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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Messaggi del 12/03/2015

La curiosità di Rosalinda.

Post n°960 pubblicato il 12 Marzo 2015 da lascrivana

Igor, davanti a quelle mie inarrestabili lacrime, assunse un’aria costernata; non sapendo proprio come comportarsi. Con fare impacciato tolse un fazzoletto dal taschino e me lo porse.

- Coraggio Rosalinda, asciuga quelle lacrime e raccontami tutto-

La sua voce rassicurante mi spinse a confidargli tutto quello che era accaduto con Livio.

Lo sguardo d’Igor, inizialmente collerico, man mano che andavo avanti con il racconto, si tramutò in un’espressione di profonda tenerezza e compassione. Si comportò in una maniera a dir poco eccellente. Non esitò un attimo ad avvisare i miei genitori: incurante delle ripercussioni, che a causa dell’accaduto, avrebbero potuto avere sulla sua carica d’insegnante.

Non dimenticherò mai la sua audacia e la sua integrità morale. Non mancò nemmeno di dare una sonora lezione a Livio; non ci pensò due volte a dargli una scazzottata come si deve. Se non fosse intervenuto in tempo mio padre per fermarlo, lo avrebbe sicuramente mandato in ospedale.

Le botte prese da Igor, furono sufficienti per allontanare Livio definitivamente da me.

Nonostante il professore non avesse subito alcun rimprovero da parte della scuola: il mio atteggiamento nei suoi confronti cambiò radicalmente. Continuai ad amarlo in silenzio, senza mai più cercare di vederlo al di fuori dall’ambiente scolastico.

Anche se l’atteggiamento di Igor nei miei confronti era rimasto immutato, di tanto in tanto i nostri sguardi s’incrociavano in un crescendo di desiderio -forzatamente recluso.

Gli anni passarono velocemente; ed io conseguì il diploma a pieni voti.

Mi laureai in psicologia; mentre Livio si sposò qualche anno più tardi dall’accaduto: iniziando a bere e picchiando regolarmente la moglie.

Penso che l’essermi innamorata del professore, mi abbia impedito di fare l’enorme cavolata di fidanzarmi con Livio, che a parer della nonna, sembrava cosa fatta.

Chiaramente, la nonna, cambiò idea dopo aver saper saputo quello che aveva tentato di farmi; e anche lei ringraziò il cielo per essere stata distratta dalla mia cotta per Igor.

La mia curiosità, con il tempo, anziché regredire, aumentò; e la mia professione di psicologa mi aiutò a capire meglio certi atteggiamenti.

Avevo uno studio rinomato nel centro di Milano; e avevo in cura una buona parte della società benestante.

Non mancavo di offrire gratuitamente i miei servizi anche nei centri d’accoglienza delle persone disagiate.

La sofferenza psicologica che investiva i due diversi stili di vita, non era per nulla diversa: i ricchi, soffrivano nella stessa misura dei poveri.

Le differenti problematiche distavano le uni dalle altre, come dal cielo alla terra. A volte, ero colta da un profondo senso di disgusto e rabbia alla sola idea, che un soggetto che aveva avuto tutto e di più dalla vita, si drogasse e si comportasse nello stesso modo, di chi invece non aveva fatto altro che subire vessazioni e privazioni.

Di tanto in tanto, il mio studio era frequentato da coppie in procinto di divorziare per un ultimo tentativo di riconciliazione. E fu proprio a un incontro di questi che il destino mi fece ricomparire davanti Igor.

Inizialmente partecipò alle sedute solo la moglie: la professoressa Lidia Lamberti. Mi confessò la titubanza del marito in merito all’esito di queste sedute: ostinatamente contrario all’idea che fosse qualcun altro a risolvere i loro problemi.

Dopo diverse insistenze con Lidia, finalmente riuscì a convincere il marito ad accompagnarla.

Quando entrarono nel mio studio, rimasi alquanto stupita nello scoprire che il marito di Lidia, non era altri che il mio buon vecchio e amato professore: Igor Komanov. Il solo rivederlo mi riportò indietro di dodici anni. Notai con piacere che non era cambiato per nulla; al contrario il tempo lo aveva reso ancora più affascinante. 

Ci scambiammo uno sguardo carico d’interrogativi, prima di salutarci con una certa riluttanza: quasi ci sentissimo colpevoli di esserci conosciuti prima. La moglie non poté fare a meno di rimanere sconcertata davanti alla nostra espressione, e intervenne prontamente togliendoci il disagio delle presentazioni.

-Dal vostro sguardo, ne deduco che voi due vi siate già conosciuti?-

-In effetti… si- 

Risposi prontamente a Lidia, per poi porgere la mano a Igor, sfoderandogli un sorriso piacevolmente sorpreso.

-Che piacere rivederla professore! Devo ammettere che il tempo non è stato per niente tiranno con lei. E’ rimasto tale e quale a come me lo ricordavo -.

Lui strinse la mia mano con una presa calda e forte e ammiccando leggermente gli occhi si complimentò per la mia scelta riguardo agli studi; e per gli eccellenti risultati ottenuti.

Nonostante l’incontro mi avesse suscitato un certo effetto: riuscì a rimanere il più professionale possibile per tutta la conversazione. Al termine della seduta, prima di congedarli, chiesi a Igor di poter avere un incontro a quattr’occhi. Avevo intuito che lui avesse molto di più da dirmi, di quanto non potesse fare alla presenza della moglie. 

Fortunatamente acconsentì subito. Una volta usciti fuori, cercai di analizzare la mia richiesta di volerlo incontrare da solo.

Non tardai a darmi una risposta, i miei sentimenti per lui non erano cambiati; in tutto questo tempo non ero riuscita a dimenticarlo, perciò avevo evitato qualsiasi relazione seria con qualsiasi altro uomo.

Di fronte a questa rivelazione non potevo di certo continuare ad analizzare la coppia: sarei stata di parte! E la cosa non era di certo professionale! Mi sentivo persino in colpa a desiderare che il loro matrimonio si sfasciasse definitivamente.

Laura

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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