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poesie prose e testi di L@ur@

 

UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« Lilly e il ciliegio:" F...A me piace salutarti così. »

Lilly e il ciliegio:" Consiglio di guerra".

Post n°347 pubblicato il 01 Marzo 2012 da lascrivana

 

Consiglio di guerra

 

 

Madre natura non si accorse che stava girando in tondo nell'occhio del ciclone, tuoni e lampi si alternavano riempiendo l'aria di boati e fiamme spaventose, un fulmine finì per colpirla a un'ala e iniziò a precipitare avvitandosi su se stessa fendendo le nubi a velocità vertiginosa. Virò a poche decine di metri dal suolo e il folletto perse la presa alle irsute piume del collo del grosso volatile e precipitò nei pressi del ciliegio. Una corrente ascensionale potentissima trasportò lontano l'aquila che sul momento non si accorse di aver perduto il suo prezioso passeggero.

-Aio! Urlò stupefatto il folletto tenendosi il braccio dolorante, era atterrato sul palmo slogandosi il polso. - la casa di Lilly non è lontana - mormorò camminando a fatica controvento.

Ora il bello era farsi vedere dalla fanciulla.

-che fortuna, è alla finestra che guarda fuori. -

Il buio intorno si illuminò  attirando l'attenzione della ragazza col nasino schiacciato contro il vetro della finestra della cucina. Le tendine gialle a fiori bianchi ondeggiarono al vento quando spalancò i vetri per vedere meglio quel debole bagliore provenire dalla radura erbosa.

- Eddy!  - urlò col cuore in gola per l'emozione.

Il papà alzò il naso dal giornale che stava leggendo e poggiò la pipa di granturco sul tavolino rotondo, a fianco della scatola dei cioccolatini.

- cosa c'è Lilly, cosa hai visto la fuori con questa tempesta? -

- una luce laggiù vicino il ciliegio. Sono sicura che si tratta del mio amico folletto. Posso andare a vedere papi? -

Nicola,.  Così si chiama il suo papà.  Sorrise  e sospirò bonario.

- certo piccola, vai pure a vedere ma stai attenta che è buio. -

- grazie papà...- era già fuori che lo scorse a pochi passi nell'erba alta circondato da un nugolo di piccole lucciole intermittenti. Come la videro si diradarono e lei udì misteriosamente le loro vocine trasportate dal vento:

- arrivederci Eddy, ora che è arrivata la tua amica non hai piu bisogno di noi. -

- scusaci ma questo vento vuole strapparci le ali...addio Eddy.-

Cadde sull'erba sfinito col fiato corto.

- aiutami, sono ferito alla mano e ho tutte le costole ammaccate. -

- certo, ti porterò in casa mia e ti nasconderò nella casa delle bambole.

Protestò vivacemente,

- ho bisogno di un letto vero, non di una scatola di cartone! -

Lei lo prese in braccio e lo infilò nella tasca del grembiule per lavare i piatti.

- stai buono qui. Che  ti credi che faccio dormire la mia barbie in un letto finto? - 

Il padre la vide infilare di corsa la scala per il seminterrato e le urlò dietro:

- Tutto bene piccola? -

- si papi tutto bene, porto il folletto di sotto. E' ferito e devo curarlo. -

Sua madre sollevò lo sguardo dal centrino che stava ricamando a l'uncinetto.

- sei troppo permissivo con tua figlia, perché continui spronarla a credere in cose che non esistono, non sai che potrebbe farsi male?

Nicola si alzò e con un sorriso dolcissimo si chinò a darle un bacio sonoro sulla fronte.

- magari amore mio potessi rivedere il mio folletto. Purtroppo sparì il giorno che mio padre mi disse che ormai ero un uomo e dovevo farmi una posizione. Stai tranquilla cara, a nostra figlia non succederà nulla di brutto, è in buone mani te lo assicuro.

Il seminterrato aveva delle finestre dalla parte piu bassa del terreno, sull'altro lato della porta d'ingresso.

Lilly aveva appena finito di fasciare il polso del folletto e gli aveva anche spalmato dell'essenza di calendula sulla schiena e stava per rimboccargli le coperte quando sentì bussare alla finestra.

Incuriosita andò ad aprire e vide Betta coi suoi tre cuccioli che giocavano con comare lepre. Piu in là un riccio e una puzzola litigavano:

- stai dietro che ci appesti tutti.- poi videro e si azzittirono, Lilly sorrise:

- che bravi che siete, ma state tranquilli, Eddy sta bene. -

Betta si schiarì la voce, - non vorremmo disturbare cara ma dobbiamo parlare al nostro amico, possiamo entrare? -

La lepre diede man forte.

Si, portiamo dei messaggeri di madre natura, provengono dall'altro lato del bosco apposta per parlare con Eddy. -

La ragazza prese una sedia e la poggiò al muro sotto la finestra.

- certo, scendete ma senza far rumore, i miei potrebbero insospettirsi. - 

Il folletto sedette sulle ginocchia della ragazza, e la puzzola si avvicinò inquieta:

- su scendete prima che vi sbrano...e basta mi fate il solletiiico, hi,hi,hi. -

Qualcosa di molto piccolo saltò dalla testa dell'animale al ginocchio del folletto.

- toh! Delle pulci. Ma quante siete? E da dove venite? -

Eddy starnutì due volte e gli insetti presero a crescere fino a diventare grandi come un topo. Erano in cinque, bianche e pelose.

- fate schifo!- urlò Lilly - state lontane da me. -

Uno dei cinque, il piu giovane e prestante le saltò sulla testa gonfiando i muscoli.

- prendimi se sei capace! -

- basta! - urlò il folletto - allora cosa dovete dirmi di tanto importante? E lasciate stare la mia ragazza che altrimenti farete i conti con me!

Lilly voleva protestare ma non ce la fece, era troppo emozionante quello che aveva udito.

Ora  che era fidanzata con un folletto le avrebbe fatto vedere lei a Piergiorgio...si dimenticò persino di avere una pulce gigante sulla testa. E questa stava dicendo:

- ci manda madre natura per dirti che il mago nero ha spostato la sua azione a questo bosco e che dobbiamo prepararci a combattere.-

Qualcun altro bussò alla finestra, Lilly si alzò e aprì trovandosi di fronte un cinghiale nero:

- scusa è qui la festa?-

Questa volta Nicola si decise e aprì la porta dello scantinato mettendo fine alla riunione. Vide sua figlia giocare con la casa delle bambole, le finestre erano aperte ma dovette trattenere il respiro.

- che schifo, sembra che c'è un maiale qui dentro, devo decidermi a pulirci un giorno o l'altro. Ora basta giocare, a letto Lilly che domani ti aspetta la scuola. -

La figlia ubbidiente si ritirò e lui sedette vicino la casetta e sbirciò dentro la camera da letto. Eddy trattenne il respiro e si tirò su il lenzuolo a coprirsi la testa. Non era sicuro infatti che quell'uomo non lo avrebbe visto.

- buonanotte Eddy, guarisci presto e chissà, forse un giorno tornerai a fidarti di me...-  

 

 

 

Luvif 

 

 

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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