Creato da inspire.ac3 il 16/05/2011

SENTIERI D AMORE

LUCIA E ADRIANO

 

 

“La libertà comincia dall’ironia.”

Post n°11 pubblicato il 03 Giugno 2011 da inspire.ac3

Victor Hugo:

“La libertà comincia dall’ironia.”



ho pensato a chi sono,a cosa ero e a chi voglio essere,ho raccolto i miei ricordi e ho tracciato una mappa indelebile della mia persona...mi vogliono come quei farmaci che per essere accettati hanno bisogno di andare in giro con il foglietto illustrativo dentro la scatola non sapendo che quel foglietto si chiama "bugiardino"...

La storia ce l'ha insegnato..se sei diverso dalla massa prima o poi cercheranno di farti fuori.

Ma io voglio essere fuori dalla massa,fuori dal conformismo,fuori dalle etichettature,fuori dai comportamenti eticamente corretti,fuori dal coro.


sono stata sempre un pensiero in movimento,una bambina diversa dalle altre che non chiedeva a Natale la Barbie,ma che voleva trovare sotto il suo albero quel libro che aveva incuriosito la sua fantasia...mi sono sempre circondata da inchiostro ed invettiva...da ombre e cuscini lasciando tutte le luci e i lustrini a chi non sapeva vivere di luce propria.


sono un'amante della risata,da quella fatta di cuore a quella sarcastica,amante della battuta inaspettata,di quella che sdramatizza anche il dolore più forte,amante dell'ironia scaturita dall'intelligenza,amante di quel quid in più che il sorriso ti regala.


le pagine che sono volate in questi anni mi hanno regalato una parola in più sul mio vocabolario,mi hanno regalato la capacità di districarmi dalle situazioni e di poter combattere senza armi.


e mi annoio...mi annoio disperatamente a dover ogni santissima volta giustificare questa mia forza..perchè si,questo è un mio pregio e non un difetto.


dovete essere ironici,scanzonati,non dovete dar modo alle sofferenze di atterrarvi,dovete saper ridere di voi stessi,della morte,del prossimo,dovete sbeffeggiare ed essere i jullari di corte..di quella corte bigotta che vuole imprigionarvi nell'ipocrisia e nel perbenismo.


ridete,ridete a squarcia gola,fatevi sentire finoagli inferi della terra,fate giare verso di voi il mondo intero,richiamate attenzione.ballate al suono di una risata,dipingete i vostri occhi di sogni,incuriositevi di chi vi sta accanto,fate sempre un passo in più che uno in meno.
Perchè intitolare questo post aironi vi sarete domandati?!..bhè se ci fate caso AIRONI è l'anagramma di IRONIA,strano?...per nulla,perchè come l'airone l'ironia ha ali grandi per farti volare in alto e quel Aerial foraging(caccia in volo) per cogliere ogni sfumatura...

la mia libertà non me la toglierete mai...perchè l'ironia è un sorriso di un bambino sporco di nutella

 
 
 

