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Messaggi del 14/04/2015

 

Visitare Torino : La Sacra di San Michele

Post n°1909 pubblicato il 14 Aprile 2015 da paperino61to

 

Consiglio a chi non è mai andato di visitare il luogo che sto descrivendo. Rimane sopra Avigliana, è a circa 40 minuti di macchina da Torino, ed è veramente un posto magico.


              


La Sacra di San Michele è un complesso architettonico collocato sul monte Pirchiriano, all’imbocco della valle di Susa, è situato nel territorio del comune di Sant’Ambrogio di Torino  e appartiene alla diocesi di Susa. E’ il monumento simbolo del Piemonte e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino. Ristrutturato è stato affidato alla cura dei padri rosminiani.

Secondo alcuni storici, già in epoca romana esisteva, nel luogo in cui sorge ora l’abbazia in presidio militare che controllava la strada verso le Gallie ( Francia). Successivamente  anche i longobardi installarono un presidio contro le invasioni dei Franchi.


             


Per quanto concerne la data di fondazione della Sacra, alcuni studiosi sono orientati verso gli anni 999/1002, periodo secondo costoro nacque l’abbazia, mentre per altri si deve risalire a una decina di anni prima. In sostanza l’origine vera e propria della costruzione risale al tempo in cui visse il santo Giovanni Vincenzo tra la fine del X  e l’inizio del XI secolo.


            


Nei decenni successivi la struttura fu affidata ai Benedettini, che svilupparono progressivamente l’abbazia dando asilo ai pellegrini in transito e protezione alle popolazioni della zona. Nel XI secolo fu costruito l’edificio della foresteria, staccato dal monastero e in grado di accogliere i numerosi pellegrini .Un grande impulso fu dato dall’abate Adverto di Lezat ( diocesi di Tolosa ) chiamato da Ugo di Montboissier a dirigere il primo cenobio. L’architetto Guglielmo da Volpiano probabilmente realizzò il progetto della chiesa posta sopra le tre preesistenti.

Il Monastero nuovo , oggi in rovina, venne edificato sul lato nord e aveva tutte le strutture necessarie alla vita di molte decine di monaci: celle, biblioteca, cucine ,refettorio, officine. Di questo edificio rimangono solo dei ruderi affacciati sulla Valle di Susa.

               

Svetta su tutte le rovine della torre della bell’Alda ( leggenda popolare dove la donna per salvarsi dalla cattura dei soldati si buttò dal burrone pregando Dio piuttosto che farsi prendere. Le vennero in soccorso gli angeli e miracolosamente si salvò, per di dimostrare ai suoi popolani che non si era inventata la cosa, ritentò il salto ma per la sua vanità rimase uccisa).

L’Abate Ermengardo ( 1099/1131) fece realizzare l’opera più ardita di tutta l’imponente costruzione, l’impressionante basamento che partendo dalla base del picco del monte raggiunse la vetta e costituì il livello di partenza per la costruzione  della nuova chiesa. La nuova chiesa che è anche quella attuale, il lavoro durò a lungo e fu più volte interrotta causa delle difficoltà che si incontravano nella realizzazione .


      


Dopo 600 anni di vita benedettina, nel XVII scolo, la Sacra restò quasi abbandonata per oltre due secoli. Solo nel 1836 Carlo Alberto di Savoia, desideroso di fare risorgere il monumento pensò di collocare stabilmente una congregazione religiosa. Offrì l’opera ad Antonio Rosmini, giovane fondatore dell’Istituto della carità.

Papa Gregorio XVI nominò i rosminiani amministratori della Sacra e delle superstiti abbaziali. I padri rosminiani restato alla Sacra anche dopo la legge dell’incameramento dei beni ecclesiastici del 1867.

 

 
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