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Messaggi del 17/09/2014

 

La Piola ( capitolo quarto )

Post n°1770 pubblicato il 17 Settembre 2014 da paperino61to

 

“ Perino , voglio che tu mi porti tutta la documentazione su Giovanni Fassio , dove lavora di preciso ( alla Fiat non mi basta è  piuttosto generico ) che mansioni ha, il tenore di vita, precedenti penali ammesso  ne abbia “ .

“ Va bene commissario “ dicendo così l’agente si stava avviando verso l’uscita dell’ufficio.

“ Aspetta un attimo , inoltre portami il fascicolo riguardante Calori, l’usuraio di Porta Palazzo. Credo che per  quest’ultimo sia facile trovare qualcosa  visto l’infame mestiere che fa “.

Uscito Perino  presi il telefono e chiamai la signorina Lenzi. Il telefono squillò a vuoto, non era in casa. Un gesto di disapprovazione comparve in me.

Che diavolo mi stava succedendo ?

La donna era diventata una presunta “ sospetta “ del delitto avvenuto e chissà , forse anche del furto commesso ai danni dell’ufficio postale.

Qualcuno disse che quando Cupido scaglia la sua freccia non guarda in faccia nessuno. Volevo scacciare questo pensiero dalla mia testa ma era difficile.  La verità pura e semplice è che mi ero innamorato di lei.

“ Commissario buongiorno , volevo avvisarle che il questore la desidera immediatamente “ .

“ Va bene arrivo subito , grazie Evani “ .

Andai nell’ufficio del questore, era parecchio tempo che non ci vedevamo . Non si era ripreso del tutto dalla morte della sua amata Titti per mano di quel maledetto Bergamini.

“ Buongiorno signor questore , mi desiderava ? “ domandai sapendo benissimo la risposta.

“ Buongiorno Berardi, si segga per favore. L’ho chiamata in merito all’indagine della morte avvenuta alla piola, ci sono novità ? “  .

“ Diciamo che l’unica novità vera è che la vittima non è mai stata sposata. Il perché andasse in giro a dire che lo era e soprattutto che si era separato rimane,  un mistero “ risposi.

“  Un bel mistero davvero allora,  invece per l’assassinio avvenuto ha qualche sospetto ? “.

“ Una cosa che mi frulla in testa da giorni è che il furto avvenuto un po’ di tempo prima in quell’ufficio  , c’entri con la morte di De Nardi “ .

 

 

Il questore mi guardò stupito e disse : “ Lei pensa a un basista , un complice  , vero ? Magari era il De Nardi ? “ .

“ Esatto signor questore, secondo me c’entrava la vittima e non poco. Secondo me era complice ma non solo lui, anche  un’altra persona….che forse sapeva o sa le cose ma è reticente a parlarne “ risposi con il cuore spezzato , sperando che non mi domandasse chi era l’altra persona.

“ Bene Berardi, ho fiducia in lei , non gli chiedo chi è l’altra persona ho notato l’incrinatura della sua voce su questa frase e i suoi occhi si sono abbassati mentre la diceva. Ricordi solo che la giustizia deve fare il suo corso . Ora vada pure e mi tenga aggiornato “.

“ Grazie signor questore, grazie molte . Senz’altro la terrò informato su eventuali risvolti“ . Dicendo così mi avviai alla porta ed uscii . Nel corridoio vidi Perino che usciva dal mio ufficio, aveva portato il fascicolo riguardante l’usuraio.

Passai un paio di ore a leggere le imprese di questo malfattore. Nato a Borgo San Dalmazzo nel 1884 , all’età di  dieci anni ha la sua prima denuncia per furto . A quindici anni finisce in riformatorio per avere aggredito due agenti di polizia, che l’avevano sorpreso a rubare in una villa. Si trasferisce a Torino nel 1924 , entra nella banda di Rotina ( banda di delinquenti della zona Parella ) , viene nuovamente arrestato ma il Podestà di allora intervenne e lo fece scarcerare. Si iscrive al partito fascista nel 1927. Da allora diventa “ intoccabile “. Gestisce un negozio di roba usata ( rubata ) e presta soldi a tassi altissimi. Di prove certe non ve ne sono , solo molti indizi che portano in queste direzioni.

“ Direi che è un curriculum di tutto rispetto “ dissi ad alta voce.

Tirdi che entrava in quel momento mi chiese di chi stessi parlando .

“ Del nostro benefattore Calori “ risposi.

“ L’usuraio ? “.

“ Esatto, sai che è iscritto al partito fascista dal 1927 ? “ .

“ Immagino che da allora le indagini su di lui si fermino davanti all’uscio del suo negozio vero ? “.

“ Già caro Tirdi, chissà perché la maggior parte della feccia finisce per iscriversi in quel partito o addirittura va nelle loro milizie ! “ ovviamente la risposta la conoscevamo entrambi .

