Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Marzo 2015 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

elyravpaperino61tonorise1rbx1dglg1b9cassetta2DoNnA.Snomadi50bubriskaClide71cavaliericristianiacer.250zoppeangelom12ps12
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Messaggi di Marzo 2015

 

Visitare Torino : Il Castello di Racconigi

Post n°1901 pubblicato il 31 Marzo 2015 da paperino61to

 

 

          

 

Il Castello Reale di Racconigi è situato nell’omonima cittadina piemontese in provincia di Cuneo ma poco distante da Torino. Divenuto polo culturale e museale , il castello fa parte del circuito delle Residenze Sabaude del Piemonte, del sistema Castelli aperti del Basso Piemonte e dal 1997 è parte della lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

Le prime notizie di una fortificazione presente a Racconigi risalgono all’XI secolo, epoca in cui il territorio era parte della Marca di Torino e dove Bernardino di Susa edificò o riadattò un’antica casaforte sui resti di un precedente monastero.

Nel 1732 il marchese Federico II di Saluzzo cedette in pegno il castello ai conti Falletti , ma dopo alcuni anni la proprietà ritornò agli originali proprietari. Infine nella seconda metà del XV secolo ,l’ultimo principe dei Savoia –Acaia ottenne il feudo e il castello di Racconigi, dando inizio alla dinastia dei Savoia-Racconigi estintasi nel 1605.

               


Emanuele Filiberto commissionò nel 1676 a Guarino Guarini la prima completa trasformazione della fortezza in Villa delizia. Il grandioso progetto del Guarino coinvolse anche l’architetto francese Andrè Le Notre, che si occupò della risistemazione del vasto parco. A lavori ultimanti nel 1684 Emanuele Filiberto sposò a Racconigi Maria Caterina D’Este.

Nel 1757 Ludovico Luigi Vittorio di Carignano diede all’architetto Giovanni Battista Borra l’ordine di un notevole rimaneggiamento secondo il gusto neoclassico dell’epoca. Gli interventi interni interessarono : Il salone d’Ercole, l’attigua Sala di Diana e l’allestimento delle stanze dell’Appartamento Cinese .


          

L’attuale aspetto dell’edificio è in gran parte frutto del rimaneggiamento voluto nel 1832 dall’ultimo principe di Carignano, nonché neo re di Sardegna : Carlo Alberto.

Il sovrano affidò  i lavori all’ingegnere Ernesto Melano che si occupò degli esterni dell’edificio mentre agli interni i lavori furono affidati a Pelagio Pelagi, con lui operò anche l’ebanista astigiano Gabriele Capello detto il Moncalvo.

A partire dal 1834 , la Galleria di ponente fu oggetto di lavoro del pittore Marco Antonio Trefogli. Assieme a Luigi Cinnati realizzarono ornati e arabeschi per la Sala di ricevimento e la Sala da pranzo.

         


La sistemazione del parco invece fu affidata al tedesco Xavier Kurten, il quale diede un impostazione romantica al suddetto parco. Di quegli anni anche il progetto della Margaria ( casina in stile neogotico collocata al fondo del parco ). Fino al 1900 la residenza fu via via abbandonata dai Savoia, solo con l’avvento del Re Vittorio Emanuele riprese a essere sede delle Reali Villeggiature. Nel 1904 nacque Umberto II ( ultimo Re d’Italia ) e nel 1925 si svolsero le nozze della principessa Mafalda e cinque anni dopo quelle del futuro Re Umberto II, che ricevette in dono la residenza.

          


In seguito al Referendum del 1946 che sancisce la democrazia , il castello venne chiuso e avocato dallo Stato Italiano. Le principesse Jolanda, Giovanna e gli eredi  della scomparsa Mafalda intentarono una causa sull’illegittimità della donazione del 1930 a Umberto II. La Cassazione nel 1972 decise che solo un quinto del palazzo poteva essere confiscabile, ma che allo Stato italiano doveva essere garantito il diritto di prelazione in caso di vendita a privato. Nel 1980 Umberto II decise di vendere l’intera proprietà allo Stato.

Il Castello con annesso parco fu riaperto bel 1994, la residenza è in gran parte visitabile , e si possono notare un’apprezzabile dotazione di arredi, dipinti e suppellettili ed è costantemente sede di eventi ed attività culturali.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Avvenimenti " gustosi "

Post n°1900 pubblicato il 30 Marzo 2015 da paperino61to

 

In questo fine settimana si sono svolti un paio di avvenimenti “ gustosi “.

Il primo è nella mia città: Manifestazione della banda di Salvini e soci.

