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Messaggi del 11/02/2017
Post n°1346 pubblicato il 11 Febbraio 2017 da lascrivana
Rosalia riconobbe l’imponente sagoma di Giorgio da dietro i vetri della sala d’aspetto. Ansiosa, si domandò perché esitasse tanto prima di raggiungerla. Fu assalita da uno spasmo angoscioso, le viscere le si annodarono e iniziò a tremare. Qualcosa era andato storto, ne era più che certa. Quando Giorgio finalmente si decise a varcare la soglia, trovò una Rosalia che lo fissava scossa e dubbiosa, rendendosi subito conto che il suo sguardo preoccupato non la rasserenava di certo. Quella vipera di Giada era riuscita ancora una volta a rovinare tutto. Fu con un enorme sforzo che si stampò un sorriso sul volto e le comunicò la bella notizia. -L’intervento è stato un successo, presto tuo padre potrà tornare a guardare la sua splendida figlia - La notizia le riempì il cuore di gioia, al punto che, riconoscente, mancò poco che gli si buttasse ai piedi per ringraziarlo. Sicuramente non era il luogo adatto per lasciarsi andare in effusione e baci, e Giorgio dovette accontentarsi di stringerle affettuosamente le mani e baciarla sulla fronte. Rosalia premette con forza la fronte sulle sue labbra morbide, l’angoscia aveva lasciato il posto alla felicità, tuttavia una piacevole sensazione al basso ventre le disse che desiderava quell’uomo, lo desiderava con tutta se stessa. Riusciva a eccitarla solo con il tocco carezzevole delle sue mani, lunghe e affusolate. Sembravano quelle di un pianista, e invece erano ancora più abili, poiché avevano salvato parecchie vite umane. All’improvviso comprese di non essere degna di stare con un luminare di successo. Lo considerava quasi un padreterno, e le sembrava impossibile che Giorgio potesse provare qualcosa per lei. Fu quasi con un senso di colpa che si staccò e chinò il capo. -Grazie- mormorò appena, quindi uscì dalla sala.
Giada lasciò la clinica più infuriata che mai. Dopo la scenata nello studio dell’ex marito, era passata davanti alla sala d’aspetto e l’aveva vista, la sua rivale. Quasi senza rendersene conto, si era nascosta in un angolo e aveva aspettato l’arrivo di Giorgio. Ciò a cui aveva poi assistito le aveva tolto anche l’ultimo residuo di dubbio: erano amanti. Nonostante lo sguardo offuscato da un sentimento di odio e vendetta, rimaneva sempre una bella donna, e le occhiate dei maschi che incrociò mentre si recava al parcheggio ne erano una chiara testimonianza. Anche arrabbiata, si muoveva con grazia felina, una pantera pronta a tendere un agguato. Quella donnetta da strapazzo, come aveva fatto Giorgio a perdere la testa per lei? In ogni caso, Rosalia non sapeva ancora di essersi messa in un brutto guaio, poiché non avrebbe mai mollato la presa. Salita in macchina, prese il cellulare dalla borsetta e digitò un numero. -Ciao Daniel, avrei un lavoretto per te. Sei disposto a darmi ancora una volta una mano?-
Ascoltando la risposta, un sorriso beffardo le si dipinse sul volto, mentre una luce maliziosa balenò nello sguardo cupo.
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