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Appunti dal mondo dei segugististi e della caccia

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IL SEGUGIO ITALIANO

Post n°24 pubblicato il 01 Luglio 2011 da sergiococchi

Ho letto un articolo su una rivista nazionale venatoria,che parlava del segugio italiano,con l'intervista ad un appassionato selezienatore della razza...... Non metterò il nome della rivista e nemmeno l'autore dell'articolo,perchè è un giornalista che stimo e di cui sono amico,ma sinceramente credo che questo sia il più brutto pezzo che egli abbia scritto,il riferimento non è alla capacità di esporre dell'amico,ma le cose aberranti e contradditorie che vi sono in esso contenute e che riguardano il segugio italiano.

Una breve presentazione avverte che in italia è stato pocciato tanto e che ognuno si è creato il proprio segugio,quasi una giustificazione per la presentazione del protagonista,che ammette che per riuscire ad ammutare si è fatto ricorso al cane francese,con i nostri cani ,si andava solo a singolo o al massimo in coppia. Si compiace che oggi molti abbiano tanti cani e mute numerose,Alla faccia dico io con questi cagnoni capaci solo di abbaiare la passata per farne uno dei nostri,bisogna metterne insieme 5 e avolte non bastano. Cagnoni grossi che niente hanno a che fare con il nostro segugio,sia per caratteristiche morfologiche che nello standard di lavoro.

Leggere queste cose davvero,mi fa accaponare la pelle: siamo alle solite,i soliti scritti che incensano ,come nel passato,personaggi che sono i veri responsabili di tutta quelle brutte cose che sono stae fatte ai danni del nostro segugio italiano,addirittura il mio amico li definisce autentici mostri sacri,di demenza segugista,aggiungo io.

Comunque il tipo,partecipa alle prove di lavoro, è li che un altro luminare della  demenza,gli fa i complimenti perchè ha cani che scovano,ma al covo ci arrivano in modo garibaldino,cioè da segugi italiani davvero,con il metodo del cerchio concentrico per trovare le rimesse. Cosi immette sangue francese,(per sua ammissione) e si ha il coraggio di scrivere che esso ha mantenuto una buona morfologia.......Addirittura confida al nostro articolista,come non sia difficile rilevare nei suoi soggetti,buona tipicità. Ma vogliamo scherzare,prima si ammette di avere inquinato,poi si vuole fare credere di avere tipicità nei soggetti?

Alla fine dell'articolo,si legge che se oggi abbiamo la razza segugio italiano in buona salute,lo dobbiamo a selezionatori come il protagonista dell'articolo,a cui dobbiamo gratitudine,proprio per le grandi qualità venatorie dei soggetti. C'è nè abbastanza per farsi venire i crampi allo stomaco. Mi auguro davvero che il mio amico si riprenda,altrimenti il suo scrivere rischia di asservire ancora una volta tutto ciò che di brutto abbiamo già letto e che rispondeva ad una necessità di mercato.

 
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Commenti al Post:
a28h
a28h il 02/07/11 alle 11:13 via WEB
caro Sergio, da quello che scrivi chi ha scritto quell'articolo sostiene che dopo tutto il segugio migliorato sia stato un bene per la razza e per la caccia. Io ritorno invece a ribadire e a pensare che il 10% certamente ha avuto dei beneficio, ma nel 90% dei casi i nostri segugi italiani tipici, prima del rinsanguamento, ci hanno rimesso a mescolarsi coi cugini francesi. se n'è accorto anche Mario Quadri, e forse chi lo elogia tanto, tralascia nel suo giudizio proprio il fatto che è stato uno dei maggiori artefici dell'inquinamento. Certamente Quadri è uno dei massimi esperti di segugi in Italia e nel mondo, ma la sua coerenza e buona fede spesso è stata guidata dall'opportunismo. D'altronde l'opportunismo è ancora una delle doti fondamentali per fare carriera in qualsiasi campo.
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