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La porta d'Europa: LAMPEDUSA

Post n°10 pubblicato il 09 Agosto 2011 da blue_scubaworld

Già dall'aereo si può vedere quanto particolare è l'isola... l'estremità dell'Italia, il punto più a sud di tutta l'Europa, una piccola perla con alte scogliere che precipitano a picco in un mare cobalto da un lato, e dall'altro bianche spiagge che fanno risplendere l'acqua di un verde smeraldo che sembra irreale.

Il porto turistico è un via vai di imbarcazioni con i giovani mozzi scalzi che lasciano biglietti ai passanti proponendo il giro dell'isola in barca invogliandoli con la frase "quest'anno prezzi stracciati!". Poi qualche diving che propone immersioni alla scoperta dei fondali del Mediterraneo. Il porto vecchio invece ha l'odore tipico e pungente del mare, al mattino vediamo i pescatori che scaricano le stive e si urlano l'un l'altro frasi in un dialetto per me incomprensibile, i bambini raccolgono le sardine che cadono dalle casse, e le mettono nelle buste di plastica per portarle a casa, uno corre incontro al papà appena rientrato per fargli vedere il polpo preso da poco. Si passa davanti alle pescherie che fanno bella mostra di enormi tonni e pesci spada presi al largo. Un po' più avanti invece, verso la fine del molo, si trova l'ospedale delle tartarughe gestito da alcuni volontari del WWF. Qui vengono curate e accudite e infine rimesse in libertà. Si può leggere la storia di ognuna di esse, e la maggior parte è li a causa dell'uomo: hanno ingerito ami o buste di plastica. Ancora una volta in pochi devono riparare il danno fatto dai più. Poi le calette... ognuna è un angolo di paradiso... l'Isola dei Conigli lascia senza fiato per la sua bellezza, così come Cala Pulcino, Cala Croce e tante altre... due parole vorrei spenderle per cala Maluk, dove Luciano, un bizzarro 80enne ha fatto della cala il suo "centro sociale", regalando talismani e amuleti e invitando la gente a scrivere pensieri sui sassi e incitando a dibattiti di attualità dando libero sfogo alle sue idee condivisibili o meno.

Io sono li per godermi il mare a 360 gradi, quindi ogni giorno esco in gommone con i ragazzi del diving per fare immersioni: i fondali sono molto vari, si passa dalle secche, alle pareti a piccole grotte. I pesci osservati... bhè... dire che c'è di tutto sarà banale ma rende l'idea: grosse cernie, corvine, pesci pappagallo, tartarughe e addirittura gli squali all'isolotto di Lampione. In navigazione invece non manca l'incontro con i delfini!
Mi lascio tentare anche dal giro in barca e qui si fa il bagno in delle calette spettacolari con un'acqua così trasparente da togliere il fiato. Il pranzo poi è favoloso: specialità siciliane da leccarsi i baffi!! E per concludere la giornata in bellezza una volta scesi a terra si va con l'auto fino alla scogliera più alta dell'isola, all'estremità ovest di Lampedusa per vedere il tramonto.... un'esplosione di rosso quando il sole si tuffa in un mare color bronzo...
Alla sera poi la passeggiata in via Roma è d'obbligo: gente che guarda vetrine e bancarelle, altri che sorseggiano coktail o granite siciliane seduti ai tavolini dei vari bar ascoltando musica dal vivo...

Lampedusa è un'isola fantastica che è stata ingiustamente penalizzata a causa degli ormai noti avvenimenti di questo ultimo periodo. Quello che arriva nelle case degli italiani è l'immagine di un'isola che ormai è solo un rifugio per gli immigrati clandestini, e non c'è niente di più falso!! Non si vedono immagini tipo sbarco in Normandia, non ci sono clandestini a spasso per l'isola, non c'è nulla di tutto questo! Quei poveretti vengono recuperati al largo, sbarcati, e subito trasferiti al centro di accoglienza, che se ne sta nascosto nell'isola, e poi vengono o rimandati in patria o smistati nelle varie città italiane con le navi che partono da una delle calette. Non voglio addentrarmi nella questione "immigrazione", non è assolutamente questa la mia intenzione... quello che vorrei è dare un volto più veritiero a questa isola che vive solo di pesca e turismo, e quest'ultimo a causa del costante martellamento da scoop giornalistico è calato dell'80% durante questa stagione estiva creando problemi non da poco a chi vive solo di quello che guadagna durante l'estate... non ho interesse di nessun tipo, solo che parlando con i Lampedusani ho avvertito un grande senso di sconforto per come stanno andando le cose, oltre al sentirsi abbandonati da un governo che non sta facendo nulla per dargli una mano.

