Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

elyravpaperino61tocassetta2nomadi50DoNnA.Sg1b9rbx1dglsquitti3Vince198QuartoProvvisorioantonino554esmeralda.carininorise1bubriska
 

Ultimi commenti

Se non sbaglio fanno tappa a Udine
Inviato da: paperino61to
il 19/04/2024 alle 08:40
 
Ciao anche a te smack
Inviato da: paperino61to
il 19/04/2024 alle 08:39
 
Buon fine settimana
Inviato da: elyrav
il 19/04/2024 alle 08:15
 
Bene allora divertimento e buona musica assicurati :) ehehe...
Inviato da: elyrav
il 18/04/2024 alle 12:42
 
Ciao Donatella concordo,ogni tanto non fa male e poi io...
Inviato da: paperino61to
il 18/04/2024 alle 09:17
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Mostri Sacri della chitarra jazzMusica a "doppio senso" »

Nebbia di sangue ( Quinto capitolo)

Post n°2295 pubblicato il 22 Novembre 2017 da paperino61to

Riassunto: Il commissario Berardi indaga su una serie di omicidi dove le vittime sono dei soldati appartenenti alla caserma Monte Grappa. Il maggior indiziato sembra essere il capitano Saliero, ma quest'ultimo viene ucciso in un attentato mentre aspettava il commissario perchè voleva parlargli. Un altro delitto viene commesso in una stanza di una pensione, un certo Munez di Madrid. Il commissario sospetta vi sia un nesso con i delitti dei soldati, decide di contattare un dipendente dell'ambasciata spagnola. Al nome di Munez, pur reticente l'uomo le confessa che è un agente dei servizi segreti, mandato ad indagare sul traffico di armi destinate alle truppe anti fasciste. Per puro caso il commissario e Tirdi incontrano l'uomo che era stato visto parlare con il capitano Saliero. Berardi lo salva non consegnandolo a una milizia fascista di passaggio, la persona è Vittorio Vidali politico scappato in Spagna e affiliato agli anarchici. Per riconoscenza verso il commissario da il luogo dell'appuntamento dove incontra il fornitore di armi, e da una sua frase Berardi capisce che la verità è oramai vicina. 

 

Usciamo anche noi dal bar e ci dirigiamo verso la caserma Monte Grappa, prima però salgo un attimo in ufficio e scrivo su un foglio una frase, poi lo stropiccio e me lo metto nella tasca del cappotto.

Tirdi mi guarda attonito a questa manovra, spiego che sarà l’esca per il pesce grosso.

Arrivati alla caserma chiediamo del maggiore Brusin, mi viene risposto che è fuori con un paio dei suoi soldati. Decidiamo di aspettare e andiamo nel parco adiacente alla caserma. La nebbia ha ripreso con più intensità a coprire la città.

“ Commissario, non sarebbe meglio andare in un bar? Sto gelando con tutta questa umidità”.

“ Forse hai ragione, c’è ne uno in corso Orbassano a pochi passi da qui, andiamo!”.

Consumata una bevanda calda e letto le ultime notizie, con immancabile discorso del Duce riportato a caratteri  cubitali, ritorniamo in caserma.

Mentre stiamo parlando con l’ufficiale di guardia, un camion sta entrando con  il maggiore seduto a fianco dell’autista.

Quando ci vede, fa cenno al militare di fermare il camion e gli comunica un ordine. Il militare ci guarda con un ghigno beffardo.

Va verso il capannone dove è stato ritrovato il corpo di Gavi, ne scendono cinque militari compreso l’autista, parlano tra loro ma nel frattempo non ci perdono di vista.

“ Buongiorno commissario, cosa posso fare per lei? Ha trovato l’assassino dei miei ragazzi?”.

“ Diciamo che una pista l’abbiamo trovata…ma non riusciamo a decifrarla. Abbiamo avuto una soffiata e l’altra sera ci siamo recati in una mansarda in via Barbaroux. La persona che affittava la mansarda era appena andata via, di gran fretta oserei dire visto che ha  lasciato la valigia con la sua roba dentro: un paio di vestiti, dei calzini, una pianta della città…e questo foglio stropicciato buttato nel cestino della spazzatura”.

 Porgo il biglietto al maggiore: “ Non capiamo cosa voglia dire, farebbe piacere sentire il suo parere in merito”.

Il maggiore legge il biglietto: “  due urgente nuova richiesta”.

“ No commissario, non ho la più pallida idea…sembra un messaggio…ma è sicuro che lo abbia scritto la persona della mansarda?”.

“ Si, abbiamo confrontato la calligrafia della firma sul registro…alcune lettere sono uguali, il perito non ha dubbi!”.

“ Mi spiace non so che dirle, poi quel due...”.

