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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Nati nella famiglia sbagliata: piccolo eroe

Post n°1001 pubblicato il 15 Maggio 2015 da lascrivana

 

La felicità di trascorrere una vacanza con il bimbo, e con l'uomo che amavo, era però offuscata da quella forzata prigionia, oltre che da sensazioni decisamente negative.

Dal canto suo, John appariva più cupo e pensieroso del solito. Alle mie domande, rispondeva quasi sempre a monosillabi e, in alcuni casi, in maniera sgarbata.

Ed era in quei momenti che, nonostante l'amassi alla follia, lo detestavo per il fatto di farsi sottomettere così da Lucio.

-Non chiedermi nulla Agnese. Ci sono cose che non capiresti e che non potrei spiegarti. Godiamoci questi giorni, tutto il resto non conta- questo, era stato il discorso più lungo che le aveva fatto.

Era iniziata in questo modo la nostra piccola vacanza. Con l'ansia nel cuore e il timore che potesse accadere qualcosa di terribile.

 

Lo sguardo fisso sulla strada, Lucio guidava con prudenza. Al suo fianco, Carlo guardava fuori dal finestrino. Non aveva mai marinato la scuola, ma l'idea di rivedere Agnese e conoscere finalmente suo nipote, aveva avuto la meglio.

-Sono un maestro a falsificare le firme...- aveva riso Lucio.

-Ti farò io la giustificazione, i tuoi genitori non verranno mai a saperlo-

Il ragazzino si era tranquillizzato ma, dopo qualche minuto, si voltò a fissarlo.

-Non mi sembra la strada che porta a casa tua, dove stiamo andando? chiese timidamente.

Senza distogliere gli occhi dalla guida, Lucio rispose prontamente.

-Tua sorella e il bambino, si trovano nella nostra residenza appena fuori città, manca ancora poco-

Carlo rimase perplesso. Nonostante fosse a conoscenza della ricchezza dei Campisi, non aveva mai sentito parlare di un'altra residenza.

-Senti Lucio. Forse è meglio che mi riporti a scuola, sono ancora in tempo per arrivare in orario-

Rallentando vistosamente, il mafioso lo guardò minaccioso.

-Prima accetti e poi ti tiri indietro, che razza di ommemmerda sei picciriddu? La parola, è sacra per un uomo d'onore!- disse rabbioso. Spaventato da quella reazione, Carlo non replicò.

-Ti ho appena detto che siamo quasi arrivati, quindi statte zitto ok?-

Tornando a fissare la strada, il ragazzo annuì. Cinque minuti più tardi, lasciarono la strada principale per inoltrarsi in una sorta di carrareccia stretta e polverosa.

Sempre più preoccupato, Carlo sbirciò Lucio con la coda dell'occhio. Il mafioso appariva teso e nervoso. Mentre una mano teneva il volante, l'altra era scesa all'altezza dell'inguine.

-Co...cosa stai facendo...- balbettò appena.

Invece di rispondere, Lucio pigiò bruscamente sul freno.

Non avendo la cintura allacciata, Carlo fu catapultato in avanti con violenza. L'impatto della testa col vetro lo stordì, facendogli mordere la lingua. Il sapore del sangue lo terrorizzò oltremodo. Afferrando la maniglia della portiera, riuscì ad aprirla e a lanciarsi all'esterno. Cadde, si rialzò, fece alcuni metri e cadde di nuovo.

-Ah ah ah...picciriddu, dove credi di andare?-

Alle sue spalle, Lucio lo stava osservando divertito, le mani sui fianchi.

-Tu non puoi nemmeno immaginare da quanto tempo sogno questo momento, stronzetto- proseguì.

Nel contempo, le mani stavano armeggiando con la cerniera dei pantaloni.

-Puoi urlare quanto vuoi, non ti sentirà nessuno anzi, mi eccita ancor di più se lo farai-

Ma nessun suono uscì dalle labbra di Carlo. Shoccato e dolorante, osservò l'uomo liberarsi di pantaloni e slip, rimanendo completamente nudo.