Il sacco è pieno..I NIK CHE VEDETE GIRARE CON LA FACCIA DI DIABOLIK NON SONO IO SAPETE GIà CHE SONO I PATETICI

Post n°9 pubblicato il 31 Maggio 2011 da inspire.ac3
 

Mamma santa!!!!!!!!! la paura sta imperversando le mie membra, stamattina non mi riesce neanche bermi un tazzina di caffè da tanto tremore che mi attanaglia. Mi spiace tanto che  mezza band si sia dovuta alzare tanto presto stamattina per dedicarsi a me. Mi toccherà rivolgermi al nuovo Sindaco di Quarto affinchè mi dia la sua autorizzazione per stendere un lungo tappeto rosso per ricevere i castigamatti che mi onoreranno delle loro visita. Ho già chiesto l'appoggio di una unità mobile di rianimazione che mi assista dopo aver ricevuto le gravi lesioni che mi verranno inflitte e di un carro mortuario nell'eventualità più disastrosa.Gli intoccabili, titolo di un famoso film, ma si dà il caso che "gli intoccabili" alla fine, sono stati anche loro toccati. Un appunto, acker, si scrive con la h iniziale comunque,a quanto pare, non sono un hacker abbastanza valido considerando che non sono mai riuscito a prendere i vostri dati d'accesso che probabilmente sono finiti in altre mani e da queste gestite."A buon rendere Adriano delle mie palle" affermazione errata, bisogna prima dimostrare di averle queste palle per poi metterle in piazza.
"Dai retta a un coglione"
affermazione giusta, adesso hai dato il giusto valore di te. Parole tue, io non sarei stato tanto prosaico nello scrivere.
Adesso mi sono rotto i maroni di
leggere stronzate dette da chi non ha alcun titolo sia in una qualsiasi università italiana che nella vita reale e che si autoproclama difensore di pulzelle sentimentalmente ferite. A chi ha sempre raccontato stronzate a destra e a manca per inventarsi una posizione in questa community. A chi non ha alcuna credibilità se non da chi si è fatto imbaccuccare dalle fesserie che ci ha sempre propinato. Ricorda che c'è chi conosce tutta la verità di te e che potrebbe, prove alla mano, sputtanarti pubblicamente.Per il resto, sono solo fatti miei nei quali nessuno e tantomeno tu ci puoi mettere lingua. I paladini tipo Don Chisciotte anche se solo personaggio fantasioso, è morto alcuni secoli fà.
Adesso iserisco un trattato che ho
preso dal web e che si addice alla situazione:

Fenomenologia del cretino

Il cretino è un soggetto particolare, la cui principale caratteristica è di non sapere di esserlo. Che non è poco. Infatti, lo diverte esser se stesso al punto da provare una soddisfazione orgasmica per le sue perfomance, di un tale livello di deficienza da attivare spesso la pietà in chi lo osserva. Fin tanto che agisce intervenendo sulla propria esistenza il pietismo rimane, dunque, una possibilità. Quando invece comincia a credere che la sua cretineria potrebbe riscontrare la simpatia o peggio l’approvazione altrui, fa il salto mortale –che crede di qualità- e infetta il mondo con il suo vuoto mentale.
E che si tratti di una pericolosa malattia infettiva -che senza tema di smentita potremmo paragonare alla peste bubbonica- è dovuto al fatto che non c’è cretineria senza cattiveria. L’ha spiegato molto bene Socrate che perdonava i malvagi poiché sosteneva che se avessero avuto qualche idea in testa certamente avrebbero agito per il bene. Socrate però era Socrate. A chi avversa i cretini, invece, di solito il file del perdono manca. Costoro sarebbero invece più contenti se i cretini si facessero un giretto sulla Piana della Verità nell’Iperuranio, liberando un bel po’ di spazio-tempo sulla terra, ormai sovraffollata.
È bene chiarire che la cattiveria dei cretini ha una causa originaria. D’altronde le azioni dei cretini seguono soltanto il principio di causalità, non conoscendo nessun’altra radice possibile dell’agire. Qualsiasi loro attività è sempre conseguenza di qualcos’altro, che non è definibile nei termini di motivazione ma di semplice spinta meccanica. La causa della cattiveria è da ricercarsi nell’invidia di tali soggetti per l’intelligenza altrui. Non che riescano ad apprezzarla, sia chiaro. Avvertono come un impulso primordiale di origine filogenetica ancora allo stato embrionale che dà loro una sorta di indeterminata e primitiva percezione di trovarsi di fronte a un essere vivente evoluto, portatore di qualcosa che non soltanto manca loro ma che inoltre non potranno mai possedere. Così scatta l’unico sentimento di cui sono capaci: l’invidia, per l’appunto, che ha anche delle terribili controindicazioni. Nello stomaco si trasforma in un tale groviglio di rabbia che spesso provoca gravi malattie. Non a tutti però, anzi i cretinistar sono i più forti e quelli che si ammalano di meno. Mettetevi dunque l’animo in pace: liberarsene è impossibile. Il motivo è semplice. Carl R. Rogers lo chiamava tendenza attualizzante1. Si tratta della potente volontà di ogni entità biologica (compresi i vegetali) di sopravvivenza e di adattamento, anche in presenza di gravi alterazioni. Se i cretini sono al mondo è per madre natura che –profondamente innocente- ha fatto del nostro corpo un corpo saggio, tanto da far dire a Nietzsche: «Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza»2.
Che ci voglia una buona dose di saggezza per sopportare di rimanere legato a un cretino per tutta la vita, mi pare d’altronde ormai chiaro. Ovviamente il corpo affina, in questi casi, maggiormente le proprie capacità, fino al punto da far sopravvivere il cretino più del dovuto. Per concludere, un accenno alla madre sempre incinta dei cretini, per ricordarle che la porta della santità si spalancherà davanti a lei nel caso dovesse scegliere di farsi monaca di clausura.


