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Messaggi del 23/11/2015

 

Gita a Villa della Rosetta

Post n°2013 pubblicato il 23 Novembre 2015 da paperino61to

 

                        

 

Quando il nostro amico piumato riceve un invito di una dolce e splendida donzella come la nostra amica Sonia, non ci pensa due volte a partire per la tangente, pardon, per la tangenziale. In men che non si dica, il piumato si trova sotto la casa della suddetta amica.

L’invito direte, voi per che cos’è? Sonia è appassionata di fenomeni paranormali: luoghi infestati da fantasmi o presenze inquietanti, che si trovano nelle ville o castelli. Paperino lo sappiamo tutti che non brilla per coraggio, ma innanzi a sbatter di ciglia  femminili andrebbe a piedi persino sulla luna.

“ Eccomi qui, cara Sonia, pronto a combattere contro gli eco…eco…insomma quella roba lì”.

                  


“ Ciao, Paperino, si chiamano ectoplasma, son contenta che sei venuto, certo che vestito con tanto di tuta da palombaro del XVII secolo non è il massimo. I fantasmi non fanno del male alle persone e manco ai paperi”.

“ Non ti credo sai ? Se tu avessi avuto un bis bis bis zio anti juventino, anti comunista e anti metallaro non staresti tranquilla affatto, credimi sulle piume!”. 

                            


Sonia e i suoi amici partono per la villa della Rosetta, una dimora “ infestata” da presenze inquietanti. Il papero, essendo a digiuno da ore, pensa che si tratti della famosa pagnotta e allora entra in una panettiera, con piglio deciso urla: “ Vade retro fantasma, esci da questo involucro e indica la pagnotta sul bancone”.

Non ci vuole molto a capire che la negoziante si arma di scopa e inizia a menare il povero piumato. Chiarito l’equivoco,  i “ cacciatori di fantasmi “riprendono il viaggio e finalmente arrivano alla villa.

                      

La parola “ meraviglia “ è sulla bocca della compagnia, tranne per il papero, che non sembra tanto entusiasta di entrarci. Un urlo scuote la compagnia mentre stava per varcare il portone.  

“ Aiutooooo…..Helpppppppp….la morta mano…la mano del morto…il morto è vivoooooo”.

“Adelinaaaaaaa!” urla Sonia: “ Smettila di fare la mano morta, ricordati che lui ha già la sua paperina e tu sei fidanzata !”.

“ Lo so, ma volevo vedere se le sue terga erano morbidose come quelle del mio lui…quante storie per una manina”.

Finalmente i nostri eroi entrano nella villa e subito sono accolti da rumori sinistri. Uno dei cacciatori di fantasmi esclama:” Sembra…sembra…direi di sì, sembra il rumore di un carro attrezzi”.

                

Tommasino, l’altro maschietto del gruppo dopo il papero, ci pensa su un attimo e poi a squarciagola urla:” Bonino di un San Crispino, i vigili…mi stanno portando via la macchina” e scappa come un fulmine fuori da una villa.

Purtroppo per lui il vigile non abbocca ai suoi occhi azzurri: centoventi euro di multa per riprendersi la macchina.

Il tempo sta cambiando, la luna che prima era bellissima, si ricopre di nuvole nere. Il vento si alza all’improvviso e versi simili agli ululati dei lupi riempiono le stanze della villa.

“ Paperoooooo…che fai?” domanda Sonia, la quale si è ritrovata tra le braccia il nostro amico.

“ Non è come pensi te, lo giuro” riesce a rispondere prima che il rumore delle sue piume tremanti dalla paura ricopra gli ululati.

“ Bene ragazzi, io direi di mangiare qualcosina e poi di incominciare la caccia ai fantasmini, che ne dite?”.

Una voce risponde:” Si…tenera carne di papero con salsa di noci”:

Paperino guarda i suoi nuovi amici esclamando di non fare scherzi, ma nessuno di loro ha parlato gli rispondono.

Sonia indica con un dito la balconata. Una figura li sta osservando, sorridendo.

“ Non abbiate paura, sono il Conte Alberto Lambruschino detto il Senza Testa”.

Incautamente qualcuno del gruppo domanda il perché quel nome.


            

“ Perché un mio nemico ha pensato bene di tagliarmi la testa, ecco perché questo mio simpatico soprannome”. E per fare capire meglio il concetto, si prende la testa tra le mani. In un attimo ognuno dei presenti scappa in direzioni diverse. Paperino si nasconde in un vaso di fiori, ma per sfortuna sua un fantasmino romantico prende l’intero vaso per portarlo alla sua amata. La donna  ( anch’essa fantasma) annusa i fiori e solo in un secondo tempo si accorge che erano le piume del papero.

Povero Paperino, incomincia a correre come un matto, e dietro di lui il fantasmino romantico e la sua amata. Intanto gli altri cacciatori si ritrovano di nuovo nel salone.

Una musica in sottofondo giunge alle loro orecchie.

“ Chi…chi è che suona?”.

                        


“ E’ un certo Gigi di Napoli…è convinto di avere successo un domani che si reincarnerà, per ora rompe solo le scatole a noi” risponde il Conte.

“ Non potete ammazzarlo?” domanda uno dei cacciatori.

Il Conte Senza Testa, si limita a dire che è “ già morto” e di evitare di fare domante cretine.

Paperino ritorna dopo un paio di ore, stravolto e spiumato, i fantasmi erano riusciti ad agguantarlo. Adele gongolava alla grande nel vedere il roseo sederino del papero.

La serata passa velocemente tra vari scherzetti dei fantasmi della villa, il ticchettio del pendolo e le urla dei poveri cacciatori. Le telecamere cercavano invano di riprendere le scene, ma i fantasmi protetti inneggiano alla trattativa, in sintesi se tu mi paghi( bene ) io mi faccio riprendere. Alla minaccia dei cacciatori di fare arrivare la Camusso, i fantasmi fanno marcia indietro.

Non uno dei cacciatori riuscì a chiudere occhio quella sera, al grido di dolcetto o scherzetto, la villa era investita da fantasmi provenienti da tutta la regione. Ogni cacciatore aveva il suo da fare, per non soccombere. Solo al sorgere del sole, tutto questo svanisce e la calma ritorna.

                          

La luce del giorno filtrava attraverso le finestre illuminando le camere della villa, lasciando intravedere solo ragnatele e polvere sui mobili.

Il silenzio regnava, in quel luogo e mentre i cacciatori di fantasmi uscivano, una di esse esclamò:” Quando ritorniamo?”, immediatamente fu rinchiusa dentro, vennero a prenderla dopo un paio di mesi, fu lui a dire a quali rischi si andava incontro se Gigi il napoletano si reincarnasse per davvero.

“Allora, Paperino ti sei divertito?” domanda Sonia.

“Si…si…come non avrei potuto divertirmi…volevamo mangiarmi, spiumarmi, palparmi…si, potrei dire che mi sono divertito”.

Qualcosa sfiorò le terga del papero, il quale rimproverò Adele di smetterla, ma la signorina era in auto. A quel punto Paperino imitò l’urlò di Tarzan e ricominciò a correre, mentre una fantasmina apparve dicendo: “ Amore mio, mò vieni che ti palpo un po’, sorbole….aspettami amore arrivooooo”.

                          


Era donna “ Mortadella”, la cuoca della villa, si era invaghita del piumato e voleva sposarlo.

Come dite? Se si è salvato dal matrimonio? Un modo ci sarebbe per saperlo, andate a visitare villa Rosetta…e occhio alla “ mano morta”.

 

 

 
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