Piazza Solferino all’insegna delle bandiere della Lega Nord, Forza Italia e Casa Poud, potrei osare a dire il " Meglio della Discarica  con il Gran Topo di Fogna " a insultare e istigare violenza contro chi contesta questo becero personaggio.

Ovviamente gli Eroi di Stato NON si sono smentiti dal fare roteare il loro manganello e a sparare lacrimogeni ( quest’ultimi finiti addirittura addosso a una scolaresca di bambini che transitavano da quelle parti). La carica tanto per la cronaca era contro gli antagonisti, e nei VIDEO si vede chiaramente che gli Eroi di Stato caricano senza CHE ci fosse un motivo di pericolo pubblico.

Dicevo della manifestazione, sublime il loro motivo per scendere in piazza: Intitolata Mandare a casa Chiamparino ( presidente della Regione Piemonte )..ammetto che mi trovano d’accordo, perfettamente d’accordo..è sui contenuti che mi lasciano perplesso.

1   1) Ha vinto le Elezioni con le Firme False…scusa Salvini detto anche lo  smemorino della Padania, ma VOI quattro anni addietro come le Avete vinte ? Non ricordate più il Tar ha dire: Scioglimento della Regione per FIRME FALSE!! ( Certamente si può discutere sulla lunghezza delle indagini e soprattutto della sentenza, ma cambia poco, avevate TRUFFATO ).

2    2) Aumento delle Tasse…vero..ma VOI non è che le avevate abbassate o sbaglio?

     3)   Distrugge la Sanità piemontese…sublime e meravigliosa questa affermazione, ma come MAI non avete MAI spiegato a noi cittadini come il Valdese( eccellenza ospedaliera ) sia stato chiuso e VENDUTO ai privati ( amici del Mutandato verde )? Tra l’altro i lavori di modernizzazione sono Pagati con soldi pubblici ( cioè noi cittadini) . Non è mai stato spiegato perché Volevate chiudere il Maria Adelaide, ridurre il Gradenigo e chiudere l’Oftalmico ( quest’ultimo lo sarà a breve ).



       In sintesi è il Bue che da del cornuto all’Asino.

                            

 

Altro avvenimento fantastico per la presenza di una certa persona è la Manifestazione a Tunisi contro il terrorismo. Come sempre non poteva non esserci il Pinocchio NON eletto dai cittadini alias Matteo Renzi accompagnato dalla Boldrini. Evidentemente non aveva voglia di fare dei twitter durante il viaggio ed ha preferito la compagnia di un’altra persona.

Ora se qualcuno di voi ha visto le immagini, avrà notato che la maggior parte della gente che sfilava aveva la “ bandiera Rossa “…so cosa mi volete dire: è il colore della Tunisia. Lo so pure io, ma qualcuno della banda Renzi le avrà detto al suo capo che ci sarebbe stato quel colore alle sue spalle? Sappiamo quanto sia “Allergico “ il caro cialtrone a questo bel colore. A meno che sulla via di Tunisi si sia ravveduto e da democristiano sia passato ad essere comunista…cosa che dubito sinceramente.

In ogni caso fossi un devoto del Pinocchio le farei presente la cosa, in modo che non succeda più.

      Per la cronaca purtroppo è ritornato in Italia...

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Sulla Via Emilia

Post n°1899 pubblicato il 28 Marzo 2015 da paperino61to

Stasera il rockcafè vi porta sulla Via Emilia..buon divertimento a tutti

 

             

 

 

 

                    

 

 

 

 

                 

 

 

 

 

               

 

 

 

 

                   

 

 

 

              

 


 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La mano del destino ( Ottavo Capitolo )

Post n°1898 pubblicato il 26 Marzo 2015 da paperino61to

 

Sul  volto della donna si leggeva una nota di preoccupazione .

“ Si segga Rita, non abbia paura. Lo..ti ho fatta chiamare per farti alcune domande, e stavolta non farò finta di abboccare alle tue bugie “.

“ Ma ..io ..no..” la voce ancora una volta era debole, aveva paura.

“ Senti Rita, noi sappiamo chi ha ucciso la Cossutti e la Stecco  oltre ad Oriella, vuoi che  gli assassini fuggano senza pagare   i loro delitti ? “.

Le lacrime stavano arrivando, incominciò a piangere a dirotto accompagnando  parole che a malapena si capivano.

“ Ora calmati Rita…De Luca vai a prendere una tazza di camomilla per la signora ”.

“ Bene, ora basta piangere altrimenti si perde troppo tempo. Tu volevi bene alla tua amica vero ? Vi vedevate nel suo alloggio ..” la domanda era delicata ma avevo bisogno di una conferma per spronare la ragazza a parlare senza più remore.