 

 Il NIK CHE VEDETE GIRARE CON LA FACCIA DI DIABOLIK inspireac NON è ADRIANOINSPIREACALESSIO  MA PERSONE CHE SI SPACCIANO PER LUI GIà DENUNCIATE ALLE AUTORITà

 
 
 

IL BASTARDO.. LA BASTARDA LETTERA A UN PEDOFILO

Post n°8 pubblicato il 28 Maggio 2011 da inspire.ac3
 



Si scrivono lettere a prigionieri,

corrispondenze con condannati a morte.

Si scrive a gente che ha fatto cose

sbagliate, si scrive di quelle cose

sbagliate.

Si può dialogare con persone che non

condividono le tue idee, che non sono

come sei, e che rappresentano tutto ciò

che odi al mondo.

Per questo io scrivo questa lettera ad

un Bastardo/A

Non un bastardo in particolare. Uno

qualsiasi. Uno dei tanti che girano per

le strade, travestiti da persone

normali, o perlomeno da individui

accettabili seppur nelle loro diversità.

Se ne incontrano di persone così nella

vita, persone che sembrano all’apparenza

come me, te. Persone che sembrano

capirti, amarti, tenderti una mano. Ma

alla fine vogliono solo quello. Poi la

recita finisce. E il lupo si scrolla di

dosso tutta quella lana che lo faceva

sembrare pecora e che gli dava pure

fastidio.

Un bastardo lo riconosci nel momento in

cui si rivela. Ma non comprendi subito a

cosa stai andando incontro. Il bastardo

è la persona che al suo interno non ha

nemmeno una molecola di giusto o di

buono. Un bastardo non piange, non ama.

Non ne ha assolutamente bisogno. Vuole

solo fagocitare tutto quello che di

commestibile esiste nell’animo umano,

giusto per soddisfare la sua voglia. In

fondo è un gioco per lui, una sfida. La

fame insaziabile che lo guida gli

annebbia gli occhi e non gli fa vedere

nient’altro che le cose di cui si può

cibare. Del resto non gli importa nulla.

Non ha interessi al di fuori di quello.

Sì, ha comunque una personalità, ma è

semplicemente una massa informe di creta

molliccia da modellare a proprio

piacimento per ottenere sempre di più.

Un bastardo è proprio questo, un ammasso

molliccio di veleno maligno, che si

appiccica, fagocita e sporca. Un cancro

vivente che cerca sostentamento negli

organismi altrui, quelli sani, normali.

E poi, una volta contento, li abbandona

con le loro cicatrici che bruciano ogni

giorno.

Bastardo, ti parlerò solo adesso e mai

più, in quanto già quello che ti sto

concedendo vale un grande sforzo. E’

un’occasione, l’unica che mi sento di

concederti. Perchè con te non esistono

“ma” o “però”. E non esiste nemmeno il

cambierò, perchè sia tu che io sappiamo

che rimarrai sempre lo schifo che sei.