 

Alcune foto qui: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1488362746683.46737.1762385333&l=d281467f10&type=1

 

 
 
 

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Post n°9 pubblicato il 31 Marzo 2011 da blue_scubaworld
Foto di blue_scubaworld

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Messico, febbraio 2011

Post n°8 pubblicato il 23 Febbraio 2011 da blue_scubaworld
Foto di blue_scubaworld

 

Era da anni che sognavo i celi azzurri, la sabbia bianca e l'acqua turchese del Mar dei Caraibi, la prima volta che sono stata in Messico mi sono innamorata di quel posto... e ancora non andavo sott'acqua; poi proprio li ho scoperto le immersioni, e più avanti le immersioni in grotta... e i cenotes, quei buchi di acqua trasparentissima nel bel mezzo della foresta sono sempre stati un miraggio che pareva lontanissimo.... fino alla settimana scorsa!

Il giorno dopo il mio arrivo mi avvio con Alessandro verso uno dei cenotes più famosi della zona: il Dos Ojos. Faremo un giro tranquillo, un "cavern", per dare la possibilità anche ad un altro sub in viaggio con me di vedere un po' di mondo sommerso. Si arriva alla grotta percorrendo una strada sterrata piena di buche, Alessandro ferma un attimo il pik up e mi mostra una grotta che sta esplorando, l'ingresso dall'esterno è simile a quello di Fontanazzi, mi racconta com'è la grotta e poi proseguiamo verso il punto di immersione. C'è parecchia gente, e il posto è attrezzato con tavoli di pietra per le attrezzature, e scalinate che portano all'acqua. Scendendo i gradini non sto nella pelle, e quando finalmente scorgo il cenote non può che scapparmi uno wow. Una grande caverna fa da contorno allo specchio d'acqua più limpido e trasparente che ho mai visto. Alessandro ci spiega come si svolgerà l'immersione, poi torniamo all'auto e disegna una piantina della zona per rendere meglio l'idea. E' arrivato il momento di preparare le attrezzature e di andare in acqua. Ancora non mi pare vero: semistagna e niente guanti!! 

Iniziamo l'immersione seguendo il filo e mi fa piacere vedere che al contrario delle grotte "turistiche" italiane qui anche il percorso "cavern" è sagolato. La grotta è incredibile: ambienti vastissimi, stalattiti e stalagmiti ovunque, e giochi di luce veramente bellissimi, nel punto di massima progressione ecco un coccodrillo con in bocca una barbie... che buffo! Proseguiamo ancora facendo un giro ad anello fino a tornare all'uscita... c'è poco da dire se non wow!!

Dopo una sigaretta e qualche chiacchiera io e Alessandro ci prepariamo per la seconda immersione. Qui mi sono resa conto di che razza di labirinto è li sotto, dalla sagola "cavern" Alessandro effettua un jump fino a beccare un'altra linea, seguiremo quella. Mi guardo attorno e vedo altre sagole che prendono diverse direzioni, tutte naturalmente ben marcate e con ben chiara la direzione d'uscita, l'unica cosa che mancava secondo me è la distanza dall'ingresso, infatti trovavo un po' strano non capire bene dove fossi, ma i sistemi di sagolatura e di posizionamento del filo sono diversi rispetto ai nostri...  sul fondo c'era della sabbia bianca, che anche se veniva alzata con qualche pinnata maldestra ricadeva immediatamente lasciando pressochè invariata l'incredibile trasparenza dell'acqua. Poco prima del primo terzo ho chiamato il fine immersione, e stando davanti ho davvero apprezzato l'impianto luci nuovo da casco... praticamente da radiografia... ottimi acquisti prima della partenza!! Usciamo dall'acqua, ancora non ci credo di essere stata li sotto... immersione stupenda!!

