... »

Il destino in una pallottola ( ottavo capitolo)

Post n°2270 pubblicato il 20 Settembre 2017 da paperino61to

Tornato a casa Gutz non dice nulla di ciò che era successo alla moglie, non vuole inquietarla ne tantomeno farsi dare del pazzo.

Karl Moll allievo prediletto del professore, non apre bocca dopo aver ascoltato le sue “ visioni”, dentro di sé è combattuto, stima e vuole bene al suo vecchio insegnante, sa anche che la  sua preveggenza in molti casi si avvera, ma qui è la cosa è diversa, la sua fede nel partito non deve mai essere messa in dubbio. Lui crede in Hitler e Rohm, la Germania intera crede in loro.

Riflette parecchio su questa cosa, saluta i coniugi Gutz e arrivato a casa, prende il telefono e compone un numero.

“ Sono Karl Moll…avrei da segnalare una persona…si è pericolosa, molto pericolosa…si chiama Hans Gutz abita in via….”.

In una notte di metà maggio, llga sveglia il marito, è spaventata, riesce solo a farfugliare qualche parola, con il dito indica la finestra.

Un bagliore illumina la piazza adiacente dove abitavano. Gutz.

“ Dio mio, ma sta bruciando la città….è un incendio…”.

Si vestono in fretta e scendono in strada. Una fiumana di persone si sta riversando in direzione della piazza.

Un enorme falò è stato acceso, Gutz riconosce diversi studenti che appartengono all’Associazione Studentesca della Germania. Ricorda degli appelli sentiti alla radio dal Partito Nazista sulla necessità di far pulizia riguardo alla cultura proveniente da altri paesi.

Il falò cresce e arde sempre di più, numerose persone portano i loro libri che sono invisi al partito e al loro credo: Brecht, Marx, Bebel,London, Wells e altri ancora bruciano insieme.

“ Ma sono dei pazzi! Dobbiamo fermarli!” urla il professore.

Nessuno gli da retta, sono tutti impazziti, ebbri di poter partecipare alla purezza della Germania.

Gutz tentò di avvicinarsi, ma venne riconosciuto da alcuni studenti.

“ Allontanate quel dannato professore, è un traditore!”.

Viene spintonato, insultato, riceve pure qualche ceffone.

La moglie è come rapita da tutto quello che sta succedendo, i suoi occhi esprimono incredulità ma anche soddisfazione, delle lacrime le stammo scendendo sul suo viso, qualcuno giura che sono di felicità.

A malapena si accorge di cosa sta accadendo al marito, ma per fortuna di lui, Ilga si riprende ed interviene pronta a  portare via il marito che avrebbe sicuramente rischiato il linciaggio.

“ Hans, non fare lo stupido, andiamo via! Non lo vedi che hai tutti….tutti contro?”.

L’uomo la guarda e chiede: “ Anche tu sei contro di me?”, la donna non risponde affrettando il passo. Alle loro spalle il falò è sempre più alto, mentre i nazisti intonano canti liberatori .

“ Dobbiamo andare via moglie mia, via dalla Germania”.

Queste sono le prime parole di Gutz dopo diverse ore di silenzio nella loro casa.

“ Dove vorresti andare Hans? Hai qualche metà preferita?” la domanda è sarcastica, irriverente.

Il professore guarda la moglie e per la prima volta in vita sua non la riconosce, è cambiata, quel dannato omuncolo con i baffetti si è insinuato in lei come un virus della peggior specie esistente.

“ Ilga, ti prego, dammi retta…hai visto a cosa stiamo andando incontro! Questo è ancora niente…maledizione, come fai a non rendertene conto?”.

La donna  posa i piatti sul tavolo con tanta forza da romperne uno:” Hans, io capisco solo una cosa, per la prima volta dopo tanti anni, il nostro paese,  sottolineo il nostro paese sta tornando ad essere grande! Se tu vuoi essere sottomesso a quei debosciati che ci hanno imposto la povertà, disoccupazione, che ci hanno detto come dobbiamo vivere e morire…fallo…a me non sta bene!”.

Gutz rimane impietrito a queste parole, tenta di ribattere ma inutilmente, la donna non sente ragione e a ogni sua risposta i toni della voce salgono, sono  parole  sprezzanti.

Passano un paio di mesi  da quella infausta notte quando Gutz riceve una telefonata, L’interlocutore ha un accento straniero.

“ Parlo con il professor Gutz?”

“ Si, sono io, lei chi è?”.

“ Il mio nome non le direbbe nulla professore, mi creda. Dobbiamo vederci…siamo pronti a credere alle sue…visioni…Varsavia le dice qualcosa?”.

Torna indietro con la mente a quei giorni, ora sa chi c’è dall’altra parte dell’apparecchio. Lord Kelvin è riuscito a convincere qualche ministro del suo governo, che la minaccia di nome Hitler è molto seria.

“ Dove ci vediamo?” risponde a sottovoce per non farsi sentire dalla moglie.

“ Conosce il paesino di …? Perfetto venga verso le 15 di oggi pomeriggio…attento a non farsi seguire, sappiamo che la stanno tenendo d’occhio” , l’uomo riaggancia dopo questa frase.

“ Chi era? “ domanda la moglie.

 

 Hans risponde che è uno studente che si è rotto una gamba e non può venire all’università, ha bisogno di aiuto per la sua tesi.

Odia mentire alla moglie, ma non ha scelta. Se dice la verità avrebbe messo a rischio la vita di entrambi, meglio se Hilga rimane all’oscuro di tutto e sperare che l’infatuazione per questi “ nazisti” passi.

Sale sul treno per il paesino di…alle 14. Un’ora di viaggio, forse anche qualcosa di meno   e sarebbe arrivato a destinazione.

Scende alla stazione e si reca ad una villetta fuori dal paesino percorrendo i due chilometri a piedi. La giornata è bella e fa caldo, i fiori sono sbocciati , le piante sono uno splendore, un fiumiciattolo scorre a  lato della strada.

La villetta è situata in prossimità di una curva. Un cancello in ferro battuto segna l’ingresso della dimora. Sul campanello un nome: “ Liebich”.

Un maggiordomo viene ad aprire: “ Prego, mi segua professor Gutz”.

Gutz viene fatto accomodare nella sala degli ospiti. Un paio di arazzi sono appesi al muro, assieme a dei quadri di Goya che fanno  bella mostra in quella sala.

“ Benvenuto professor Gutz…che piacere rivederla”. E’ Lord Kelvin in persona, accanto a lui il proprietario della villa: Liebich e un altro uomo: Cunnigh, capo dei servizi segreti inglesi.

“ Se lei è d’accordo passiamo subito al motivo per cui lei è qui”.

La riunione dura un paio di ore, e alla fine Gutz si trova d’accordo sul da farsi.

“ Lei corre un bel rischio, ma con l’aiuto dei miei uomini infiltrati in quell’occasione sicuramente riuscirà ad uscirne indenne e scappare. Faremo stampare i passaporti per lei e sua moglie, ovviamente saranno falsi. Metteremo a disposizione un auto che la porterà all’aeroporto di …dove prenderete il volo per Caen e da li vi imbarcherete per Londra sempre sotto falso nome”.

 

( Continua)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963