Perchè non hai valori, credo, non hai

nulla. Hai solo la fame, e questo fa di

te un animale. Perciò ti parlo come

potrebbe fare un uomo al suo cane, è il

massimo che tu possa meritarti.

Ti auguro di morire di fame Bastardo.

Vorrei che un giorno o l’altro più

nessun debole possa cadere sotto i tuoi

morsi. Così da far perdere ogni senso

alla tua vita, che non ha alcun

obiettivo. Spero vivamente che questo

possa accadere, anche se so essere un

desiderio difficile da esaudire. A te

che non hai rispetto auguro di non

averne più da alcuno, proprio come io

non  ne ho adesso per te. Come si può

rispettare una malattia? Perchè tu solo

questo puoi essere. Sei il male che

annienta ogni speranza, che sostituisce

l’istinto di sopravvivenza con il

dolore. E sfinisci chi ti ospita, come

un parassita. Succhia il sangue, succhia

ciò che tu non hai e mai potrai avere.

Un giorno tutto questo finirà. E non

sarai più nulla. Nessuno si ricorderà di

te. Solo un nome scritto da qualche

parte, dietro una foto, in un registro.

Ma poi basta. Tutto ciò che rimarrà di

te sarà il dolore  ma la tua persona e

la sua memoria ti saranno per sempre

negati. E se esiste un inferno spero che

il posto te l’abbiano già prenotato.

Ma fino a quel giorno, in cui varrai

esattamente quanto vali adesso, ti

vorrei chiedere un favore. Lascia stare

le persone sane. Quelle che credono nel

futuro, che hanno dei valori e che hanno

un animo privo di tutti i vizi che

trasporti tu. Smettila di far loro del

male, perchè nessuno, tantomeno tu,

dovrebbe essere capace di negare a loro

i miracoli che sono. Tu, che non

dovresti essere nemmeno degno di poter

parlare ad un’altra persona, non puoi

permetterti di fare questo.

 schifoso animale


 
 
 

...Nun saprei...

Post n°7 pubblicato il 27 Maggio 2011 da inspire.ac3
 


So tornata a scrive

du´versi come me viene mejo...

Co tutte ste fregnacce che leggo

loro se penseno che m´encarteno

o che le righe che scriveno possono

serví  a quarcheduno che loro so le mejo...

 

Te devi legge ste donne d´annata che  se

pijano en giro da sole sur peso che tengheno

e nun sanno che su ste cose nun se gioca...

c´é de mezzo la vita...

 

Poi te devi legge de ste madri che scriveno che lí

fiji so dipendenti da sta scatola

che se chiama computer

e nun escono de casa

stanno incollati davanti a sto coso tutto er giorno

e tutti li´giorni...

E loro le madri, che fanno?

Gnente...nun fanno gnente pe´stimolá

er fijo a vive la vita da ragazzo...

 

Te devi legge le notti intime

de ste donne d´annata...

che tengono tutto er diritto de tenelle...

ma noi volemo risparmiasse de legge sti particolari ridicoli...

Sarebbe mejo che ogni tanto se arileggessero...

Se vanteno de ste doti da scrivane...e vorrebbi sapé

perché chi deve controllá nun lo fa...

 

Tante righe che leggo

me parono na´pacchianata

un tantinello esagerata...

e pure loro so convinte....

convinte loro...convinti tutti...

 

Lo so che posso sembrá sbrasona...ma so de´Roma

e le parole m´escono fora da sole,nun cé possó

fá gnente...

 

E come sempre nun ve la pijate...




 
 
 

un bacio

Post n°6 pubblicato il 22 Maggio 2011 da inspire.ac3



In gran segreto
ho raccolto il bicchiere in cui avevi bevuto
e l'ho portato a casa.
Il pomeriggio, quando torno da scuola,
lo metto sotto il rubinetto
e vedo un bacio che galleggia nell'acqua.

( Jairo Anibal Nino )


 
 
 
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