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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

Per chi volesse leggere la storia"Un passo indietro per farne uno avanti" sin dalle prime pagine;basta cliccare sui link.

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Messaggi del 17/03/2015

La curiosità di Rosalinda.

Post n°965 pubblicato il 17 Marzo 2015 da lascrivana

Uscito dalla doccia, Igor, si recò nella stanza da letto. L’idea era di mettersi il pigiama e rilassarsi un po’ fino all’arrivo di Lidia. Il bip continuo del cellulare, segnalava che c’era un messaggio in arrivo. Si avvicinò al basso comodino in vetro resina trasparante, dal design moderno, e gli diede un’occhiata. Oltre al messaggio rilevò una serie di chiamate perse da parte di Rosalinda.

 

 

 

Il trillo del cellulare, mi fece sobbalzare; finalmente Igor aveva visto le chiamate.

Emisi un momentaneo sospiro di sollievo, e schiacciai il tasto verde con l’icona della cornetta.

-Pronto Igor-

-Ciao Rosalinda; ho visto le tue chiamate. E’ successo qualcosa-

-Igor, non c’è tempo da perdere; tua moglie sta ritornando a casa. Nel tardo pomeriggio si è recata da me facendo dei discorsi insensati; dandomi così motivo di pensare che la sua scelta come psicologa non sia stata casuale. Io penso che abbia premeditato il tutto per avere delle risposte certe e procedere secondo un disegno perverso della sua mente malata-

- Di preciso che cosa ti ha detto?-

-Non posso raccontarti tutto poiché non abbiamo molto tempo,e dobbiamo agire in fretta. Che sei in pericolo è certo! Vestiti e trova il modo di uscire da casa prima del suo arrivo. Vieni al mio studio che insieme troviamo una soluzione-.

 

 

 

Chiuso il cellulare, Igor aprì il cassetto del comò, e tirò fuori la tuta da Jogging e si vestì velocemente. Si mise un paio di scarpette e si avviò verso il portone d’ingresso. Il rumore dell’auto di Lidia che entrava nel cortile, lo costrinse a indietreggiare.

Doveva prendere tempo trovando il modo di distrarre la sua attenzione.

Velocemente salì le scale che conducevano al piano superiore; si diresse verso il bagno adiacente alla stanza da letto e aprì la doccia. Poi si recò nuovamente al piano di sotto e si chiuse nel bagno vicino lo studio.

Attese che sua moglie varcasse la soglia, e saltò fuori dalla finestra del bagno che si affacciava sul cortile dietro casa.

Una volta fuori, si avviò velocemente e di soppiatto verso il cancello d’uscita.

Sapeva che era impossibile raggiungere a piedi lo studio di Rosalinda; così pensò bene di rifugiarsi in un vecchio portone del centro e chiedere a Rosalinda di raggiungerlo. Prima di nascondersi, ebbe l’astuzia di prendere il numero civico e il nome della via, almeno sarebbe stato più facile per lei rintracciarlo.

 

 

 

Mi misi in macchina e mi recai nel luogo che Igor mi aveva indicato. Aveva fatto bene a non prendere l’auto; in questo modo la moglie avrebbe avuto meno possibilità di rendersi conto che era scappato.

Per evitare di girare invano, parcheggiai la macchina in seconda fila e chiamai Igor.

Mi raggiunse velocemente, guardandosi intorno come un animale braccato.

Era pallido come un cencio; e tremava visibilmente: un po’ per il freddo, trovandosi solo con una tuta leggera; e un po’ per paura di quello che sarebbe potuto accadere se io non l’avesse avvisato.

 

 

 

-Igor, tesoro, dove sei?-

Chiamò Lidia a gran voce recandosi al piano superiore.

Sentendo l’acqua del bagno scorrere, pensò che il marito fosse sotto la doccia.

- Ah, amore mio, così mi rendi tutto più facile-

Pensò ad alta voce Lidia; in effetti, ucciderlo sotto la doccia, le avrebbe dato modo di lasciare meno segni di combutta e meno tracce di presunto omicidio. 

Lo avrebbe colto alla sprovvise e gli avrebbe dato una mazzata in testa con il pesante vaso di cristallo, che si trovava sul comò bianco laccato, in perfetta sintonia con il resto del mobilio in stile moderno. Prese il vaso con una mano e se lo portò dietro la schiena; con l’altra aprì silenziosamente la porta. Si avvicinò alla doccia e aprì il portello in vetro opaco. 

Rimase di stucco quando si rese conto che la doccia era vuota.

-Dannato figlio di puttana che fine hai fatto?-

Rimise il vaso a posto e si recò al piano inferiore cercandolo invano dappertutto; persino in cantina.

Andò in garage, e vide che la macchina era ancora al suo posto. E poi calcolò che non aveva sentito nessun’auto allontanarsi e di conseguenza doveva per forza essersi spostato a piedi. In quel caso raggiungerlo sarebbe stato un gioco da ragazzi. Rientrò in casa e prese la borsa con le chiavi della macchina.

-Ti scoverò ovunque tu sia maledetto! E finalmente potrò liberarmi della mia ossessione-.

Lidia era consapevole che Igor era il suo male; e che se voleva prendere pace, doveva disintegrarlo. 

Lui l’aveva fatta troppo soffrire con il suo amore per Rosalinda. Rintracciarla era stato facile: Rosalinda Boromei è una donna di successo e molto conosciuta. Aveva finto di aver bisogno del suo aiuto per riconciliarsi con il marito, e in questo modo aveva ottenuto la risposta che aspettava da anni.

In effetti, Igor, si era rivelato di essere il bastardo che aveva sempre immaginato fosse. Non ci pensò un attimo a recarsi da solo nello studio di Rosalinda e tradirla.

L’odio e la rabbia si erano tramutati in pura follia. Lo sguardo brillante di Lidia si rivestì di una luce cattiva. I suoi occhi fissi e dementi puntavano dritti sulla strada.

Laura

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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