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Un blog creato da ClaudiaLemmi il 22/01/2014

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Guadagna scrivendo, ma non scrivere un libro!

Post n°1 pubblicato il 22 Gennaio 2014 da ClaudiaLemmi
 
Foto di ClaudiaLemmi

"Per scrivere un libro nel terzo millennio ci vuole una smisurata superbia. Basta entrare in una biblioteca comunale e guardare le vetrine di un cartolaio per capire che il mondo non ha bisogno di un volume in più."

Luigi Pintor, Il nespolo, 2001

Il problema di molti aspiranti scrittori è proprio questo. Pensare che il mondo non potrebbe sopravvivere un giorno di più senza la loro unica, ineguagliabile e inimitabile opera. Credere di aver avuto "l'idea del secolo" che farà scivolare Dante Alighieri al secondo (che dico, al terzo!) posto non appena il manoscritto toccherà il tavolo del primo editore. 

I castelli sono destinati a crollare per l'aspirante scrittore che non viene degnato nemmeno di una risposta o, nell'ipotesi leggermente migliore, si sente chiede qualche centinaio di euro per auto finanziare la pubblicazione del suo romanzo (vale a dire che l'editore non è disposto a investire un euro su di lui). 

La verità è che la citazione di Luigi Pintor rispecchia la sacrosanta verità. Sono stati pubblicati così tanti libri, che non ci è dato di leggerne nemmeno lo 0,00001% di tutti quelli presenti in Italia (meglio non mettere in ballo il mondo intero!). Cosa ci da il diritto (e l'arroganza) di credere che il nostro manoscritto possa veramente essere il caso editoriale dell'anno? 
Beh, un caso editoriale dovrà pur esserci no? Si, ma guardiamo in faccia la realtà: 1 italiano su 3 desidera fare lo scrittore. Tu, io, siamo quel caso su tre. Perché se leggi questo articolo, probabilmente vorresti fare della scrittura il tuo mestiere. 

Pessimista? Si. 

Ma non tutto è perduto. Scrivere e guadagnare è possibile, ma non sempre è possibile scrivere nella forma che vuoi. Pubblicare un libro probabilmente è il tuo sogno nel cassetto  e, ad accompagnarlo, ci sono tre o quattro manoscritti la, a prendere polvere. Purtroppo per avere successo nel mondo dell'editoria (intendo il successo vero, che ti permetterà di VIVERE con la scrittura e basta) vi sono poche possibilità: 


- Sei davvero più bravo di Alighieri, Manzoni ecc... tuttavia, dovrai avere anche una certa dose di fortuna nel trovare un editore che si renda conto della cosa. 


- Sei un VIP. Anche se scrivi da cani e non hai ancora capito quel punto (.) che si trova dopo una parola e prima di una lettera con la Maiuscola a cosa serve, verrai pubblicato e VENDERAI. Semplicemente perché un nome famoso è già di per se una pubblicità ottima e perché la gente è curiosa di sapere cosa gira nella testa di quel VIP, non nella tua. 


- Raccomandato + Talento. Se conosci l'amico del figlio del cugino di tuo padre, colui che è proprietario di una casa editrice e SA come lanciare bene il tuo libro, allora pubblicherai, ma dovrai avere anche una certa dose di talento.

- Trovi l'argomento di "punta". Parla di love-story tra adolescenti e catturerai l'attenzione di una bella fetta di popolazione. Scrivi un nuovo saggio sul pensiero platonico e.... il risultato è scontato.  

- Crei un (decimo di) capolavoro che agli occhi dell'editore risulta essere un libro scoop che attirerà l'attenzione dei media e potrà fargli entrare nelle tasche un bel po di soldi. Gli argomenti migliori, come dimostrano i fatti, sono quelli a sfondo sessuale. 

Guadagnare con le pubblicazioni dei nostri libri è difficile, vivere di questo stipendio è quasi impossibile, un onore riservato a pochissimi. Ci sono così tante SCHIFEZZE stampate su carta che non possiamo non aver ancora capito. Di tutti i libri realmente pubblicati, solo pochi (in paragone si intende) avrebbero dovuto salvarsi dal cestino dell'editore. 

"Occorrerebbe per la penna, come si usa per ogni micidiale strumento, il porto d'armi..."

Gesualdo BufalinoBluff di parole, 1994

Ma ho capito una cosa. L'ho capita con l'esperienza. La scrittura non è solo pubblicare un libro. Si può scrivere in molti altri modi. Si può scrivere come? Possiamo fare i giornalisti, i giornalisti pubblicisti o più semplicemente gli articolisti. Possiamo lavorare sulla carta stampa delle riviste o sul web, non importa. Fatto sta che sempre di scrittura si parla.  Alcuni mesi di gavetta e accontentarci di guadagnare pochi spiccioli per un articolo sono i primi passi, ma l'importante è mettere la firma, la nostra firma. E poi... si tratta di fortuna, talento, capacità o semplicemente voglia di imparare e mettersi alla prova. Accettare la sfida. 


Questo blog è destinato alla scrittura, è destinato a coloro che vogliono scrivere ma non (ancora) un libro. Coloro che vogliono parlare delle loro passioni, scrivere di banalità o di argomenti "importanti" senza dover necessariamente superare la scrivania dell'editore. A tutte quelle persone che, come me, VOGLIONO scrivere per il web.  

 

 
 
 
 
 
 
 

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