-Adesso picciriddo, comincerai a farmi un lavoretto e attento, se solo tenti qualcosa di sbagliato, te ne pentirai amaramente-

Nel giovane scattò qualcosa. Il pensiero di ciò che stava per accadere gli ottenebrò la vista. D'improvviso, rabbia e furore s'impossessarono di lui, irrigidì i muscoli.

Lucio, sempre più eccitato, si era avvicinato e gli aveva afferrato i capelli.

-Avanti picciriddu, fai quello che devi fare e fallo bene- ghignò.

Costretto a mettersi in ginocchio, Carlo appoggiò gli avambracci sul terreno sassoso. La pietra, grossa e acuminata, sembrava attenderlo. Caricando il colpo, la indirizzò con forza verso i testicoli di Lucio.

Urlando di dolore, il mafioso mollò la presa mentre Carlo, velocissimo, corse verso l'automobile. Se solo ci fosse potuto arrivare, avrebbe potuto tentare la fuga. Anche se ancora senza patente, suo padre gli aveva insegnato a farlo.

Ansante per la tensione e lo sforzo, mise la mano sulla portiera e la spalancò.

Lo sparo, lo colse mentre la stava richiudendo. Osservandosi il petto, vide una macchia rossastra allargarsi a vista d'occhio. Non sentiva dolore, bruciore più che altro.

-Idiota!-

Lucio, una mano sui testicoli sanguinanti, gli si avvicinò. Sul volto, la smorfia di dolore e odio gli aveva deformato i lineamenti.

-Ti avevo avvisato ommemmerda! Nessuno può far questo a Lucio Campisi!-

Appoggiandogli la canna alla tempia, esplose il secondo colpo.

Danio e Laura

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Commenti al Post:
occhi_digatta
occhi_digatta il 15/05/15 alle 07:48 via WEB
Buongiorno credo di essermi persa un po' di cose ultimamente, si a volte si nasce in famiglia sbagliate. Un abbraccio e bravi a tutti e due. Serenella
 
 
lascrivana
lascrivana il 15/05/15 alle 09:17 via WEB
Una famiglia Mafiosa, è sempre una famiglia sbagliata.
 
 
contastorie1961
contastorie1961 il 15/05/15 alle 14:04 via WEB
Grazie Serenella, buona giornata :)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 15/05/15 alle 12:04 via WEB
Dramma nel dramma, i toni si fanno rosso fuoco, si accende la furia e il becero Lucio è un pazzo inarrestabile!!!! Ora il gioco si farà duro e vedremo gli sviluppi che mi aspetto fortemente reattivi e tragici. Ciao carissimi.
 
 
contastorie1961
contastorie1961 il 15/05/15 alle 14:05 via WEB
E quando il gioco si fa duro...i duri... Ciao Carlo, un abbraccio.
 
 
lascrivana
lascrivana il 15/05/15 alle 17:22 via WEB
E' un folle pedofilo. Tragiche storie, che qui sono frutto di fantasia; ma per alcuni, sono orribili realtà,
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 15/05/15 alle 14:11 via WEB
Cari Laura & Danio..Adesso il giallo si complica...magari Carlo non è morto..potrà svelare il segreto...Buon fine settimana scrittori!!
 
 
lascrivana
lascrivana il 15/05/15 alle 17:24 via WEB
Patty, Carlo è morto. Coai come accade a tanti ragazzi. Bisogna sempre ascoltare i consigli dei genitori. Ecco perché Renzo non voleva che Carlo avvicinasse i Campisi.
 
dinobarili
dinobarili il 15/05/15 alle 14:25 via WEB
Ciao Laura. Buon pomeriggio. Dino
 
 
lascrivana
lascrivana il 15/05/15 alle 17:24 via WEB
Ciao Dino.:-)
 
simona80psssss
simona80psssss il 15/05/15 alle 15:37 via WEB
Spettacolo...ragazzi la storia é sempre piú bella e appassionante....Complimenti!!
 
 
lascrivana
lascrivana il 15/05/15 alle 17:25 via WEB
Grazie Simona. A quanto pare, io e Danio, siamo inarrestabili nello scrivere.
 
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INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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