“ Si, commissario , ci amavamo , ma tu sai che queste cose al giorno d’oggi è meglio non sbandierarle. Andavo da lei una volta alla settimana con la scusante di farle avere gli ordini della De Matteis e i soldi pattuiti per il suo lavoro “.

De Luca arrivò con la tazza della camomilla poi si mise alla sua scrivania ed incominciò a trascrivere le  risposte.

“ Ho cercato di dissuaderla di proseguire con questo gioco, era troppo pericoloso. Mi disse che se volevamo andare via avevamo bisogno di molti soldi. Quel lavoro era pagato bene…disse inoltre che avrebbe  alzato  il prezzo, altrimenti sarebbe andata alla polizia  “.

Come immaginavo un ricatto finito male , molto male.

“ Vai avanti Rita “.

“ Cercai di farle capire che non avrebbero mai accettato una richiesta come la sua, quel Giodini .. è una bestia .. avrebbe messo a repentaglio non solo la sua vita ma anche la mia, ma era decisa ad andare avanti, prese carta e penna e scrisse la sua richiesta, poi mise il foglio in una busta,io dovevo solo consegnarla alla diretta interessata “.

“ In pratica ti lasciava fuori dalle grane , questo intendi dire ? “ feci la domanda anche se sapevo la risposta.

“ Si ! Consegnai la busta alla De Matteis, la vidi sbiancare…poi si allontanò e sentii che chiamava Giodini e pur parlando sottovoce , capii che le stava parlando della richiesta di soldi da parte di Tiziana “.

“ La morte di Oriella cosa c’entra in tutto questo ? “.

Guardò la finestra come se potesse darle un aiuto oppure essere un modo per scappare.

“ Una sera vide il camion che caricava la merce, uno degli uomini alzò la testa e notò un’ombra che li stava spiando. Chiamò il dottor Linsetti e indicò la stanza di Oriella…quel bastardo..non perse tempo a…”

Ora piangeva di nuovo , dicono che le lacrime aiutano a scaricare tutto il dolore che uno ha dentro di sé, chissà se poi è vero .

“ Tu sapevi cosa contenevano queste scatole ?”

“ No, devi credermi anche se immagino  fosse qualcosa che arrivava dall’ospedale “.

“ Capisco, Rita ascoltami ...nel pomeriggio sicuramente avrò l’ulteriore conferma di come e cosa la Stecco e la tua amica facessero uscire dagli ospedali  ed entro domani sera verranno arrestati tutti gli implicati in questa sporca faccenda compreso gli autori degli omicidi…”

La donna mi guardava e la sua domanda  era facile intuirla.

“ Posso darti la possibilità di non tornare in quella casa..basta solo che tu lo voglia , questo dipende da te “.

Ci pensò e poi rispose : “ Grazie commissario, ma una come me cosa volete che faccia nella vita ? “.

Dicendo questo si alzò e uscì dall’ufficio. Non intervenni per fermarla, in fondo al mio cuore sapevo che in parte aveva ragione, in uno stato dove patria e famiglia erano imperativi , una come lei era una reietta, una piaga sociale.

Tirdi arrivò con la corriera del pomeriggio, gli  spiegai di  come si era evoluta l’indagine  gli assicurai che entro domani sera avremmo arrestato i colpevoli.

“ Per questo ti ho fatto chiamare , ho bisogno di te, poi sei libero di tornare a Viù e chissà che non ci venga pure io , quel mio amico è da tempo che mi invita a casa sua “.

La conferma in merito alle mie supposizioni arrivarono quando ero nell’ufficio con il Questore e il Magistrato, con me vi erano  Tirdi e Perino.

“ Commissario , abbiamo il verbale dei due Direttori degli ospedali, confermano ciò che già sapevamo, la morfina presa veniva sostituita con altre medicine o addirittura con giornali “.

“ Possibile che i direttori non si accorgessero di nulla ? “ domandò il magistrato.

“ Si fidavano ciecamente dei loro impiegati i quali a loro volta non avevano dubbi sull’onestà degli addetti ai magazzini ..questa è stata la loro risposta “.

“Continui , la prego “ disse il Questore all’agente.

De Luca continuò dicendo che la merce veniva messa in altre scatole e portata al di  fuori degli ospedali senza che nessuno se ne accorgesse. Sulle scatole contenti la droga  compariva la scritta : prodotti scaduti  o altre diciture fasulle.

“ Di conseguenza , in ospedale rimaneva la merce fasulla e quella buona usciva per essere immessa al mercato nero …in sintesi è questo che le vostre indagini hanno appurato ? “ a parlare era il Magistrato.

Rispondemmo di si, portammo anche le prove delle varie persone implicate. De Luca ci aggiornò dicendo che alcuni operai addetti ai magazzini erano  stati arrestati ed di loro  uno aveva  già confessato .