Il giorno dopo eccoci al cenote Minotauro. Il posto è meno turistico, molto più spartano... mi piace fin da subito! L'ingresso è diverso da Dos Ojos, si tratta di un laghetto molto piccolo in mezzo alla giungla. Non ci sono altri sub, arrivano solo degli anziani messicani a darsi una rinfrescata. La parte iniziale della grotta è una specie di tunnel dove non ci si passa in più di uno per volta e con un paio di "strettoie", sentivo sbattere le bombole e ho tirato una craniata con il casco sia all'andata che al ritorno nello stesso identico punto.. che ridere! Sul fondo c'era del sedimento bianco che però sembrava roccia. Ci ho messo un dito per tirarmi e invece sono affondata con quasi tutta la mano. Mi scappa un'imprecazione, guardo dietro ma vedo che già si sta posando sul fondo, in più Alessandro mi fa capire che la visibilità al ritorno non subirà variazioni nemmeno se mi ci metto d'impegno ad arare il fondo. Meglio così! Abbiamo fatto una bella progressione sulla sagola principale e poi un jump fino ad una diramazione, anche qui è un labirinto niente male! Dal tunnel all'improvviso sbuchiamo in una sala di notevoli dimensioni che ha un gioco di stalagmiti e stalattiti che somigliano a canne d'organo... stupendo! A circa 300-350m di progressione chiamo il rientro. Di aria ne ho ancora una valanga, ma non mi va di strafare,  perciò iniziamo a tornare indietro. Mi godo lo spettacolo della roccia bianca e dei riflessi che crea con la luce delle nostre lampade, davvero una gran bella immersione!

Altro giorno altra immersione! Eccoci a Tajama-hà. Il primo è un giretto cavern molto tranquillo in modo che anche il mio amico possa godersi un altro cenote. Abbiamo fatto un giro da un cenote all'altro (ci sono due buchi comunicanti), in prossimità dell'ingresso i giochi di luce sono veramente uno spettacolo. Ho visto per la prima volta l'aloclino, è la zona dove l'acqua dolce si mescola a quella salata, da quel che ho capito si ha intorno ai 10-12m.. è veramente un effetto molto particolare! La grotta in questa zona fa moltissimi yoyo, toccando la profondità massima di 13m scarsi e la minima di un paio. Veramente un bel giro.

Seconda immersione! Questa volta soltanto io e Alessandro, quindi giro più impegnativo. Siamo entrati da un altro ingresso, avevamo davanti un gruppo di dir che stavano facendo un corso e procedevano al rallenty.. inoltre muovendo le pinne creavano turbolenza e mischiavano l'acqua dolce all'acqua salata nel punto di aloclino con il risultato che noi ci vedevamo ben poco. Abbiamo qundi deciso di superarli, e poi, come da programma, abbiamo fatto un jump su un'altra sagola. Ad un certo punto siamo arrivati in una sala piena si stalattiti e stalagmiti crollate.... impressionante!! Proseguendo abbiamo fatto un altro jump e ci siamo ritrovati in una sala enorme, con le nostre torce non si riusciva a vedere il lato opposto o le pareti circostanti, poco dopo ho chiamato il fine immersione. Al ritorno stavo davanti io, l'aloclino mi disturbava la visibiltà, ho preso in mano il filo e ho proseguito lungo la via del ritorno, poi ho alzato lo sguardo e ci ho visto limpido, l'ho abbassato ancora ed era torbido.. che figata! Ho passato il rientro a fare la deficente guardando in su e giù.... quando basta poco per divertirsi... :D