Tirdi entra in gioco: ” Potrebbe forse voler dire il mese di febbraio, ma in questo caso mancano ancora parecchi mesi, e anche la parola: urgente richiesta, cos’è questa richiesta?”.

“ Ora devo andare, commissario arrivederci e mi tenga informato”.

Usciamo dalla caserma con la convinzione che Brusin abbia mentito.

“Commissario non so perché ma ho la sensazione che il maggiore corrisponda alla persona descritta da Vidali”.

“ Bravo Tirdi, anche tu hai avuto questa impressione”.

“ Cosa facciamo ora?”

“ Stanotte alle due saremo al capanno abbandonato della Tesoriera”.

“ Crede che il nostro uomo  caschi nella trappola?”.

“ Questo non so dirtelo, sicuramente qualcuno ci cascherà…e noi saremo pronti a prenderlo”.

Stiamo per entrare nel portone della questura quando vengo avvertito di recarmi immediatamente  in via Garibaldi numero sedici perché c’è una persona che mi cerca.

L’agente mi descrive questa persona, assomiglia molto al domestico dell’ambasciata.

“ Non ha voluto aspettarla in ufficio, sembrava piuttosto agitato”.

Arriviamo al numero indicato, è una casa a quattro piani, il portone di entrata è socchiuso.

“ Che si fa commissario? Saliamo le scale o…?”.

“ Proviamo a salire fino all’ultimo piano, se il nostro misterioso amico è in uno di questi alloggi ci aprirà”.

Nessuna porta ci viene aperta, riscendiamo e ci dirigiamo verso il cortile, anche qui la portina è aperta. Diamo un’occhiata, ma non c’è nessuna persona, solo un gatto che miagola alla nostra presenza.

“ Tirdi, non mi piace questa storia!”.

“ Potrebbe essere che l’agente abbia capito male l’indirizzo!”.

“ Forse…torniamo in questura…aspetta e questa porta?”.

E’ quella che porta in cantina, ed è aperta. Decidiamo di scendere con la pistola in mano, la luce tenue della lampadina illumina uno stretto corridoio.

Non è lungo ma svolta a destra, come una L, controlliamo le porte delle cantine, sono chiuse tranne una. L’apriamo lentamente,  il buio è totale, cerchiamo a tastoni l’interruttore della luce.

“ Guardi commissario” .

Un corpo era riverso per terra colpito alla schiena da tre colpi. Lo giro a pancia in su, era il tizio dell’ambasciata.

Un altro morto sulla lista dell’assassino, controllo nelle tasche se per caso ha un biglietto con delle informazioni, ma nulla.

 “ Però guardi, ha tentato di scrivere qualcosa sul pavimento”.

Osservo attentamente, è vero ha tentato di lasciare un messaggio, sul terriccio umido della cantina.

“ Maj…”.

“ Che vorrà dire?”.

“Non lo so proprio”.

 “ Forse voleva indicare chi lo ha ucciso”.

“ Potrebbe essere, aveva scoperto chi è stato ad uccidere l’agente spagnolo e l’assassino ha avuto paura di essere denunciato”.

“ Lei non mi aveva detto che era simpatizzante dei ribelli? Allora perché denunciarlo?”.

“ Non lo so, Tirdi, non ne ho idea”.

“ In ogni caso chiamiamo il dottor Stresi e la scientifica, quando arrivano torniamo in questura e vediamo di mettere a punto la trappola”.

In questura convoco una decina di agenti compreso Perino, e spiego loro il mio piano e soprattutto con chi abbiamo a che fare.

“ E’ gente senza scrupoli, molto pericolosa. Sono abituati ad ammazzare al contrario di noi”.

“ Faremo attenzione commissario, ma non sarebbe meglio avere altri rinforzi con noi? L’area del parco non è piccola”.

“ Giusta osservazione,  ma in tanti viene difficile mimetizzarsi, l’importante è controllarli ed avvisarmi nel momento che lasciano il capanno, dovremmo prenderli tutti insieme”.

“ Commissario, quindi li seguiamo?”

“ Si cercando di non farvi scorgere, noi saremo già sul posto ad attenderli”.

 

La nebbia cala sempre di più, una costante di queste settimane rendendo più difficile le cose, ma ha anche un lato positivo, se noi non vediamo loro, loro non vedono noi.

Chiamo il questore ed espongo il mio piano: “ Molto semplice Berardi, complimenti. Però faccia attenzione, molta attenzione, sarebbe un bel guaio scoprire che il suo indiziato non centra nulla, spiegarlo al ministro della difesa sarebbe quasi impossibile”.

