pensieri

sono io

 

RITROVARTI

Ritrovarti è stato bello

con te

i tramonti sono più rossi

e tra le nuvole crescono laghi.

Galleggiano nel silenzio

ronzii d’insetti

fruscii magnificati

e noi scopriamo isole

spiagge dorate da invisibili soli

insenature stranamente familiari

e maree di madreperla lambiscono

ignote rive

dove un giorno andremo.

k.g.

 

 

 

  Curiosando nel web ho trovato l'albero cche mi rappresenta ...

 

Secondo l'astrologia Celtica  se_ forse_mai   è

 

L'albero Rowan,

La sensibilità ...

 

 

  

 Piena di allegria e incanto, dà senza aspettative, le piace richiamare l'attenzione, ama la vita, le emozioni, non riposa e le piacciono perfino le complicazioni, è tanto dipendente come indipendente, ama piacere, è una persona artistica, appassionata, emozionale , buona compagna, non dimentica.

 Quasi quasi ... 

 

 

GRAZIE !

delle parole dette e di quelle non dette,

di avermi forzato la mano, quasi costringendomi a mettermi in gioco,

della tua contagiosa spontaneità,

di avermi fatta sentire amica,

di avermi fatta sentire donna,

di avermi dato un pò di serenità.

 

FORSE TORNERANNO...

Citazioni nei Blog Amici: 78
 

IL CUORE CHE RIDE

La tua vita è la tua vita.
Non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
Stai in guardia.
Ci sono delle uscite.
Da qualche parte c’è luce.
Forse non sarà una gran luce, ma la vince sulle tenebre.
Stai in guardia.
Gli dei ti offriranno delle occasioni.
Riconoscile, afferrale.
Non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
E più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
La tua vita è la tua vita.
Sappilo finché ce l’hai.
Tu sei meraviglioso, gli dei aspettano di compiacersi in te.

 C. B.

  

 

LA DISPERAZIONE...

In un giardinetto su una panchina
C'è un tale che vi chiama se passate
Ha un paio d'occhialini un vecchio abito grigio
Fuma un piccolo sigaro è seduto
E vi chiama se passate
O più timidamente vi fa un cenno 
Non bisogna guardarlo
Non bisogna ascoltarlo
Ma tirar dritto
Fingere di non vederlo
Fingere di non averlo neppure sentito
Passare via frettolosi
Perchè se lo guardate
O se gli date retta 
Vi fa un suo cenno e niente nessuno
Vi può impedire di sedergli accanto
Allora vi guarda in faccia vi sorride 
Facendovi soffrire atrocemente
E lui continua il suo sorriso
E voi stessi sorridete esattamente
Di quel sorriso
Più sorridete e più soffrite
Atrocemente
E più soffrite più sorridete
Irrimediabilmente
Restando fissi là
Come congelati
Sorridendo sulla panchina
Bambini giocano a due passi da voi
Passanti passano
Tranquillamente
Uccelli volano
Volano via da un albero
Si posano su un altro
E voi restate là 
Sulla panchina
E già sapete bene
Che non potrete più
Giocare come quei bambini
Sapete che non potrete più
Passare come quei passanti
Tranquillamente
Né che mai più potrete volar via
Lasciando un albero per l'altro
Come quegli uccelli.

Jacques Prévert

 

AREA PERSONALE

 

AMORE CHE VIENI, AMORE CHE VAI

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai

e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai

venuto dal sole o da spiagge gelate
venuto in novembre o col vento d'estate
io t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore che vieni , amore che vai
io t'ho amato sempre , non t'ho amato mai
amore che vieni , amore che vai.

fabrizio de andré

 

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VERRÀ LA MORTE E AVRÀ I TUOI OCCHI

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.

Cesare Pavese

 

Per il mio cuore

Per il mio cuore basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,
ciò ch'era addormentato sulla tua anima.

In te è l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada alle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.

Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi di nave.
Com'essi sei alta e taciturna.
E ti rattristi d'improvviso, come un viaggio.

Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
mi son svegliato e a volte emigrano e fuggono
uccelli che dormivano nella tua anima. basta il tuo petto,
per la tua libertà bastano le mie ali.
Dalla mia bocca arriverà fino al cielo,
ciò ch'era addormentato sulla tua anima.

In te è l'illusione di ogni giorno.
Giungi come la rugiada alle corolle.
Scavi l'orizzonte con la tua assenza.
Eternamente in fuga come l'onda.

