ricomincio da qui

Lilly e il ciliegio:"Il cavaliere errante".

-Eddy ... Eddy ,ma insomma che fine hai fatto? -

Lo cercai dappertutto,nella casetta delle bambole,in cantina, in giardino; frugai persino nei cassetti, pensando che forse voleva giocare a nascondino o magari per non farsi pizzicare da mamma mentre gironzolava per casa.

Ma di Eddy nessuna traccia.-

-Oh Eddy ... mi manchi terribilmente.

Mi manca scherzare con te e in particolar modo mi manca la tua magia . -

-Dai non fare così Lilly ! Non è la prima volta che parte in missione senza avvertire nessuno! -

-Dimmi la verità Pulzella ,tu non sei rimasta per dimenticanza con me ... ma perché lui ti ha detto di proteggermi fino al suo ritorno? -

-No,non è come pensi, o forse si.Lo sai gli elfi sono delle creature magiche e sensibili,mi avrà sicuramente trasmesso il suo ordine senza parlarne direttamente! Comunque sia lilly, sappi che sono felicissima di stare con te.-

-Oh grazie Pulzella ... sei tenerissima. -

Poi sorridendo aggiunsi:

-E' veramente strano essere amica di una pulce;solitamente viene rifiutata con ribrezzo da tutti .

Invece a me stai simpatica e ti voglio anche un gran bene!

-Te ne voglio tanto anch'io dolce Lilly -

-Però ora è il caso di metterci seriamente alla ricerca di Eddy; non hai idea di dove possa essere andato? -

-No Lilly, possiamo provare a chiedere agli amici in campagna prima di avventurarci nel bosco.-

-Ma Pulzella , io non so parlare con gli animali! -

-Hai già dimenticato che sono magica anch'io ... dai forza mettiamoci alla ricerca, userò la tua bocca per comunicare con gli animali della campagna. -

-Straordinario! Allora facciamo presto è arrivato il momento di metterci in cammino alla ricerca di Eddy prima che faccia buio. -

Ci avviammo verso le campagne incolte, era più facile che Eddy avesse attraversato quelle terre per recarsi in missione, era più facile gironzolare apertamente senza farsi vedere da ragazzi e contadini.

Bisognava fare attenzione a non rimanere con i piedi impigliati tra i rovi e a non graffiarci con la ruvida sterpaglia seccata dal sole.

Timide violette e piccole margheritine, facevano timidamente capolino tra le invasioni barbariche della gramigna, che tendeva a soffocare le piantine più belle e fragili.

Una rossa coccinella dalla punteggiatura nera, camminava su una larga costa di un cardo selvaggio.

                                                         L@ur@

 - Pulzella prese a saltellarle sulla testa,

- guarda su quella  quercia, è il nostro folletto e sembra che stia cercando qualcuno -

- hai ragione, è proprio Eddy. -

col cuore che rimbalzava nel petto per l'emozione la dolce Lilly prese a correre verso la sommità della collina dimentica dei calcatreppoli che le graffiavano le caviglie nude nei sandali di cuoio.

Il cavaliere errante

Eddy al bordo del campo arrampicato sulla cima di una giovane quercia scrutava tutta la vallata. Finalmente vide in lontananza i lunghi capelli disordinati di Lilly inseguire il vento. In men che si dica saltò dal ramo e le andò incontro. Era molto irritato.

- era ora che arrivavi, manchi solo tu. Pulzella ti ha detto la tua parte? -

- oops! -  Sentirono dalla sua testa. - scussa Eddy, ho dimenticato tutto. - 

- vabbè fa niente. Ti dico tutto io. -

Saltò sul  vecchio ciocco.

- gli animali sono tutti pronti nella vallata, abbiamo reclutato tutti i ricci, gli uccelli insettivori, le lucertole e i ramarri della regione, solo loro possono arrestare l'avanzare delle legioni del mago nero, le terribili termiti mutanti.

- e vero - disse pulzella saltellando sulla testa di Lilly - madre natura ha dovuto munire i nostri cari amici di armature dentate  per rompere le corazze delle termiti. -

Lilly aguzzò la vista, e vide la vallata sottostante in fermento, pullulante di tutte le specie di animali stranamente bardati e luccicanti, anche comare lepre sembrava che aveva rubato la pelle di un armadillo.

- vedrai che le distruggeremo in men che di dica .-

stava dicendo a Betta intenta a leccare i suoi cuccioli intimoriti da quel gran via vai. Finalmente la ragazza si decise a chiedere:

- cosa posso fare per aiutarvi? Posso avere degli stivali metallici per schiacciare le termiti? -

Eddy si grattò la testa pensieroso.

- posso fare di più, tu sarai addetta allo sputa fuoco, ma devi farmi un favore. -

- cosa vuoi che faccio? - interrogò curiosa sbattendo gli occhietti furbi dalle lunghe ciglia.

- devi convincere Piergiorgio e i suoi amici ad aiutarci-

Disse il folletto mordendosi le labbra per essersi lasciato convincere a questo dalla vecchia aquila. 

A Lilly caddero le braccia sui fianchi.

- non accetteranno mai, ora sono anche convinti che sono una strega. -

- di loro che cavalcheranno un drago d'oro per ciascuno e saranno muniti di superpoteri, ma solo se ubbidiranno ai tuoi ordini. -

" allora è sicuro che verranno" masticava fra i denti Lilly tornando sui suoi passi alla ricerca della combriccola. "dagli da menar le mani e sono tutti felici..."  bofonchiava irritata pensando a Piergiorgio  vestito da cavaliere errante.

- si, a cavallo di una pulce gigante ah,ah,ah. -

sghignazzava pulzella saltellando sulla sua testa.

Nicola sbirciando da dietro le tendine della cucina aveva visto lo strano movimento degli animali  e di sua figlia. Mosso dall'istinto si diresse fumando la vecchia pipa di granturco verso il vecchio ceppo di quercia, da dove aveva visto sua figlia andar via pochi istanti prima. Fece in tempo con la coda dell'occhio a veder fuggire via almeno due volpi e una lepre stranamente bardata.

- so che ci sei Eddy, per favore permettimi di aiutarti. - 

Non si rese conto di essersi inginocchiato e che una lacrima solcava il suo viso.

- cof, cof, vuoi soffocarmi con stò schifo di fumo? -

Nicola non credeva ai suoi occhi, il folletto era apparso. Cappellino da soldato degli alpini con una penna di falco pellegrino, camicia a quadri bianchi e righe verdi, blu e rosse, pantalone di jeans 501 e stivali camperos a punta. Al posto delle tradizionali bretelle portava una cinta di dolce e gabbana.

- tua figlia è tale e quale a te, alla tua età. -

- Già e spero che non commetta il mio stesso errore. -

guardò il folletto con gli occhi ancora umidi.

- potrai mai perdonarmi per quello che ti ho fatto Eddy? -

- figurati, sei solo cresciuto, ma nel tuo cuore sei rimasto sempre lo stesso sognatore di allora. Dai ora niente sentimentalismi, abbiamo un esercito di termiti mutanti da combattere. -

Nicola sorrise sicuro di se:

- se permetti amico mio ho quello che fa per te. -

- anche  io ho quello che fa per te. -

Tirò fuori la bacchetta e la fece sfrigolare puntantogliela contro e una strana pelle lo rivestì...

Luvif