“ Cercherò di non far correre rischi inutili ai nostri agenti, ho detto loro di non intervenire al capanno della Tesoriera, ma solo controllare le loro mosse e di avvertirmi. Li prenderemo al loro rientro in caserma”.

Verso mezzanotte una nostra camionetta si avvia verso il parco. L’umidità della nebbia penetra anche attraverso i cappotti di lana. Non si vede nulla, si deve per forza andare a passo d’uomo.

“ Noi tra un’ora ci avvieremo verso la caserma e ci nasconderemo nel parco adiacente,  nel sopraluogo fatto c’è un fossato che costeggia l’edificio, con questa nebbia viene difficile essere scoperti”.

Le ore passano lentamente, il silenzio è totale, la zona è spettrale, non si vede anima viva in giro. Mi metto in contatto con Perino che è alla Tesoriera, per ora non è arrivato nessuno, il capanno è al buio più totale.

“ Sono quasi le due Tirdi, speriamo di ricevere notizie positive altrimenti tutta la mia teoria è andata a farsi friggere”.

Le campane della chiesa alla Crocetta suonano le quattro. Il morale è a terra, mi sono sbagliato di grosso. Gli uomini con me sono intirizziti dal freddo, sul loro volto si nota la stanchezza e la sonnolenza. Sto per prendere la decisione di tornare in questura quando un messaggio arriva via radio:” Commissario, una luce si è accesa al capanno…abbiamo intravisto delle ombre entrare, ma con questa nebbia è impossibile dire quante persone ci sono”.

“ Bene Perino, era questa la notizia che aspettavo. Non fate nulla, mi raccomando nulla, se sentite un’auto o camion allontanarsi, aspettate cinque  minuti e poi seguiteli e tenetevi a debita distanza, quando vedete che rallentano fermatevi e spegnete i fari”.

Dico ai miei ragazzi di tenersi pronti che i nostri pesciolini stanno per arrivare.

Sentiamo un camion fermarsi. La nebbia ci impedisce di vedere cosa fanno, presumo che abbiano parcheggiato in una viuzza non distante dalla caserma perché sul selciato del marciapiede sentiamo dei passi.

Intravediamo cinque sagome che si muovono in assoluto silenzio. Giunti alla portina che da sul retro della caserma,  si guardano intorno per vedere se ci sono occhi indiscreti, il capo indica di sbrigarsi ad entrare.

“ Maggiore Brusin, che piacere rivederla, vedendo l’ora penso rientri da una festa”.

Uno dei suoi soldati tenta di prenderci di mira con una pistola ma viene ferito da Tirdi, ordino di buttare a terra le armi.

“ Lei è un pazzo commissario, la farò radiare dalla polizia!” tuona il maggiore.

Le luci della caserma vengono accese, il vociare rompe il silenzio.  La portina viene ora aperta del tutto e appare il tenente Calmiero. Osserva la scena ed esclama: “ Maggiore…ma cosa…commissario anche lei qui?”.

“ Buongiorno tenente, questa è un’operazione di polizia,  il suo superiore è in arresto assieme ai suoi uomini per l’omicidio di Berti, Gavi, Saliero, Munez e il domestico dell’ambasciatore del signor Ruy, compresa l’accusa di vendere armi agli anarchici spagnoli”.

Calmiero rimane a bocca aperta, mentre il maggiore alza la voce impartendo l’ordine  di fare fuoco su di noi.

Intanto i militari all’interno della caserma si sono riversati fuori dall’edificio, osservano la scena in assoluto silenzio cercando di capire cosa stia succedendo.

“ Ne è sicuro commissario? Non posso credere che il maggiore venga accusato di questi crimini”.

“ Più che certo tenente, ho un testimone che lo può provare…questa è la sua confessione firmata”.  Mentre dico questa frase faccio il gesto per tirare fuori il foglio.

Uno dei soldati arrestati avanza verso di noi alzando le mani in alto.

“ Noi non c’entriamo con gli omicidi, aiutavamo solo il maggiore a trasportare le casse al capanno…mi deve credere commissario”.

“ Ti farò fucilare!! Giuro che ti farò fucilare!!” gli urla dietro il Brusin.

“ Maggiore, lei non farà fucilare nessuno, mi creda, è lei che rischia questa fine, lei e i suoi uomini”.

“ No, aspetti commissario…se confessiamo il tribunale non ne terrà conto?”.

Rispondo al soldato che non lo so, dato che sicuramente verranno giudicati da un tribunale militare: “ Parlerò con il ministero della difesa, spiegando che senza la vostra confessione non avremmo mai preso l’assassino…tutto quello che posso promettervi è questo”.

“ Mio dio, maggiore ma perché ha fatto questo? Per tutti noi lei era come un padre”.