Ho detto che cantavi nel vento
come i pini e come gli alberi di nave.
Com'essi sei alta e taciturna.
E ti rattristi d'improvviso, come un viaggio.

Accogliente come una vecchia strada.
Ti popolano echi e voci nostalgiche.
mi son svegliato e a volte emigrano e fuggono
uccelli che dormivano nella tua anima.

Pablo Neruda

 

 

 

Messaggi di Agosto 2017

 
 

INFO


Un blog di: se_forse_mai
Data di creazione: 20/01/2008
 

 

 

COPYSCAPE

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Se ho usato testi che provengono da altre fonti ne ho citata la provenienza. Quando ho prelevato foto o immagini dal web l’ho fatto perchè ritenevo in buona fede fossero di pubblico dominio. Se così non era avvisatemi e e le rimuoverò immediatamente

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i testi di cui non è citato l'autore e quasi tutte le foto pubblicati in questo blog sono nati da me e sono parte di me. se a qualcuno interessano, vorrei che prima di copiarli lo chiedesse e se pubblicati ne venisse citata la provenienza. grazie

 

 Per te amore mio



Sono andato al mercato degli uccelli
E ho comprato uccelli
Per te
amor mio
Sono andato al mercato dei fiori
E ho comprato fiori
Per te amor mio
Sono andato al mercato di ferraglia
E ho comprato catene
Pesanti catene
Per te
amor mio
E poi sono andato al mercato degli schiavi
E t'ho cercata
Ma non ti ho trovata
amore mio.

Jacques Prévert

 

ULTIMI COMMENTI

Il dolore per la perdita di un amico così caro è...
Inviato da: lightdew
il 03/08/2023 alle 10:38
 
Ti abbraccio :*
Inviato da: jackwiz
il 06/06/2023 alle 13:15
 
L'ebbrezza che si prova in corsa è indescrivibile. Ma...
Inviato da: fin_che_ci_sono
il 07/01/2023 alle 15:34
 
Molto carino. il coraggio di partire dovrebbe essere...
Inviato da: marabertow
il 30/10/2022 alle 11:31
 
se... forse...
Inviato da: se_forse_mai
il 07/08/2022 alle 09:26
 
 

POTESSERO LE MIE MANI SFOGLIARE

Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.

Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.
Più lontano di tutte le stelle
e più dolente della dolce pioggia.

T'amerò come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sarà tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!

federico garcia lorca

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

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Sogno


Ride ancora il tuo corpo all'acuta carezza
della mano o dell'aria, e ritrova nell'aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.

Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell'aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l'alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell'alba non torna?

Si sarebbe premuta al tuo corpo nell'aria
quella fresca carezza, nell'intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell'alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L'avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.
Dormivi leggera
sotto un'aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l'acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è piú ritornata, dal nulla, quell'alba?

cesare pavese


 

Canzone d'autunno

I singhiozzi lunghi
dei violini d'autunno

mi feriscono il cuore
con languore
monotono.

Ansimante
e smorto, quando

l'ora rintocca,
io mi ricordo

dei giorni antichi
e piango;

e me ne vado
nel vento ostile

che mi trascina
di qua e di là

come la foglia
morta.

Paul Verlaine

 

SARA

Disteso su una duna guardavo verso il cielo,
ai tempi in cui i nostri figli erano piccoli e giocavano sulla
spiaggia.
Arrivasti dietro di me, ti vidi passare
Eri sempre così vicina ed a breve distanza

Sara, Sara,
Cosa mai ti ha fatto cambiare idea?
Sara, Sara
così facile da osservare, così difficile da definire

Mi sembra di vederli ancora giocare con i loro secchielli nella
sabbia,
correre verso l'acqua per riempirli
Mi sembra ancora di vedere le conchiglie cadere dalle loro mani
mentre si seguivano l'uno dietro l'altro sulla collina

Sara, Sara,
dolce e casto angelo, dolce amore della mia vita,
Sara, Sara,
gioiello raggiante, mistica sposa

Dormivamo nei boschi accanto ad un fuoco nella notte,
bevevamo rum bianco in un bar del Portogallo,
loro giocavano alla cavallina ed ascoltavano Biancaneve,
tu andavi nel supermarket a Savanna-la- Mar

Sara, Sara,
E' tutto così chiaro, non potrei mai dimenticarmene,
Sara, Sara,
amarti è la sola cosa che non rimpiangerò mai

