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UN PASSO INDIETRO PER FARNE UNO AVANTI.

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Messaggi del 12/01/2018

Il bisogno di essere umani

Post n°1483 pubblicato il 12 Gennaio 2018 da lascrivana

Sofia guardava con tristezza il padre; la sua arroganza era pari alla sua presunzione, e il potere lo faceva sentire invincibile.

Negli anni aveva accumulato così tanto denaro da potersi comprare persino l’amicizia, l’amore, la dedizione e la riverenza.

Le persone si vendono per bisogno, per necessità di sopravvivenza, per ambizione e per vanagloria. Tra tutti gli individui, preferiva quelli che si vendevano per bisogno -almeno avevano una loro dignità; ma chi lo riveriva solo per soddisfare la propria vanagloria, gli faceva più pena di suo padre.

Erano uomini che non conoscevano religione e sentimento; vivevano alla mercé dell’apparenza e del successo … non avrebbero mai potuto capire il desiderio di Sofia di trovare un’identità fuori da quelle mura.

E per evadere da quell’ambiente venale e falso, scelse una località più povera per cercare di trovare un po’ dignità umana; che nel suo ambiente natio sembrava essere sconosciuta.

Riuscii a inserirsi nella vita di una famiglia povera, legando un’affettuosa amicizia con Elena: figlia di contadini che erano vissuti in miseria e ignoranza.

Si rese conto che chi meno ha, molto offre di se.

Sofia conobbe Elena alla stazione, proprio il giorno del suo arrivo in quel paese raccolto come un piccolo presepe ai piedi della montagna.

Elena, vedendo l’espressione spaesata di Sofia, non esitò un attimo per avvicinarsi e chiederle se aveva bisogno di aiuto.

Una reazione inaspettata per Sofia, di solito la gente non fa nemmeno caso a chi si sofferma alla stazione; ma in un paese piccolo che si sa tutto di tutti, non poteva di certo passare inosservata.

Sofia accettò volentieri la mano di Elena, chiedendole se per caso poteva indicarle la strada per recarsi a uno dei più vicini alberghi.

-Starai mica scherzando? Non hai letto sulla guida turistica che in questo paese non ci sono alberghi?-

Sapere che in quel paese non c’erano alberghi, spiazzò Sofia, che cercava di consolarsi chiedendo se ci fosse almeno una pensione.

-Te l’avrei detto se ci fosse stata una pensione. Il guaio è che fino a dopodomani non parte neanche un treno. E non chiedermi se ci sono affittacamere, perché ti dico subito di no-.

L’espressione spaventata di Sofia, impietosì Elena, che non sapeva proprio come aiutarla.

-Potresti ospitarmi in casa tua? Ti pagherò profumatamente-

Azzardò a dire timidamente Sofia.

-In casa mia? Ma non abbiamo stanze per gli ospiti! I pochi letti a disposizione sono già occupati dai miei fratellini-.

Gli occhi grandi e scuri di Elena, si specchiarono in quelli limpidi e azzurri di Sofia, e istintivamente capirono che potevano fidarsi l’uno dell’altra; poiché a Elena qualche soldino in più faceva comodo, e a Sofia premeva non dover essere costretta a passare la notte in quella stazione desolata.

Per la prima volta, in quella misera stazione, Sofia capì l’importanza della pietà, della gentilezza, dell’altruismo e della preghiera. Capii anche perché tra tutti i parassiti che circondavano la casa di suo padre, prediligeva la classe bisognosa.

Il bisogno ti rende umano e sensibile … ti fa capire che l’onnipotenza non esiste; e che presto o tardi, tutti ci troveremo ad aver un bisogno disperato dell’altro; lo stesso bisogno d’amore che qualche mese più tardi lesse negli occhi di suo padre, chiaramente dopo aver smosso mari e monti per trovarla. 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: lascrivana
Data di creazione: 19/09/2010
 
 

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