Il tenente Calmiero non sa darsi pace, intanto un militare si presenta davanti al maggiore e lo schiaffeggia urlando: “ Berti era come un fratello per me…lurido assassino!”.

Alcuni di loro tentano il linciaggio, a fatica riesco a riportare la calma. Per fortuna  Perino non ha tardato ad arrivare e capita la situazione ordina immediatamente di portare via gli arrestati.

Solo il maggiore non si muove impietrito dagli eventi. Continua con le sue minacce, lo sguardo carico di odio verso tutti compreso i militari della sua caserma.

Sono  circa le sette del mattino quando torniamo in questura. Un paio di miliziani fascisti ci aspettano dentro il cortile, la notizia dell’arresto del Brusin è già giunta nella loro sede.

“ Berardi, cos’è questa storia dell’arresto del maggiore e di alcuni suoi uomini?”.

 “ Leggerà il verbale appena sarà pronto, le accuse su loro sono molto gravi specialmente per il maggiore…ora se permettete vado nel mio ufficio”.

L’interrogatorio dei complici del Brusin conferma le miei ipotesi sugli omicidi,  sanno che la loro unica speranza di salvarsi da una fucilazione certa è di confessare  tutto senza tralasciare nulla. Il maggiore è crollato solo verso la mattinata del giorno seguente il suo arresto, confessando i misfatti da lui intrapresi.

Prendo la confessione firmata dal maggiore e vado dal  questore che mi aspetta nel suo ufficio, un raggio di sole sembra augurarmi il buongiorno.

 “ Caffè, Berardi? Credo che ne abbia bisogno”.

Rispondo di si.

Sorseggio il caffè lentamente, poi  decido di prenderne un’altra tazza.

Il questore non dice una parola, aspetta che io sia pronto a spiegargli come sono arrivato all’arresto del maggiore e dei suoi uomini.

Poso la tazza e prendo un attimo di tempo per riordinare le idee, il filo dell’indagine è intricato.

( Continua)

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/scontro/trackback.php?msg=13585503

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
UnaVocedaiContinenti
UnaVocedaiContinenti il 22/11/17 alle 12:55 via WEB
weee giornoooo!!! I tuoi racconti ci tengono sempre con il fiato sospeso... in cerca del colpevole....bravooo ciaoo
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 22/11/17 alle 16:51 via WEB
ciaoooo ne son contento, vuol dire che il mio intento è riuscito :-) gzeeee smackkk
(Rispondi)
 
elyrav
elyrav il 22/11/17 alle 13:31 via WEB
Anche io aspetto che tu sia pronto a spiegarmi come Berardi è arrivato all'arresto del maggiore e dei suoi uomini :)
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 22/11/17 alle 16:52 via WEB
curiosona di una Ely :-) la prossima puntata la tua curiosità sarà soddisfatta eh eh smack ciaoooo
(Rispondi)
 
 
 
elyrav
elyrav il 23/11/17 alle 08:39 via WEB
:) ehehehe smuackkkkk
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 22/11/17 alle 15:18 via WEB
Incomincia a profilarsi qualcosa, ma , conoscendoti, non escludo qualche colpo di scena.
Sereno pomeriggio, marco! Smackkk:)
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 22/11/17 alle 16:53 via WEB
chissà? sto Marco non apre bocca manco con me :-) ciaooo smack
(Rispondi)
 
rbx1dgl
rbx1dgl il 22/11/17 alle 16:16 via WEB
Ciao marco continuiamo a seguire il racconto!!!!!
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 22/11/17 alle 16:53 via WEB
ciao Roberta gzeeeeeee un bacione
(Rispondi)
 
neopensionata
neopensionata il 23/11/17 alle 01:40 via WEB
Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni. (Paulo Coelho)
UN ABBRACCIO DI LUCE // KISS
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 23/11/17 alle 08:51 via WEB
concordo in pieno ciaoooo amica mica un abbraccio e buona giornata
(Rispondi)
 
elyrav
elyrav il 24/11/17 alle 11:01 via WEB
buon fine settimana
(Rispondi)
 
fataeli_2010
fataeli_2010 il 24/11/17 alle 15:08 via WEB
buon fine settimana paperino...Un abbraccio fatina :)
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/11/17 alle 17:15 via WEB
ciao contraccambio di cuore :-)
(Rispondi)
 
neopensionata
neopensionata il 25/11/17 alle 05:00 via WEB
I sentimenti sono come un mazzo di rose, alcuni rimangono piacevoli fragranze nell'anima, altri invece cadono dal cuore come petali staccati dalla amara realtà.
TI AUGURO UN SABATO SERENO !!!
Jolanda
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 25/11/17 alle 16:18 via WEB
ciaoo buona serata Jolanda :-)
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963