Mi sembra ancora di sentire il suono di quelle campane
Metodiste,
mi ero curato e ce l'avevo appena fatta
Restai in piedi per giorni al Chelsea Hotel
per scrivere "Sad-Eyed Lady of the Lowlands" per te

Sara, Sara,
Dovunque andremo non ci separeremo mai
Sara, Sara,
stupenda signora, carissima al mio cuore

Come ti ho incontrato? Non lo so.
Un messaggero mi inviò in una tempesta tropicale.
Eri lì in inverno, luce lunare sulla neve
ed in estate sul Lily Pond Lane

Sara, oh Sara,
Sfinge Scorpione in un vestito di calicò,
Sara, Sara,
ti prego di perdonare la mia indegnità

Adesso la spiaggia è deserta
tranne che per un pezzo di una vecchia nave che giace sulla riva.
Mi hai sempre risposto quando ho avuto bisogno del tuo aiuto
Mi hai dato una mappa ed una chiave per la tua porta

Sara, oh Sara,
affascinante ninfa con un arco ed uno strale
Sara, oh Sara,
Non lasciarmi mai, non andartene mai

Bob Dylan

 

Come pesano

Come pesano queste giornate!
Non c'è fuoco che possa scaldare,
non c'è sole che rida per me,
solo il vuoto c'è,
solo le cose gelide e spietate,
e perfino le chiare
stelle mi guardano sconsolate
da quando ho saputo nel cuore
che anche l'amore muore.

Hermann Hesse

 :::::::::::::::::::::::::::::::

Stanco d'amore

Nei rami s'addormenta cullando
il vento stanco. La mia mano
lascia un fiore rosso sangue
morire lacerato sotto un sole rovente.

Ho già visto fiorire e morire
molti fiori;
vengono e vanno gioie e dolori,
e custodirli nessuno può.

Anch'io ho sparso
nella vita il mio sangue;
non so però, se mi dispiace,
so solo, che sono stanco.

Hermann Hesse

 

Risveglio


Lo ripete anche l'aria che quel giorno non torna.
La fìnestra deserta s'imbeve di freddo
e di cielo. Non serve riaprire la gola
all'antico respiro, come chi si ritrovi
sbigottito ma vivo. E' finita la notte
dei rimpianti e dei sogni. Ma quel giorno non torna.

Torna a vivere l'aria, con vigore inaudito,
l'aria immobile e fredda. La massa di piante
infuocata nell'oro dell'estate trascorsa
sbigottisce alla giovane forza del cielo.
Si dissolve al respiro dell'aria ogni forma
dell'estate e l'orrore notturno è svanito.
Nel ricordo notturno l'estate era un giorno
dolorante. Quel giorno è svanito, per noi.

Torna a vivere l'aria e la gola la beve
nella vaga ansietà di un sapore goduto
che non torna. E nemmeno non torna il rimpianto
ch'era nato stanotte. La breve finestra
beve il freddo sapore che ha dissolta l'estate.
Un vigore ci attende, sotto il cielo deserto.

Cesare Pavese

 

 

Io ti chiesi

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.

Hermann Hesse

 

 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

BARBARA

 

Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua su Brest
E t'ho incontrata in rue de Siam
E tu sorridevi, e sorridevo anche io
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
Non dimenticare
Un uomo si riparava sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
Grondante rapita raggiante
Gettandoti tra le sue braccia
Ricordati di questo Barbara
E non volermene se ti do del tu
Io do del tu a tutti quelli che amo
Anche se non li ho visti che una sola volta
Io do del tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara, non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
Sul tuo viso felice
Su questa città felice
Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
Sul battello d' Ouessant
Oh barbara, che cazzata la guerra
E cosa sei diventata adesso
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco acciaio e sangue
E lui che ti stringeva fra le braccia
Amorosamente
È forse morto disperso o invece vive ancora
Oh Barbara
Piove senza tregua su Brest
Come pioveva prima
Ma non è più cosi e tutto si è guastato
È una pioggia di morte desolata e crudele
Non è nemmeno più bufera
Di ferro acciaio sangue
Ma solamente nuvole
Che schiattano come cani
Come cani che spariscono
Seguendo la corrente su Brest
E scappano lontano a imputridire
Lontano lontano da Brest
Dove non c'è più niente

 Jaques Prévert 

 
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