 

“ Buongiorno dottor Stresi , che novità ci sono in merito all’avvelenamento di De Nardi ? “ domandai appena rientrato in ufficio.

“ Oh commissario buongiorno a lei. Per l’avvelenamento di De Nardi è stata usata la stricnina, su questo non vi è nessun dubbio ,  ma nelle due bottiglie requisite  che si trovavano sul tavolo in quel momento, nessuna delle due contiene il veleno “ rispose il medico.

“ Com’è possibile ? “ ero veramente stupito da questa cosa.

“ Questo non lo so Berardi, è lei il commissario ;  posso azzardare un’ipotesi , che la bottiglia contenente il veleno sia stata sostituita “ .

Rimasi in silenzio per un paio di secondi  poi ammisi che non era affatto azzardata come ipotesi. Chiesi a Stresi di mandarmi la relazione in merito all’autopsia e le analisi fatte alle bottiglie.

Tirdi era uscito , chiamai Perino e le dissi che dovevamo andare alla piola di via Frejus 12 . In meno di mezz’ora eravamo nel locale , era semi vuoto , solo un paio di clienti e nulla di più.

Il proprietario , tale Enrico Desio ci venne incontro.

“ Buongiorno , desiderate ? “.

“ Buongiorno , signor Desio , siamo della polizia. Si ricorda di me ? Sono il commissario Berardi “ .

“ Ah si, ora ricordo. Quel poveretto ammazzato vero ? Ma prego sedetevi , posso offrirvi qualcosa ? “.

“ No grazie , siamo in servizio. Siamo qui perché la vittima è stata avvelenata , hanno usato della stricnina, ma nelle bottiglie da noi sequestrate e fatte analizzare non c’era residuo di veleno “.

L’oste mi disse di non capire e dovetti ripetergli la frase aggiungendo che la bottiglia nel quale bevve De Nardi è stata sicuramente sostituita.

“ Ora vorremmo sapere da chi è stata sostituita, capisce caro Desio ? “.

L’uomo fece un assenso con il capo. Stette zitto un paio di minuti e poi disse : “ In quel momento la confusione è stata parecchia, non saprei dirle chi possa aver fatto quello che lei dice “.

“ Sicuramente la confusione e  lo spavento non ha aiutato , ma lei è sicuro che non ha notato nulla di strano ? Che so , un cliente andare  via con una bottiglia nascosta ? “.

 

L’oste si alzò un attimo per servire un cliente , poi ritornò seduto al tavolo .

“ Ci sto pensando , ma onestamente   non ricordo nessuno che se la svignò con una bottiglia  . Poi può essere, ripeto la confusione era tanta “.

Lo guardai in faccia mentre parlava, denotava sicurezza eppure qualcosa mi sfuggiva nelle sue parole. Le chiesi se eventualmente era stato lui o il suo dipendente a togliere le bottiglie da quel tavolo.

La risposta fu negativa, lui era andato al telefono per chiamare la polizia e il dipendente dal medico della farmacia.

Uscimmo dalla piola sapendo di aver fatto un buco nell’acqua.

“ Perino, qualcosa mi sfugge per quanto riguarda l’oste, non so perché ma ho come l’impressione che sia reticente , tu che dici ? “ domandai all’agente che era con me.

“ Posso provare ad indagare su di lui se vuole, a prima vista anche a me sembra una persona sfuggente, poco incline a dire la verità se devo essere sincero “ rispose mentre con la macchina stava svoltando in Piazza Statuto .

“ D’accordo  , vedi se riesci a trovare qualcosa su di lui, soprattutto chi frequenta  “.

In ufficio trovai la relazione fatta dal dottor Stresi, non aggiungeva nulla a quanto mi aveva detto al telefono.

Non era passato neanche un’ora da quando ero rientrato che Tirdi entrò trafelato urlando : “ Commissario , presto venga, hanno cercato di fare fuori la Lenzi “.

Scattai come una molla dalla sedia.

“ Tirdi , spiegati meglio , che è successo a Rosanna ? “ domandai mentre la macchina correva verso il luogo dell’incidente.

“ La Lenzi ha chiamato mentre lei era con Perino alla piola. Mi disse che era urgente, che voleva parlargli , si sentiva in pericolo e così andai io “.

“ Poi ? Vai avanti Tirdi non ti fare pregare e schiaccia sull’acceleratore per Dio ! “.

“ Andai all’appuntamento in via Balme, aspettai un bel po’ ma la signorina non arrivò. Decisi di andare al suo appartamento , bussai alla sua porta ma nessuno venne ad aprire così chiamai la portinaia per farmi aprire  . Quando entrammo vedemmo la Lenzi distesa sul pavimento …”

( Continua )

 

 

 
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