Ultimo cenote! El Toh. La grotta all'inizio non mi ispirava molto, la visibilità non sembrava un gran che se paragonata alle altre, il fondo e le pareti erano piuttosto scure... poi invece mi sono ricreduta, e la grotta ha ampiamente superato le mie aspettative. Questa volta sono stata io davanti, ho eseguito due jump e sistemato gli indicatori di direzione sotto la supervisione di Alessandro. Fa tutto un altro effetto stare davanti in un luogo sconosciuto. Dopo circa 350m di progressione chiamo il rientro, e poco dopo mi si spegne la torcia principale.... la tentazione di sbatterla sul pavimento fino a farla funzionare o romperla del tutto era forte... che scocciatura!!!! Ma pazienza, arrabbiarsi non serve, procedo sulla via del ritorno con le luci del casco accese, recupero i reel utilizzati per i jump e usciamo dall'acqua. 

Immersioni strepitose! Una meglio dell'altra! Già non vedo l'ora di tornare laggiù!!

 

Un grazie di cuore ad Alessandro Reato per aver permesso di realizzare questo sogno!

 

 

 

Alcune foto qui:   

http://www.facebook.com/album.php?aid=34922&id=1762385333&l=7663378a8d

 
 
 

OFFERTISSIMA CORSO NITROX!!!!

Post n°7 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da blue_scubaworld
Foto di blue_scubaworld

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immersione tra i mulini

Post n°6 pubblicato il 24 Novembre 2010 da blue_scubaworld
Foto di blue_scubaworld

Partenza sabato mattina presto con un gruppo di amici. La destinazione è Capodacqua, nel parco Nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo e l'obiettivo è effettuare un paio di immersioni in un laghetto artificiale dove ci sono i resti di un paesello... in realtà si tratta di un colorificio e un paio di mulini.
Arriviamo verso l'una e dopo un ottimo pranzo a base di specialità abruzzesi, alle 16 ci avviamo verso il laghetto, l'appuntamento con la guida è li per l'immersione notturna.
Ascoltiamo il briefing in cui ci viene spiegata la storia del posto: si tratta di costruzioni che risalgono al 1400 e che sono finite sotto una decina di metri d'acqua in seguito ad un invaso, per una diga, negli anni '60
Entriamo in acqua e iniziamo l'immersione.... nonostante il buio ci colpisce la trasparenza dell'acqua, che sarà di almeno una 20ina di metri in orizzontale. Incontriamo grosse trote addormentate sul fondo e gironzoliamo in mezzo alle rovine del colorificio e uno dei mulini... l'immersione è molto suggestiva ma non rende in pieno come di giorno.
Usciamo dall'acqua e mentre smontiamo le attrezzature apprendiamo che purtroppo anche il paesello sommerso ha subito i danni del terremoto: uno degli archi più belli è crollato, e il resto delle costruzioni, già traballanti (all'epoca sono state realizzate pietra su pietra senza materiali "collanti") ora lo sono anche di più. Ma questo è niente in confronto al dramma che hanno affrontato quelle persone e all'angoscia che ancora si avverte nella loro voce quando raccontano di quella notte....

L'indomani alle 10.30 altro tuffo, questa volta con il sole! Faremo un giro più lungo, andremo verso sinistra dirigendoci verso le chiuse per visitare i resti di uno dei due mulini di cui ancora si vedono le pale, e poi ci sposteremo nella parte più bella, dove c'è l'altro mulino e il colorificio. Il giorno prima non ci eravamo sbagliati: la visibilità è davvero impressionante! La guida ci accompagna in un susseguirsi di stanze, muri diroccati, archi, alberi fossile. Guardiamo divertiti gli uccelli scendere sott'acqua in apnea e mangiare l'erbetta che cresce sott'acqua. Riemergiamo dopo circa 45 minuti molto soddisfatti di quest'immersione così diversa dal solito.
Sicuramente un bel week end! Da rifare!

PS: consiglio vivamente ai subacquei quest'esperienza.... l'immersione è davvero valida, in più si da il proprio contributo ad una comunità che ha davvero bisogno di risollevarsi dopo il dramma subito...

 

Alcune foto qui:

http://www.facebook.com/album.php?aid=28438&l=ccb88e3dae&id=111785472193607

 

 

 
 
 
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