“ Bene, Berardi , le farò avere il mandato di…”

Non finì la frase perché il telefono squillò. Il Questore rispose  e poi mi passò la chiamata , era la Malforti mi diceva che domani sera sarebbe arrivato il camion con la morfina : “ E’ il momento buono perché possiate arrestarli tutti..”.

Riferii ciò che mi aveva detto la donna, ovviamente mi chiesero se mi fidavo di questa persona , risposi di si senza tentennamenti.

“ Bene , allora le farò avere immediatamente l’ordine di arresto per questi delinquenti. Mi raccomando Berardi, se è possibile totale incolumità per lei e per i suoi uomini “.

“ Stia tranquillo signor Questore , è la mia priorità  “.

Uscimmo dall’ufficio e decidemmo subito un piano di azione, gli agenti dovranno essere in borghese, solo a cose fatte faremmo arrivare i nostri colleghi con le camionette in rinforzo .

Per non essere notati ogni gruppo sarebbe stato composta al  massimo da due o tre agenti e al segnale convenuto entreremo nella casa e  bloccheremo per un paio di isolati il tratto di strada  di via Bava, in modo che nessuno possa scappare.

 

Verso le otto e un quarto  di sera eravamo dislocati intorno alla casa d’appuntamento e  mezz’ora prima era arrivato il camion con la merce. Decidemmo di aspettare ancora una decina di minuti prima di entrare in azione.

“ Commissario , spero che ci paghino lo straordinario, visto che oggi è Festa “ esclamò uno degli agenti.

Sorrisi e risposi : “ Tranquillo, faremo in fretta e poi tutti a casa a festeggiare l’Immacolata “ .

 Guardai l’ora  :“  Ragazzi forza andiamo “ dissi a Perino e a Tirdi.

Stavamo avviandoci verso la casa quando De Luca disse : “ A voi non sembrano rombi di aerei  ? “ e guardò il cielo.

Ci fermammo in assoluto silenzio ,  i nostri occhi scrutavano verso  l’alto.

Il silenzio fu interrotto dalla sirena, gli alleati stavano bombardano.

“ Presto via di qui…dentro la chiesa ,  il portone è aperto.

 La gente entrava di corsa, andando a trovare rifugio nello scantinato.

“ Forza ,diamo una mano al parroco  ,  altrimenti qui si calpestano .”

Perino aveva ragione, diedi ordine di accompagnare gli anziani e bambini. Io e Tirdi rimanemmo fuori dal portone per aiutare la gente ad entrare .

Le prime bombe caddero con un fragore assordante, il carico di morte stava scendendo sulla città in tutta la sua brutalità, fumi  e incendi si alzavano in tutte le direzioni .

“ Devo andare a tirare fuori la Malforti …” dissi ad alta voce .

“ Commissario non faccia scemenze…dove vuole….” non finì la frase che una bomba centrò in pieno la casa, sventrandola come una lama che taglia il burro.

Urlai con quanto fiato avessi..mi liberai della stretta di Tirdi, ma un’altra bomba cadde a una cinquantina di metri dalle povere ragazze, le macerie si rovesciarono su quei pochi resti che rimanevano del bordello .

Mi accasciai sugli scalini della chiesa  piangendo come un bambino, avrei potuto salvare sicuramente la Malforti , bastava un mio ordine di arresto. Tirdi immaginò cosa pensassi e inginocchiandosi disse queste parole : “ E’ la mano del destino…contro quella non c’è nulla da fare “.

Non sopravvisse nessuno al numero 26 di via Bava né innocenti né colpevoli  e

il giorno dopo  Torino contò ben 212 morti.

       

                            Fine

                                              

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Vincitrice del Millennio

Post n°1897 pubblicato il 24 Marzo 2015 da paperino61to

 

Flavia Aiello della Uilm si dice "molto soddisfatta per come stanno procedendo i lavori a Mirafiori e sottolinea:

"Si delinea una fabbrica completamente diversa dal passato: luminosa, con ampi spazi, più a misura d’uomo. Le tecnologie, avanzate, anche dal punto di vista ergonomico e della sicurezza, sono state pensate per permettere ai lavoratori di operare con il minore sforzo possibile, venendo incontro anche alle persone di una certa età, aspetto importantissimo visto l’alzarsi dell’età pensionabile".

 

Dopo questa sua dichiarazione non vi sono più dubbi, a vincere la  " SUPERCAZZOLA DEL MILLENNIO "è la signora Aiello.

 

Mi sorge spontanea solo una domanda : " Ma quella famosa sera i suoi genitori si sono Impegnati nel fare il triccaballando oppure è stato tanto per fare ? " ...io opto per il tanto per fare.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963