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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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« Barnaby e FlaviaBarnaby e Flavia. »

Barnaby e Flavia.

Post n°973 pubblicato il 31 Marzo 2015 da lascrivana

Cinzia, appena scesa dall'auto, fu affiancata da un tizio che non avevo mai visto prima. Giubbotto scuro e occhiali da sole, non riuscii a distinguerne i tratti. La cosa mi apparve subito strana. Elaborai un piano sul momento, avrei dovuto fare in fretta. Approfittando del fatto che Melissa fosse intenta a chiacchierare con i colleghi, mi avvicinai al bancone e chiesi al barista due caffè d'asporto.

Non appena furono pronti, mi calcai per bene il cappello in testa e misi gli occhiali da sole.

Una volta all'aperto, mi avvicinai a loro. Lo strano tipo, non appena mi vide, mi si rivolse in maniera sgarbata.

-Ma chi è questo scemo? Chi ti ha detto di portarci il caffè?-

-Come? Lei non richiesto ragazzo bar?- risposi sgranando gli occhi.

-Ma vai a quel paese deficiente, io non ho chiesto nulla!-

Cinzia rimase in silenzio, allibita.

Fu l'intervento di Melissa a togliermi da quella situazione. 

-Ma che cavolo stai combinando Donny? Possibile che tu sia così imbranato?-

Strattonandomi per un braccio, farfugliò delle scuse affrettate, quindi mi trascinò via. Nel farlo, riuscii ad attivare l'opzione telecamera del cellulare, filmando così per qualche istante Cinzia e il misterioso personaggio.

 

Quella sera, dopo cena, guardai e riguardai più volte quei pochi secondi di filmato.

Ma, nonostante mi sforzassi, non riuscii a capire chi si nascondesse dietro quegli occhiali scuri.

Di certo, non si trattava di nessuno dell'azienda. Conoscevo ogni singolo dipendente, dagli stretti collaboratori all'ultimo dei magazzinieri. No, quell'uomo veniva da fuori, e conosceva Cinzia.

 

Dopo una doccia rilassante, dissi a Flavia che volevo farmi un giro a piedi. Due giorni di travestimento mi avevano già sfiancato, avevo bisogno di respirare e pensare.

Lei non fu molto d'accordo, ma dinanzi alla mia determinazione dovette soccombere.

-Non starò fuori molto, stai tranquilla. Tu piuttosto, stai vicina a Sandro, è anche più stressato di me-

Mezz'ora più tardi, costeggiavo il parco al centro della città. A quell'ora, solamente alcuni solitari avevano avuto la mia stessa idea. Chi portava il cane, chi si fumava una sigaretta, una coppia che discuteva animatamente, tutto molto normale.

-Barnaby-

La voce mi fece trasalire, mi immobilizzai.

Appoggiato a un lampione, l'uomo che avevo visto in compagnia di Cinzia, mi stava fissando intensamente.

-Credi davvero che non ti abbia riconosciuto, nonostante il tuo patetico travestimento?-

Paralizzato dalla paura, non riuscii a ribattere. Di contro, lui si staccò dal lampione e mi venne incontro. Nella mano destra, come per magia, era comparsa una rivoltella. Nera e lucida, sembrava un giocattolo.

Improvvisamente mi scossi. Non avevo mai amato la violenza, ma l'istinto di conservazione ebbe la meglio.

Lanciandomi in avanti, lo caricai a testa bassa. Colto di sorpresa, alzò il braccio puntandomi contro l'arma.

Lo colpii all'altezza dello sterno. Avvertii chiaramente una costola spezzarsi, mentre la mia testa, nell'impatto, sembrò dovesse scoppiare come un melone maturo.

Avvinghiati come due amanti, rotolammo sull'asfalto sino a una bassa siepe.

Seguirono alcuni di secondi di stallo in cui, entrambi, rimanemmo immobili.

Quando arrischiai a muovermi, mi accorsi che la rivoltella si trovava nella mie mani.

-Bastardo- ringhiò l'uomo con la voce incrinata dal dolore.

Il colpo partì subito dopo.

Laura e Danio.

 
 
 
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Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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